MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

In questi giorni si è parlato molto di elezioni anticipate. Effettivamente trovo sconcertante essere rappresentato da un Parlamento che non rispecchia più la volontà popolare. Anche lo stesso Monti si trova in una situazione a dir poco imbarazzante, dovendo agire non più in base alle forze sociali del Paese, bensì agli interessi di alcuni partiti il cui obiettivo è quello di allungarsi la vita e niente più.

Basti pensare a quanto è accaduto ogni qualvolta si è cercato di legiferare sui costi della politica o sulla legge elettorale.

Tuttavia non dobbiamo pensare, che il voto sia la soluzione di tutti i mali, convinti che dalle elezioni esca una figura nuova in grado di operare con la bacchetta magica.

L’esempio eclatante lo abbiamo in Spagna.

Rajoy, infatti, dopo essere stato eletto a larga maggioranza è stato costretto a prendere decisioni esattamente contrarie a quanto promesso durante la campagna elettorale, con l’effetto di sollevare ancor più le proteste popolari.
La tensione e lo sconforto è tale, che proprio nelle ultime ore si sta ipotizzando addirittura, la formazione di un governo tecnico, una specie di Monti iberico, in grado di metter mano ad una situazione sempre più fuori controllo.

Questo per dire che andare a votare è doveroso, ma bisogna farlo con le idee chiare e senza illusioni.

Quello che è certo è che le prossime elezioni saranno un vero e proprio referendum, in quanto vedranno due schieramenti ben precisi: i pro e gli anti Euro.

Chi cavalcherà le colpe e l’atteggiamento arrogante di alcuni Paesi Ue e chi invece preferirà proseguire verso la strada della germanizzazione, sperando inutilmente che i tedeschi possano commuoversi di fronte alle lacrime della gente.

Personalmente sono dell’idea che il ritorno alla Lira sarebbe per l’Italia una vera e propria sconfitta, che ci porterebbe inevitabilmente ad un grado di povertà mai visto per i prossimi 10 anni, almeno.

Una strada ben più percorribile sarebbe, invece, quella di costringere la Germania ad uscire dall’Eurozona, insieme ai paesi “canaglia” che poco hanno a che fare con la nostra realtà.

Per fare ciò basterebbe qualche mossa Bce in grado di far irrigidire i grandi seguaci tedeschi della deflazione.

Date l’impressione ad un tedesco di far assomigliare l’Euro alla Lira e non al Marco che vi ucciderà, ma mi raccomando non ditegli che la Moneta Unica in 4 anni ha perso tra il 45 e il 30 percento contro le principali valute. Potrebbe prendergli un coccolo.

La realtà è che l’Euro così come è concepito trasmette i seguenti stati d’animo:

PAURA
SFIDUCIA
PRIGIONIA

Chi vuole guardare al passato, vedi Deutsche Mark, faccia pure un passo indietro, ma vi prego, non tiratemi fuori la stronzata della Lira.

Alle prossime…….elezioni. Ah dimenticavo il Bund ha finito di salire.

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    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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