MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Come anticipato in settimana, oggi parliamo di come sono cambiate nel tempo le aziende del settore tech rispetto agli anni 2000.
Facciamo prima un passo indietro e vediamo cosa sta succedendo alla composizione del mercato americano. Per far questo prendiamo in considerazione l’indice Wilshire 5000, il quale viene considerato come “l’indice del mercato nella sua totalità”. Nato nel 1974 dalla Wilshire Associates, è stato progettato per monitorare il valore del mercato azionario nel suo insieme ed include la maggior parte delle azioni quotate sul Nasdaq, Nyse e AMEX.
Come funziona?
Praticamente comprende ogni titolo che rispetta tre criteri:
1) La sede centrale dell’azienda si trova negli Stati Uniti 2) Il titolo è tradato su un exchange americano 3) Il titolo ha informazioni facilmente reperibili sui prezzi
Nella figura sottostante possiamo osservare che dal picco del 1998 con circa 7500 titoli, siamo passati agli attuali 3599. Praticamente si sono più che dimezzati in 20 anni.

Questo primo dato sembra andare in controtedenza rispetto a quello sotto che ci mostra la grandezza relativa del mercato azionario mondiale dalla fine del 1899 alla fine del 2016. Grazie alla ricerca di Dimson, Marsh e Staunton nel loro Global Investment Return Yearbook 2017, possiamo vedere il mercato azionario USA sia diventato sempre più dominante a livello mondiale, passando da una quota del 15% a fine 1999 ad oltre il 50% a fine 2016.

Va segnalato inoltre, che nel mondo ci sono mercati azionari molto piccoli, la cui capitalizzazione può essere comparata a quella di un titolo azionario americano. La tabella sottostante mostra alcuni esempi.

Veniamo adesso ai nostri FAAMG (Facebook, Apple, Amazon, Microsoft, Google). Come ci mostra la tabella sottostante, i titoli FAAMG rappresentano il 13% della capitalizzazione di mercato dell’S&P500 e il 42% del Nasdaq. La cosa ancora più impressionante è rappresentata dal fatto che i titoli FAAMG hanno prodotto circa il 37% della performance annuale dello S&P500 e del 55% del Nasdaq. Insieme hanno inoltre generato 660 miliardi di capitalizzazione nel 2017 su un totale di 1800 dello S&P500 (circa 1/3).

Come sono cambiati questi titoli rispetto al 2000?
Prendiamo a prestito il modello Hype Cycle (ciclo dell’esagerazione) sviluppato da Gartner, una società di consulenza, ricerca e analisi nel campo dell’IT (information technology), che ci rappresenta graficamente la maturità, l’adozione e l’applicazione di specifiche tecnologie.
Vediamo le 5 fasi:
1) Technology trigger (Innesco della tecnologia): scoppia una nuova tecnologia potenzialmente esplosiva. Si ha una forte pubblicità e molto eccitamento da parte dei media. 2) Peak of inflated expectations (Picco delle aspettative esagerate): la pubblicità iniziale porta ad una serie di storie di successo (e di fallimento). Alcune aziende si adattano, altre capitolano. 3) Trough of disillusionment (Punto più basso da disillusione): l’interesse diminuisce man mano che la sperimentazione e l’implementazione non danno i risultati previsti. Gli inventori della tecnologia entrano in cri o falliscono. Gli investimenti continuano soltanto per le imprese sopravvissute grazie al miglioramento delle tecnologie di prodotto per soddisfare gli early adopters. 4) Slope of Enlightenment (Salita dell’illuminazione): la tecnologia diventa meglio compresa e attuata. Nascono prodotti di seconda e terza generazione. 5) Plateau of Productivity (Altopiano della produttività): tecnologia diventa di massa e prende il volo

I titoli sopra elencati oltre a trovarsi nella quinta fase dell’Hype Cycle, beneficiano di altre caratteristiche proprie ed esterne che andiamo ora ad elencare:
 Generano guadagni e hanno solidi flussi di cassa  Introduzione del quantitative easing delle banche centrali, le quali hanno stampato valuta che anziché finire all’economia reale come preventivato è finita quasi esclusivamente sul mercato finanziario. Ha fatto anche si che i rendimenti obbligazionari scendessero di molto (anche in territorio negativo), costringendo gli operatori a cercare nuove opportunità di rendimento alzando il livello di rischio. Pensate che nel 2000 il decennale USA rendeva oltre il 6%, mentre oggi siamo al 2,2%. Il BTP a scadenza breve è andato in territorio negativo. La mia domanda è la seguente: in base a parametri rischio/rendimento vi sentiresti più a vostro agio a tenere titoli FAAMG o un BTP Italia scadenza 2030?  Dispongono di una mole di dati impressionante da utilizzare sia a livello marketing per la vendita di prodotti sia a livello governativo e dei servizi segreti.

 Assenza di competitor credibili  Tutti investono lì: dai fondi passivi che hanno registrato un vero e proprio boom di sottoscrizioni, agli hedge fund che seguono strategie di momentum, alle banche centrali (si veda la banca centrale svizzera che ha dichiarato di detenere titoli Apple e Facebook), a Warren Buffett (Apple)  Hanno una bassa volatilità (intesa come deviazione standard, cioè la misura di quanto si allontana mediamente il rendimento dal suo valore atteso) al netto delle recenti correzioni.  Lo scetticismo generale (da Goldman Sachs, al Sole 24 Ore e molti altri operatori) fa sì che questa bolla non possa ancora scoppiare.  Hanno un management focalizzato sul miglioramento del business sia in termini di costi (es: esternalizzazione, riduzione sprechi), di contenimento tasse (si vedano tutti gli escamotage messi in atto delle sedi estere come Lussemburgo e Irlanda), sia di acquisizioni strategiche (si pensi a Facebook che ha acquisito Whatsapp e Instagram e alla recente acquisizione di Amazon di Whole Foods Markets, il marchio più noto del cibo bio e salutista degli Stati Uniti, ponendosi all’inizio della filiera e con un rapporto diretto coi produttori. Sotto vediamo la reazione dei titoli competitor alla notizia di questa acquisizione. Un sell-off generalizzato che dimostra come gli operatori temano l’effetto cannibalizzazione di Amazon, la quale potrà aggiungere un grosso know-how alla logistica di Whole Foods)

Vi lascio con questa frase pronunciata da Miyako Suda, un ex membro del board della Bank of Japan: “We led the cows to water, but they didn’t drink it, even though we told them it tasted good. So we thought we should drink it ourselves, showing them it was tasty.” Che tradotta diventa: “ Abbiamo portato le mucche all’acqua, ma non hanno bevuto, nonostante gli avessimo detto che era buona. Così abbiamo pensato di berla noi stessi e mostrare loro che era buona.

Categories: Miscellanea

Comments are closed.

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

    "Regola n° 1: non perdere mai denaro. Regola n°2: non dimenticare mai la regola n°1" W. Buffett

    "È meglio avere quasi ragione che completamente torto" W. Buffett

    Non è importante che tu abbia ragione o torto, ma quanti soldi si fanno quando hai ragione e quanto si perde quando si ha torto. G. Soros

    Il nemico principale dell'investitore è probabile che sia se stesso. B. Graham
  • Siti

     Consulenza Vincente



  • License e Copyright

    Licenza Creative Commons

    Il blog e i relativi post sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.