Negli Stati Uniti, il numero delle case in affitto, rispetto al 2006 è aumentato del 20%, mentre quello delle case di proprietà è risultato invariato. Pertanto la percentuale dei proprietari di case è scesa al 64%.
Tuttavia negli ultimi dieci anni, i prezzi degli affitti sono cresciuti in misura minore rispetto ai prezzi delle case e questo potrebbe essere un buon motivo per stimolare qualche proprietario a vendere. La diminuzione dei proprietari, sembra riflettere il cambiamento sociale al quale stiamo assistendo da più anni, che vede un impoverimento del potere di acquisto della nuova generazione. Basti pensare che il tasso di proprietà si è riportato sui minimi degli ultimi 50 anni.
Osservando il grafico sopra la situazione sembra simile a quella vista tra il 2008/2010 con l’aggravante dei tassi di interesse che stanno salendo, rendendo poco conveniente l’accensione di mutui ipotecari.
I tassi sui mutui ipotecari rimangono comunque largamente al di sotto rispetto a quelli applicati 10 anni fa. Tuttavia in questo caso dovremmo guardare al tasso reale applicato che non è poi così distante da quello del periodo 2006/2008. Punto a favore del mercato immobiliare è il livello dei mutui, che si trova ben al di sotto dei massimi del 2008. Tuttavia il peggioramento degli altri debiti Usa, tendenzialmente porteranno a restringere il credito. Per questa serie di motivi, crediamo che il mercato immobiliare Usa, non sia alla vigilia di un tracollo, ma allo stesso tempo, non costituisce una grande opportunità da qui ai prossimi 5 anni. Sul fronte europeo il mercato immobiliare appare più attraente, soprattutto in area core.