Siamo essere umani e per tali tendenti a farci trascinare dalla psiche, la quale ci può far vivere delle grandi emozioni, ma che allo stesso tempo ci porta a compiere i soliti errori, dopo i quali ci ripromettiamo di non commetterli più, ma è solo una promessa da marinaio. Per questo ogni tanto è doveroso rinfrescarsi le idee mettendo a fuoco alcuni punti essenziali.
In questi giorni mi è capitato di assistere a giudizi gratuiti, in merito ai mercati del tipo:
“Comprare il Dax a 13200? Ormai è tardi, troppo caro per entrare”.
“L’indice SP500 che in un mese mette un +25% toccando nuovi massimi storici è una follia”. Questo a novembre.
“La pandemia sta nascondendo il disastro economico che c’è sotto, in quanto ogni settimana chiudono imprese per un numero ben superiore alla media”.
“E’ prematuro che il vaccino possa risolvere il problema entro la fine del 2021”. Sempre a novembre.
“Prezzi da follia, qui son tutti matti”. Adesso che il Dax e l’indice Usa hanno infilato un altro 6/7 percento.
Potrei fare un elenco ancora più lungo, ma basta così, in quanto mi è sufficiente per descrivere quanto le valutazioni soggettive servono a ben poco per ottenere dei risultati nel lungo periodo.
VALUTAZIONI/CONSIDERAZIONI: queste valgono a ben poco se non sono supportate da un contesto tecnico che va nella stessa direzione. Spesso le considerazioni o le valutazioni soggettive finiscono per trasformarsi in “convinzioni” diventando altamente pericolose se sono nella direzione sbagliata del trend. Quindi ok a fare considerazioni, ma preferibilmente dare un’importanza relativa o quasi nulla se il trend muove nella direzione opposta.
AFFIDARSI ALL’ANALISI QUANTITATIVA: questa permette di avere una visione reale delle cose, anche se in certi casi può contrastare fortemente con la logica. Charles Dow, il primo ad aver studiato l’analisi quantitativa, dalla quale sono nate innumerevoli teorie, riteneva che il “PREZZO” è tutto, in quanto rappresenta un concentrato di informazioni alle quali le nostre menti non riescono ad attingere in modo completo e preciso. Quindi, questa scienza, rappresenta il faro principale mediante il quale si possono fare o cercare, motivazioni che vadano nella direzione del prezzo. Questo non significa che l’investitore dovrà necessariamente comportarsi da kamikase, ma semplicemente essere consapevole di quanto sta accadendo, cercando di eliminare al suo interno quegli ostacoli psicologici derivanti da percezioni distorte sull’oggetto in esame.
METODO: altrettanto importante è l’utilizzo di un modus operandi che abbia alla base un metodo testato nel tempo. METODO e DISCIPLINA vanno a braccetto e non esiste l’uno senza l’altro. Un investitore può avere un buon metodo di valutazione quantitativa, ma una disciplina a dir poco fallimentare, magari operando in base al proprio umore oppure facendosi trascinare dalle paure che nei mercati finanziari rappresentano il nemico principale. La Paura infatti non va confusa assolutamente con la prudenza o parsimonia.
Una volta appurato queste verità essenziali, l’investitore sarà chiamato ad interrogarsi su quali sono i propri obiettivi e sulla base degli stessi dovrà procedere a pianificare il proprio cammino, valutando attentamente gli indici di rischio (Var e Beta principalmente) i quali appartengono comunque all’analisi quantitativa.
Appurato tutto ciò, l’investitore dovrà procedere con il metodo e con la dovuta disciplina, vivendo il tutto con estrema serenità, cercando di distaccarsi al massimo da quegli imput psicologici che tendono a portarci verso quell’errore sul quale abbiamo tanto lavorato per starne lontano.
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