MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Se qualcuno di voi fosse a capo della Germania, dell’Austria o di qualsiasi paese di quell’Europa, che la crisi l’ha solo vista leggendo la pagina estera dei quotidiani nazionali, come vi comportereste?

Ve la sentireste voi
di prendere decisioni in merito ad una condivisione europea dei debiti (parziali o meno) senza passare da un voto popolare?

I rischi sarebbero molteplici, primi fra tutti:

  1. Passare alla storia del proprio Paese negativamente, qualora gli esiti non fossero quelli sperati.
  2. Sollevare una protesta popolare, tale da essere spazzati via politicamente, con conseguente crescita delle forze estremiste.

Personalmente sono il primo a dire che questa volta la Germania ha l’occasione della vita per passare alla storia positivamente, liberandosi definitivamente dal fardello del secolo precedente, che ovviamente non sto qui a descrivere.

E’ facile però, dall’esterno, dare alla Merkel la ricetta per la soluzione a tutti i mali, quando ad esempio in Italia non riusciamo nemmeno a prendere decisioni per tagliare la spesa pubblica sulle province e la P.A.

Facile è puntare il dito, quando non siamo chiamati ad assumerci responsabilità difronte ad un popolo, che crede, anche se ingenuamente, di essere immune dalla crisi che sta attraversando l’area del Mediterraneo.

Questa mattina ho letto articoli interessanti. In particolar modo mi ha colpito quello del Sole 24 Ore, con il quale si risalta la necessità dell’Unione Politica e Fiscale europea.
Perfino El-Erian di Pimco sostiene che le misure fin qui prese, servono solo a marcare ancor più le differenze tra i paesi all’interno dell’Eurozona.

D’accordo quindi nel dire, che queste proposte, sono le misure che ci porteranno alla soluzione di tutti i mali, ma un altro conto  è doverle applicare.

Da tedesco o italiano che io sia, decisioni in tal senso, senza il parere del popolo sovrano, rappresenterebbero un’offesa indelebile allo spirito democratico della civiltà moderna. 

Detto questo, inutile perdere tempo con incontri fra i vari Capi di Stato. Il prossimo il 28 giugno.


Chiamiamo tutti i cittadini europei al voto su una questione essenziale: 

Unione Politica e Fiscale: SI o NO? 

Sarà quindi compito delle forze politiche in campo sensibilizzare i propri elettori sull’argomento, invece di preoccuparci degli ultimatum di Soros o di trovare altri “firewall” sempre più inefficaci e controproducenti.

Il tutto ovviamente mentre Hollande vuole mandare in pensione a 60 anni i francesi. A spese di chi?

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