MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

La borsa italiana sembra scommettere sulla cattura immediata del rais libico. Era il 18 marzo quando le forze N.A.T.O. (o meglio i francesi), iniziarono a bombardare in Libia. Sono passati quindi cinque mesi, contrariamente alle previsioni, favorevoli ad una conclusione lampo dell’operazione militare. Oltre alle paure (fondate) di una recessione, pertanto, il petrolio subìsce un’altra variabile avversa, anche se il mercato sembrava già aver scommesso in anticipo su una conclusione positiva della questione libica.
I mercati azionari invece, credo che avessero già dimenticato da tempo la resistenza di Gheddafi, magari utilizzando questo biglietto da visita per infangare ulteriormente la reputazione del Mondo Occidentale, che di errori ne ha fatti fin troppi dalle Torri Gemelle in poi.
L’Italia come si sa è fra i paesi maggiormente esposti nell’area economica libica. Da Eni i cui pozzi petroliferi rappresentavano una buona fetta della sua produzione, a Unicredit la cui compagine azionaria annoverava la banca centrale libica con il 7,5%.
In ogni caso sarà interessante nelle prossime settimane osservare la fase di assestamento delle nuove forze politiche in campo libico.
Credo che la formazione di una federazione sia la strada migliore per raggiungere una soluzione pacifica duratura, ma nutro forti dubbi che si arrivi in tempi brevi a questo.
Divertente invece sarà vedere la corsa che i politici occidentali faranno, per accaparrarsi contratti di concessione con i vincitori. Su questo punto vedo l’Italia partire da una posizione imbarazzante, visto il passato remoto e recente.

Guardando da vicino il mercati , si registra ancora una fase di pesantezza per il Dax che in ogni caso sembra aver rispettato la tenuta del supporto di 5380. A questo punto la resistenza sembra situata a 5600. Certo l’inizio di un consolidamento non farebbe male, visto che la perdita dell’indice tedesco a oggi dall’inizio di agosto è pari al 23,50. L’indice Dax va ricordato che è fra i pochi dove sono ancora consentite le operazioni di short selling.
Più reattivo invece oggi, l’indice FTSEMIB che dopo una partenza negativa pesante ha sfiorato la soglia psicologica dei 15000. La resistenza più importante nel brevissimo sembra situata a 15350, mentre ben più forte è quella rappresentata dal precedente supporto di 16200/16300.

Aggiornamento 12,15
Prima parlavo di quanto sarebbe stato divertente assistere alla corsa sulla spartizione degli interessi libici.
Eccoti i cinesi, che fino all’ultimo speravano in una vittoria del rais al fine di monopolizzare tutto il petrolio del paese nordafricano: “La Cina tende a sottolineare che rispetta la scelta del popolo libico e spera ad un ritorno della normalità il più presto possibile. La Cina è quindi disposta a lavorare con la comunità internazionale e a svolgere un ruolo costruttivo nella futura ricostruzione della Libia”.  Questa volta se ci facciamo passare avanti pure la Cina apro un blog di barzellette. Scherzi a parte, in tutto questo contesto, ovviamente, la più favorita sarà la Francia. Sale il punteggio di Sarkosy. Anche nella questione libica la Germania ha fatto la parte del freno, ricordate? O vediamo se anche loro conteranno più dell’Italia sulle trattative future?
In queste situazioni la capacità politica delle persone è fondamentale. Quindi a voi la risposta.
Aggiornamento 13,00
Sembra proseguire la fase di recupero dei mercati, in particolare quello italiano, con Eni che supera la soglia del 5%.  Insomma delle belle reazioni che almeno in termini di analisi tecnica aiutano a placare le acque agitate di brevissimo periodo. Chissà quali toni trionfalistici useranno i media per commentare la chiusura di oggi, qualora i livelli attuali venissero confermati. Francamente mi fa paura tutto questo, in ottica di lungo periodo, in quanto i cambiamenti improvvisi di umore fanno parte della schizofrenia, principale nemico dei mercati sani. Preferirei che un eventuale bella seduta di borsa, passasse inosservata, ma ormai è diventata una storia di interesse nazionale, anche se francamente spesso non riesco a vederci il legame.
Nel complesso comunque gli indici rimangono sui livelli di stamani, anche se qualche spiraglio di luce potrebbe continuare ad illuminare ancora per qualche giorno, le speranze degli investitori.
Aggiornamento 15,20
E’ bastato quindi un tema positivo per scatenare la fase di rimbalzo ancora in corso. Italia uber alles, mentre la Germania si deve accontentare di un modesto 1,74 rispetto al 3,80 di Piazza Affari. Tutto si concentra sull’effetto Libia (credo di aver centrato il problema già dalla prima mattina) con Eni che supera la soglia del 7%. Tipico comportamento di un rimbalzo tecnico, con il quale tuttavia è pericoloso scherzare, vista la volatilità del mese di agosto. Il tutto sembra voler finire con il botto. Il Dax si muove a ridosso della resistenza di 5600 punti oltre la quale troviamo resistenze 5780 e 5850 la più forte. I volumi sembrano modesti rispetto alla settimana scorsa. Sullo scenario breve-medio periodo ci troviamo ancora in alto mare, nel senso che non si registra per il momento una diminuzione della direzionalità ribassista. Mercati pertanto tutti da valutare con estrema pazienza e prudenza.
Secondo alcune fonti le forze ribelli controllerebbero già il 95% di Tripoli, mentre non è dato a sapersi dove si sia rifugiato l’ex-rais.
Aggiornamento 16,25
La Bce la scorsa settimana ha acquistato titoli per 14,29 mld contro i 22 mld della precedente. Ovviamente gli acquisti hanno riguardato soprattutto titoli italiani e spagnoli. La diminuzione degli acquisti è imputabile soprattutto al calo dei rendimenti scesi sotto la soglia del 5%. A dispetto della Fed la nostra Bce non vuole contribuire minimamente ad un livellamento dei tassi, e ciò mi sembra anche doveroso, solo per il fatto che è già tanto che la Merkel abbia autorizzato ad intervenire in favore dell’Italia.
Nel frattempo i mercati accusano una battuta d’arresto. Particolarmente debole il settore bancario. L’indice Dax conferma l’importanza della resistenza di 5600, mentre gli indicatori di direzionalità di brevissimo continuano a perdere forza. Segno di una prosecuzione della congestione.
Aggiornamento 17,25
Anche Berlusconi si è complimentato con le forze del Cnt per la rapida avanzata, confermando l’impegno dell’Italia a sostegno delle nuove autorità per la costruzione della Libia. Insomma come era prevedibile, oggi, più che la caccia a Gheddafi c’è stata la corsa a farsi amiche le forze ribelli.
Negli Stati Uniti aumentano sempre più le attese per il discorso di Bernanke che si terrà nel fine settimana. Molte banche primarie in Usa hanno rivisto la crescita al ribasso, quasi come mettere con le spalle al muro il governatore della Fed per un nuovo QE3. Francamente con i tassi decennali al 2% non so quanto sia opportuno un QE3 nella solita salsa dei precedenti. E’ probabile piuttosto che gli aiuti siano rivolti in favore di altre problematiche. Vedi mercato immobiliare.
Per quanto riguarda i mercati il Dax riesce a chiudere in territorio negativo. Ricordo ancora una volta che Francoforte è una delle poche borse dove è praticabile lo short selling, mentre Milano ridimensiona il rialzo dal 3,80 all’1,78. In questo caso lo short selling è vietato, ma non so se ai telegiornali se ne farà mesione.

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