MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!


Alla faccia dei Maya vi auguro un buon 2012

Dopo che vi siete soffermati sulle performance dei vari indici e variabili descritte nel precedente post, sarà bene andarsi a rileggere la sintesi che avevo elaborato per l’inizio di questo 2012, al fine di capire al meglio la strada che stiamo percorrendo, valutando i possibili cambiamenti che si sono manifestati. 


In questi tre mesi gli spread tra paesi periferici e Bund si sono ridotti, grazie all’operazione LTRO, mentre l’Euro si è apprezzato marginalmente contro Dollaro, più per merito della Fed, che per una fiducia riconquistata dall’Eurozona.


I mercati hanno continuato a premiare la Germania, che con un +18 scarso si trova in testa alla classifica insieme al Nasdaq, mentre spicca la performance negativa della Spagna con l’Ibex che chiude con un -6,52.


In questi tre mesi il sottoscritto ha preso la consapevolezza che senza una Unione Fiscale l’Europa non andrà da nessuna parte. Il Fiscal Compact, infatti, non è altro che un trattato di Maastricht ancora più restrittivo che tenderà ad amplificare ancor più le divergenze strutturali all’interno dell’Ue. 


Le dichiarazioni del Presidente della Bundesbank pubblicate oggi sul Il Sole 24 Ore, riassumono al meglio le contraddizioni del Vecchio Continente:


” Pretendere che la Germania rinunci alla sua forza commerciale per bilanciare i deficit degli altri Paesi dell’Eurozona sarebbe come pretendere di chiedere al Barcellona di non schierare in campo Messi dando alle altre squadre di calcio del continente, incluso il Bayern Monaco, più possibilità di vittoria. Per Weidmann gli ultimi anni hanno visto troppi Paesi esagerare con il debito privato e pubblico per finanziare una crescita non sostenibile e non fondata sulla competitività”.


Insomma, mentre gli Stati Uniti, l’Inghilterra o il Giappone, possono contare su una squadra unica e messa in campo nel nome dell’unione e della competitività verso l’esterno, l’Europa si trova ancora oggi a gareggiare al suo interno con l’intento di sconfiggere il più debole, sperando che questo, grazie ad un miracolo celeste, trovi il Messi della situazione. La cosa seccante è che i paesi che maggiormente hanno visto un aumento dei debiti privati e pubblici, sono quelli che parallelamente hanno arricchito le casse delle società tedesche, negli ultimi dieci anni.


Personalmente all’inizio di quest’anno ero più positivo riguardo alle possibilità che l’Europa riconquistasse una buona parte della sua credibilità.


Purtroppo in questi tre mesi, a mio modestissimo modo di vedere, l’Europa ha manifestato ancor più le sue lacune evidenti. Tutto ciò che è stato compiuto sembra perseguire infatti la strada che porterà alla morte della moneta unica.


A partire dall‘operazione LTRO della Bce, che avrebbe dovuto rappresentare l’inizio di una convergenza utile a  riequilibrare le forti divergenze fra i paesi membri.


 Il risultato invece è stato il seguente:


I paesi più forti hanno diminuito l’esposizione nei confronti dei paesi periferici, i quali si sono finanziati maggiormente dall’interno con le banche che avevano attinto al prestito Bce. E’ chiaro che un paese può sostenere il proprio debito se questo è finanziato dall’interno, ma soprattutto se possiede una banca centrale in grado di figurare da prestatore di ultima istanza, che al momento non c’è. Inoltre, sempre il paese indebitato, può avere qualche difficoltà ad onorare il debito se al suo interno non si genera nuova ricchezza. 


Leggo in queste ultime ore che anche la Cina ha liquidato molti titoli dei paesi periferici. Credo pertanto che ci sia più di una ragione per essere diffidenti non credete? Ma nel frattempo il nostro Monti viaggia in quell’area a battere cassa, dicendo che la crisi è finita. 


 A chi dobbiamo credere?


Quello che sappiamo con certezza è che al momento di effetti positivi palpabili non ne vediamo neppure l’ombra.


Da una parte si chiede maggior competitività sul fronte salariale, dall’altro, dopo l’aumento della pressione fiscale, visto fino ad oggi, dobbiamo assistere ad aumenti a due cifre sulla bolletta di luce e gas, la benzina continua ad avvicinarsi ai 2 euro, mentre voglio sorvolare sui prossimi aumenti dell’Iva. Avanti con la competitività salariale e il rigore quindi, mentre in Germania si concedono addirittura aumenti del 6% sugli stipendi pubblici entro il 2013, ben superiore al tasso di inflazione. Tanto che te frega, con il mercato che ti permette di finanziarti a costo zero, hai voglia di poter spendere. 


Insomma il primo trimestre per le borse in generale si chiude con un +8% di media se guardo all’indice MSCI in euro. Ce ne sarebbe da rallegrarsi quindi, ma personalmente miro già al futuro prossimo, sottolineando l’ipocrisia alla quale stiamo assistendo.


L’Europa così è meglio non averla. Preferirei avere una valuta competitiva che colmi velocemente gli squilibri per poi ripartire, anziché vivere da moribondi e subire impotenti le prepotenze di chi fino ad oggi ha guadagnato da tutto questo. 


Nei prossimi tre mesi quindi i mercati si dovranno confrontare con le gravi problematiche dei paesi periferici, alle prese con una sopportazione sociale ormai oltre il limite consentito. I casi di cronaca visti in questi giorni sono segnali inequivocabili. Mi riferisco ovviamente ai casi di suicidio o tentato suicidio di imprenditori strozzati dal fisco o alle oltre 120 morti bianche avvenute in Italia dall’inizio del 2012. 
Parallelamente come ho accennato prima in Germania o in altri paesi nordici pare di vivere nel Paradiso Terrestre, segno questo che le strade si sono ormai separate da tempo, nonostante la cecità dei nostri politici o banchieri. 


In questo contesto pertanto le banche centrali ci strabilieranno gli occhi con effetti speciali, mentre i politici intensificheranno gli incontri, rendendo sempre più ansiosi e cinici i mercati. 


Per questa sera ho concluso, augurandomi vivamente, che da qui in avanti si possa vedere fatti concreti di cambiamento, in favore di quei paesi, ma soprattutto di quelle persone che fino ad oggi hanno solo subito la negatività di questa Europa che contraddice se stessa. 


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One Response so far.

  1. MINE ha detto:

    concordo appieno.. ma la soluzione ci sarebbe: chi può, specie gli onesti e i meritevoli (no dico i capaci perchè non tutti hanno le stesse capacità), scappi da questo titanic!

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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