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Era Giugno inoltrato, quando la Merkel sottolineava la necessità di un controllo centralizzato in mano alla Bce, per dar luogo agli interventi dell’Esm in merito alla ricapitalizzazione bancaria.
Ovviamente la cancelliera era disposta ad aiutare il sistema bancario periferico, fallito da un dì, solo in presenza di una concessione di sovranità dei paesi appartenenti all’Unione, in modo da rassicurare i contribuenti tedeschi.
In questi giorni, invece, mentre il nostro Monti per l’ennesima volta va in Usa a rassicurare gli investitori riguardo al sistema Italia, la triade, composta da Germania, Finlandia e Olanda, escono con un comunicato congiunto da far accapponare la pelle.
In sostanza il comunicato dice, che gli aiuti alle banche da parte dell’Esm, saranno proporzionali allo stato di avanzamento dell’Unione Bancaria raggiunta, ma soprattutto, e qui la bomba, non dovranno riguardare i debiti pregressi.
Ovviamente, i paesi più virtuosi hanno tutto il diritto di deresponsabilizzarsi da una pentola a pressione il cui coperchio è saltato già da un pezzo.
Ma allora non sarebbe stato meglio essere chiari fin dall’inizio? Che senso ha inseguire l’Unione Bancaria, se poi non si risolvono i problemi che ci hanno portati fino a qui?
Come vi ho sempre detto, alla Merkel, quello che interessa maggiormente è di arrivare alle elezioni nell’autunno 2013 con le carte in regola, senza quindi sputtanamenti vari, tali da comprometterle un nuovo mandato.
Questa è la regola numero 1.
La regola numero 2 invece è ben più complicata e triste per l’Europa.
Nella lettera di George Soros, che spesso ho citato, le ipotesi più importanti erano due per il futuro dell’Euro:
- La Germania che esce dall’Euro, insieme a qualche altro paese vicino economicamente.
- La Germania diventa la guida dell’Unione, accollandosi il peso dei problemi, così come fecero gli Stati Uniti nel secondo dopo guerra.
La regola numero 2 per la Germania quindi, piuttosto che prendersi sotto braccio l’Europa sembra essere quella di lasciarsela dietro le spalle.
Il popolo tedesco non sembra poi tanto intenzionato ad accollarsi ulteriori responsabilità dopo quelle già prese con gli aiuti ai Piigs. Già ha mal digerito il trattamento che è stato fatto alla Bundesbank, figuriamoci come reagirebbe in caso di una Germania disposta a garantire la vita dell’Euro.
Fatte queste considerazioni il significato del comunicato, per il sottoscritto, è il seguente:
” Cari Piigs, ma in particolare cara Spagna, se siete in grado di farvi carico delle vostre responsabilità interne bene, altrimenti da parte nostra siamo ormai stanchi di venirvi in aiuto, con il rischio di perdere la tripla A, ma soprattutto il consenso dei nostri elettori”.
Le tensioni viste in questi giorni in Spagna e Grecia non faranno altro che aumentare il distacco di cui sopra.
Alla prossima
Alla prossima