Che gli Stati Uniti non avessero mai visto di buon occhio l’Euro, per paura che il Dollaro perdesse il predominio negli scambi internazionali è cosa ormai risaputa.
Come risaputo il fatto, che da molti mesi, ci trovassimo in presenza di una bella guerra valutaria, con le agenzie di rating americane pronte a colpire l’Europa, senza concedere il minimo sconto, cosa che invece è avvenuto per gli Stati Uniti.
Tuttavia rimango sconcertato difronte alle dichiarazioni della Fed secondo le quali vi è stato in questi giorni un vero e proprio input alle banche americane a diminuire l’esposizione verso l’Europa.
In certi ambienti, infatti, si sa che certe cose non si dicono, ma si fanno. Il fatto che la Fed da molti giorni sia uscita allo scoperto assomiglia quasi all’inizio della battaglia finale, con il nemico, l’Euro, privo di armi per combatterla.
Ieri ad esempio, la nostra Bce, ha evidenziato tutta la sua impotenza per arrestare quel circolo vizioso in cui ormai siamo entrati. Non ho compreso ad esempio la necessità di indire una conferenza stampa straordinaria per annunciare il niente. Si è voluto forse far rimanere sugli attenti la speculazione, visto la piega che aveva preso il mercato in prima mattinata?
I mercati da tempo stanno già sentenziando il destino dell’Euro. Per questo basta vedere gli spread, non c’è bisogno di dichiarazioni infelici come quelle della Fed. Come infelici e fuorvianti sono state e saranno quelle delle nostre autorità monetarie e politiche, sulla fermezza che tutto rimanga così com’è.
Quelli che non sono di primo pelo, infatti, ricorderanno come sono andate le cose nel 1992 quando la Lira fu svalutata, e non sfuggiranno certamente le dichiarazioni e gli interventi che furono fatti prima di tale evento.
Certe decisioni infatti non si annunciano precedentemente, ma solo a posteriori.
Chi ha tempo, può ricercare su Google le dichiarazioni che sono state fatte negli ultimi due anni sul destino della moneta unica a partire da quelle di Trichet sulla Grecia, per avere un’idea del niente che è stato realizzato.
Insomma caro Bernanke, questa volta hai sparato proprio sulla Croce Rossa.
