MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Dollaro/Sterlina

Nel grafico settimanale di cui sopra possiamo vedere come il cross sia congestionato da molti mesi all’interno di un perfetto triangolo. 
Il quadro delle medie e degli indicatori sembra favorire una rottura al rialzo di detta figura.
Che stia nascendo un problema Dollaro? Non per sposare la teoria dei complotti, ma non vorrei che qualcuno stesse iniziando a guardare la trave e non più il moscerino nell’occhio del malato. 

Dollaro/Dollaro Neo Zelandese


In questo caso abbiamo il grafico che da tempo ho sempre segnalato come correlato all’Oro. Da giorni la correlazione sembrava mancare e invece eccoci qua. Siamo prossimi alla rottura della parte alta del triangolo situata tra 0,8160 e 0,82. Il quadro delle medie sembra rimasto intatto, mentre gli indicatori giornalieri devono ancora convergere al rialzo, sulla scia di quelli settimanali. 
Euro/Dollaro
Ovviamente il cross che più ci riguarda merita due grafici. Il primo settimanale, dal quale si risalta la tenuta del supporto di lungo situato a 1,20. Il secondo grafico è giornaliero, con il quale possiamo vedere la rottura del canale ribassista di medio periodo. Attualmente le quotazioni stanno muovendo in prossimità della media a 200 gg. Non ci troviamo assolutamente in una fase bullish per l’Euro, ma come vi avevo accennato tempo fa era sconsigliabile affrontare strategie mirate alla discesa della Moneta Unica. Ci troviamo pertanto in una fase di congestione, o meglio, di massima osservazione, con target massimo per l’Euro a 1,3040/1,31. 
Euro/Yen
Insieme al Dollaro e l’Euro, ecco un altro malato grave. Lo Yen. Ormai dei dati sul Pil e delle anomalie del mercato ne ho già discusso in precedenza. Già a quota 96/97 vi avevo avvisato sulle possibilità di risalita dell’Euro. Riporto pertanto il solito grafico settimanale, nel quale si risalta un perfetto triangolo discendente di lungo periodo, la cui resistenza è situata a 108. Generalmente questi triangolo finiscono per essere perforati con violenza. Ad oggi tuttavia se guardo il grafico giornaliero e la configurazione delle medie, la strada è molto lunga, ma qualcosa si vede in termini di indicatori. La rottura di 100 dovrebbe favorire un test in area 101,80 (media a 200 gg) con proseguimento fino al target di 103,30 circa. Quello che davvero non convince è il cross Dollaro/Yen come vedremo di seguito. 

Dollaro/Yen

Non che io credessi ai complotti, ben formulati per far vedere il moscerino e non la trave, ma se guardiamo il cross Dollaro/Yen, sembra davvero in essere un problema Dollaro. 
Nonostante gli interventi massicci della Banca Centrale giapponese (BOJ) mirati a svalutare la propria moneta, il Dollaro permane al di sotto dei minimi toccati nel lontano 1995, situati tra 79 e 80. 
Il quadro tecnico sia di breve che di lungo per il momento non accenna al minimo segnale positivo. Anzi, direi che il dato occupazionale visto venerdì pone seri dubbi sulla tenuta del supporto di breve posto a 77,50. 

Euro/Zloty Pln

Se da un lato l’Euro ha recuperato rispetto al Dollaro, dall’altro abbiamo assistito ad una conferma ribassista nei confronti del cross in oggetto. Le medie sono state nuovamente perforate verso il basso, mentre gli indicatori giornalieri segnalano ancora una situazione divergente rispetto a quella ribassista di lungo. Quota 4,08 sembra costituire un supporto piuttosto importante sotto il quale nascerebbe una convergenza verso il basso per target 3,90/3,92.

Ed ora uno sguardo al contesto che ci circonda:

Il Governo Monti, oltre ad aver giocato un ruolo estremamente importante, sul futuro dell’Euro, questa volta sembra intenzionato ad occuparsi del pericolo sociale che sembra attraversare l’Europa.
La questione sollevata sulla problematica del vento populista nordico, non arriva a caso, se guardiamo al “tam tam” mediatico tedesco anti Draghi, al quale stiamo assistendo da giorni, che a dire il vero rivalorizza il difficile sforzo al quale è sottoposta la Merkel, nel far digerire ai propri elettori le misure più idonee alla Comunità europea. 

Il pericolo populismo esiste eccome.

La Germania come sappiamo non è immune dalla crisi che sta attraversando il Vecchio Continente, e come si sa, in tempi di crisi, è facile cadere nella trappola del populismo, con il rischio di mandare a rotoli quanto di buono è stato costruito in 50 anni di Unione Europea. 

La settimana entrante sarà tutta concentrata sulla sentenza che la Corte Costituzionale tedesca partorirà il 12 di settembre. 
Interessante l’osservazione di Zingales in merito al significato della decisione formulata da Draghi. Essa sembra, secondo l’economista, uno stimolo affinché la Corte si pronunci in favore di una sentenza positiva. 
Stessa cosa ha fatto il ministro Schaeuble nei giorni scorsi, dando per certa una soluzione favorevole.

Non si sentirà mica un pò troppo pressata questa Corte Costituzionale tedesca? 

Spero che in questo caso non prevalga una decisione populista pro-Germania, che poi non sarebbe tanto pro.

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Non mi resta altro che augurarvi un buon inizio di settimana. 

Alla prossima

Categories: valute

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