E’ chiaro che la proposta di chiedere alla Grecia la sovranità fiscale è un invito ad uscire dall’Euro.
Perché tale proposta non è stata fatta 2 anni fa?
Il sistema bancario due anni fa non sarebbe stato nella condizione di affrontare un’uscita della Grecia, adesso sì, visto che già oggi, la ristrutturazione volontaria riguardava il 60% ed oltre dell’esposizione.
Molte banche addirittura hanno preferito vendere agli hedge i titoli greci in portafoglio a prezzi compresi tra 20 e 25.
Come reagirebbe l’Europa ad una Grecia fuori dall’Euro?
Molti temono che un ritorno alla Dracma della Grecia significherebbe creare un precedente pericoloso, che inevitabilmente si ripercuoterebbe sul Portogallo e sull’Irlanda.
Ebbene l’Irlanda la escluderei a priori, visto che lo spread con il Bund tedesco si trova oggi a 524, contro i 1975 del Portogallo.
Il Portogallo possiede un debito/Pil bel lontano (circa il 100%) dal 160% ed oltre della Grecia, mentre lo spessore economico è largamente inferiore.
Per intenderci l’economia portoghese è pari al 67% circa di quella greca, mentre il debito non arriva alla metà. Ancora più piccola quella Irlandese.
Da qui possiamo intuire come una volta tolto il vero peso dall’Europa, la situazione sarebbe estremamente gestibile, soprattutto se il tutto fosse supportato da un piano di crescita sostenibile e non solo da programmi di austerità che finirebbero solo per strozzare quel poco di buono che c’è rimasto.
Guarderei pertanto più il bicchiere mezzo pieno, piuttosto che fossilizzarmi su una deflagrazione dell’Euro. Almeno questa è la mia sensazione, frutto della logica basata sui dati e i numeri che vedo.
E’ ovvio poi che della signora Angela mi fido quanto basta, ma credo sia molto più difficile entrare nel suo cervello, che guardare un pò di numeri. Credo tuttavia che la Germania veda il proprio futuro nell’Euro e non in una politica isolata.
Ultime notizie dal vertice
La Merkel, in occasione del vertice, non ha ritirato la proposta indecente, ma solo augurato che non si arrivi a ciò, anche se oggi di Grecia si è parlato ben poco.
L’Italia sembra aver cancellato in due mesi l’immagine negativa degli ultimi anni.
Accordo sull’ESM che entrerà in funzione a luglio. L’importo stanziato ammonterà a 500 mld.
Fiscal Compact: qualche ostacolo arriva dalla Repubblica Ceca e dalla Plonia. Quest’ultima sembra comunque propensa ad aderire velocemente.
Crescita: buone notizie arrivano per la lotta alla disoccupazione giovanile. Oltre 80 mld stanziati per i 27 paesi europei. L’Italia avrà a disposizione 8 mld per incentivare l’occupazione giovanile.
Nei prossimi giorni sarà approfondito il caso Grecia, al fine di trovare un accordo per stanziare nuovi fondi. In questo caso la situazione non sembra proprio fluida.