Oggi alle ore 16.00 parlerà il nostro Beniamino Bernanke. Ormai i suoi discorsi sono attesi come a Napoli si attende la liquefazione delle reliquie del sangue di San Gennaro. Nel nostro caso la reliquie si chiama “quantitative easing” o più semplicemente armi monetarie non convenzionali.
Eppure se andiamo a guardare i dati usciti in questi ultimi giorni, benché la crescita non sia esaltante, non sembrerebbe esserci necessità di inondare il sistema di nuova liquidità.
I sussidi settimanali sono scesi dopo molto tempo sotto la soglia delle 400K, l’Ism manifatturiero continua a rimanere sopra la soglia dei 50 punti, anche oltre le previsioni, mentre le vendite di auto uscite ieri hanno sfiorato i massimi degli ultimi due anni come indicato nel grafico sotto.
Altro dato che potrebbe far venire l’acquolina in bocca è la situazione del tasso delinquenziale dei prestiti Usa, il cui grafico descrive in modo inequivocabile la dinamica degli ultimi due anni.
Il grafico parla da solo, nel descrivere come il tasso delinquenziale sia sceso ai minimi dal 2008. Tuttavia se andiamo a vedere i dettagli ci accorgiamo di un fatto strabiliante. I prestiti che presentano un ritardo superiore ai 12 mesi sono pressoché TRIPLICATI rispetto a due anni fa. Detti prestiti hanno un’alta probabilità di passare alla voce insolvenze nel giro di poche settimane, con l’obbligo da parte delle banche di considerare il credito perduto per sempre.
Ecco pertanto individuato il problema. La qualità del credito bancario è chiaramente peggiorata rispetto a due anni fa. Le banche stanno nuovamente replicando la dinamica del 2008, con il rischio di trascinare nuovamente l’America in recessione.
Pertanto credo che questa volta la reliquia del Quantitative Easing sanguinerà nuovamente, in favore del settore più traballante, ossia quello bancario, onde evitare la replica del 2008.
All’inizio di questo post ho voluto riportare il grafico dell’Eurodollaro per vedere effettivamente dove ci troviamo. Ebbene, il quadro delle medie settimanali non è fra i più confortanti per l’Euro, costituendo a quota 1,38/1,40 un importante livello di resistenza. Tuttavia l’area di 1,3050 rappresenta un supporto estremamente vitale, sotto il quale non credo faccia comodo a nessuno andare, in particolare all’America.
Pertanto il nostro Beniamino ad oggi, ha tutte le variabili in favore di un “QQE” che sta per QUALITATIVE QUANTITATIVE EASING.
Voglio ricordare che potete contribuire a questo blog in diversi modi. Il semaforo è rosso dopo di che scoppia.