I riflettori saranno puntati ovviamente su Francoforte alle 14,30, quando cioè Draghi, in conferenza stampa, annuncerà le misure necessarie per ridare credibilità al sistema monetario europeo. Tutto il resto non conta.
Quella di oggi dovrebbe essere la riunione più importante della storia dell’Euro. Una riunione che vedrà, con molta probabilità, prevalere le colombe sui falchi.
Qualora si verificasse il contrario, non sarebbe stata salvaguardata la difesa dell’Eurozona, ma soprattutto non avremo perseguito la stabilità dei prezzi.
L’Euro infatti proseguirebbe verso la strada intrapresa da oltre 12 mesi, causata principalmente dalle 1000 paure, derivanti dai timidi interventi monetari utili a rassicurare i mercati.
Nel caso di una Bundesbank più vicina alle politiche quantitative della Fed, con molta probabilità avremmo evitato tanti guai, ma forse certi Stati avrebbero continuato nelle loro politiche folli di spesa.
Adesso, tuttavia, non è più tempo di torture, al fine di far leva ulteriormente sulle politiche di austerità.
Certi paesi, come Spagna e Italia, hanno da tempo capito incamminandosi nella strada del risanamento e della competitività.
E’ arrivato quindi il momento della carota.