- Una banca centrale che non fa della sua indipendenza l’arma principale.
Guardate che differenza tra una Fed e una Bce. Qualora fosse necessario la Fed potrebbe comprarsi interamente il debito americano, immettendo moneta e pagando il debito stesso attraverso la svalutazione/inflazione. Nonostante i loro numeri di bilancio, gli Stati Uniti possono così continuare a finanziarsi con un tasso del 2% sul lungo termine.
Guardate invece la Bce.
Essa è libera solamente di controllare il tasso di inflazione tendenziale, sotto dettatura della Germania, che ha sempre visto la crescita dei prezzi, come fumo negli occhi. Altre libertà non sono a lei permesse.
Il paradosso, quindi, frutto dell’aborto che è la Bce, lo vediamo con l’Italia, che presentando un saldo primario di bilancio positivo dello 0,2% sul Pil è costretta a pagare un tasso di interesse di 3,5 punti percentuali in più rispetto agli Stati Uniti il cui disavanzo primario invece supera abbondantemente il 6%.
Con questo ovviamente non voglio assolutamente avallare l’atteggiamento del nostro Governo nei riguardi, e del nostro Paese, e di chi fino ad oggi gli ha dato credito. Ritengo tuttavia doveroso sottolineare l’inutilità della nostra banca centrale, al fine di applicare una corretta politica monetaria.
- Un modello politico errato che porta solo a discordie.
Un’area monetaria unica dovrebbe avere un potere politico, ma soprattutto fiscale, di tipo federale, simile a quello degli Stati Uniti. E’ impensabile, che all’interno di un sistema monetario, partecipino sistemi pensionistici, fiscali e salariali diversi tra loro. Ciò non può altro che creare degli squilibri economici, ma soprattutto delle ingiustizie sociali tra una nazione e l’altra. Proprio, grazie ad un sistema federale avanzato, l’unione politica può intervenire là dove si presentino l’esigenze di colmare dei vuoti nelle aree geografiche meno agiate. Molti paesi obietteranno come i tedeschi dicendo: “eh ma mica ci dobbiamo accollare le pensioni degli italiani o dei greci”?
La mia risposta è molto semplice. CI DOVEVANO PENSARE PRIMA, tutti i “capoccioni” studiosi che hanno partorito una delle più grandi schifezze degli ultimi 1000 anni, ossia l’Euro.
- Modelli economici completamente diversi all’interno dell’area monetaria.
Ha prevalso la legge del più forte. Altro che Unione Federale. Il modello monetarista europeo non ha mai visto di buon occhio quel tessuto produttivo fatto di piccole e medie imprese, che aveva fatto la fortuna dell’Italia fino alla metà degli anni ’90. Tutti si dovevano inchinare al modello della produttività tedesca. La produttività, in nome del Dio Consumo e del Dio Finanza, e tanti saluti alla piccola e media impresa, all’arte di creare, al gusto, alla genuinità della vita di tutti i giorni….Bravi!!! Ci stiamo trasformando, e senza che ce ne accorgiamo, in tanti piccoli cinesini.
La banca centrale svizzera (questa sì che è una banca centrale) ha deciso di non accettare un cambio contro euro, inferiore a 1,20.
In sostanza l’offerta di Franchi svizzeri da parte della banca centrale sarà illimitata. E’ come se la Svizzera avesse deciso di adottare la moneta unica europea.
La Svizzera stava per essere strozzata dalla forza della propria moneta.
Sarà interessante a questo punto osservare l’evoluzione sul biglietto verde…….che ci sia un accordo di concerto per venire in soccorso dell’Euro?
Inizialmente questa misura potrebbe dirottare gli investimenti verso Dollaro e Yen, ma credo che anche queste banche centrali avranno l’obiettivo di non far apprezzare ulteriormente il cambio.
Sicuramente tale decisioni gioca ad una rivalutazione dei cambi asiatici.
Che stia iniziando la fase del QE3?
E mi raccomando non fate i pidocchini……aiutate il blog