MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Chi ricorda quando l’ex Ministro del Tesoro Giulio Tremonti, paragonò la crisi, iniziata nel 2007, ad un video gioco, nel quale, risolto un livello, se ne presentava uno nuovo di difficoltà maggiore?

Con la sentenza favorevole della Corte Costituzionale tedesca saremo arrivati al “game over”?

E se invece dovremo affrontare il prossimo livello, quale sarà il nemico da sconfiggere?

Benché l’autorità garante della Costituzione tedesca abbia messo dei paletti ben precisi, riguardo a nuove modifiche in tema di aiuti pro Europa, ritengo che per un bel pò, sentiremo parlare di Eurocrisi, solo sporadicamente, magari ad ottobre, quando sapremo qualcosa di più preciso sul destino greco, che francamente non so quanto possa pesare, allo stato attuale delle cose. 

Molti in questo momento stanno cercando mille motivi per screditare l’efficacia della manovra di Draghi, o magari per mettere l’accento su quelle che sono le crepe dell’Eurozona, dando per scontato che prima o poi dovremo affrontare un livello del gioco, ancora più difficile. 

Se tutto ciò si concretizzasse, significherebbe che il ruolo politico del Vecchio Continente sarebbe stato nullo o quantomai incapace di realizzare quello che l’agenda dei prossimi dodici mesi ci impone.

La mossa di Draghi, oltre ad essere stata efficace per i mercati, avrà effetti stupefacenti, riguardo a quel processo di “Unità Fiscale”, tanto desiderato dagli europeisti, quanto necessario. Se così non sarà ne vedremo delle belle. Non credo pertanto che le autorità politiche rimarranno indifferenti a questo. 

Del resto, qualunque paese si affacci a chiedere aiuti alla Bce, perde automaticamente la propria sovranità. Nel caso in cui l’Italia bussasse alla porta di Draghi, con quale faccia e quali programmi si presenterebbero le forze politiche alle prossime elezioni?

Va da sé quindi, che tutto il piano della Banca Centrale è compatibile e praticabile, solo se assisteremo ad una convergenza politica tra i membri che compongono l’Unione Europea. In caso contrario sarebbe tutto inutile. 
Personalmente sono fiducioso per un cammino spedito, che favorisca il realizzarsi di un’Europa Unita. 

Detto questo dove si possono nascondere le insidie maggiori?

Negli Stati Uniti, tira un’aria strana.

La borsa chiede a gran gloria la messa in opera del QE 3 da parte della Federal Reserve.

I dati economici fino ad oggi visti non giustificherebbero un’azione forte della Banca Centrale. Del resto, le ragioni del rallentamento economico americano, non sono endogene, ma vanno ricercate nel brusco arresto della crescita cinese e dello stato comatoso in cui riversa l’Europa. 
Stampare nuova carta, oltre ad essere imbarazzante in periodo elettorale, potrebbe rivelarsi davvero poco efficace, rischiando di provocare una perdita di credibilità della Fed difficilmente recuperabile. I mercati pertanto entrerebbero in uno stato schizofrenico per poi sfociare nel panico. 
Alla luce della diminuzione della tensione europea, Bernanke potrebbe decidere anche di rimandare il tutto, con delusione dei mercati nel breve, ma che alla lunga si rivelerebbe salutare, in quanto gli stessi sarebbero consapevoli dei mezzi a disposizione della Banca Centrale. 


Nonostante la decisione che prenderà Bernanke domani sera, la situazione in Usa è piuttosto intrigante.

Dal Fiscal cliff, che al momento ha fatto innervosire Moody’s, al risultato elettorale di novembre, passando ovviamente dai report societari che verranno pubblicati ad ottobre. 
Obama, che sicuramente sarà rieletto, dovrà affrontare, questa volta, un piano fiscale credibile, che sia in grado di riportare il debito su livelli di sostenibilità.

Chissà come reagirà Wall Street nel momento in cui si inizierà a parlare di austerità, anche se questo termine non si trova nei vocabolari americani? 

Il rischio, nel non mettere in ordine i conti, potrebbe essere quello di far perdere al Dollaro quel ruolo che fino ad oggi ha permesso agli Stati Uniti un tenore di vita ben al di sopra delle proprie possibilità.

Alla prossima 

Categories: Crisi Euro, Scenari

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