MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Le previsioni erano tutte a favore della continuità, e invece, dopo Brexit, un altro salto nel buio.

Donald Trump Presidente.

La cosa più preoccupante, ci faceva notare un nostro lettore, è il distacco dei media dalle persone comuni. Lo stesso che c’è tra la finanza e la realtà.

Le fonti di informazione, ben avallate dal flop dei sondaggi, non riescono più da tempo a descrivere correttamente la vera entità della società, che poi, tradotto nella pratica è quella che va alle urne.

Era dal 1928 (proprio un anno prima del famoso ’29) che un Presidente degli Stati Uniti non aveva gli stessi poteri di Donald Trump.

Maggioranza al Congresso, maggioranza al Senato e possibilità di nomina del nuovo membro (che darà luogo ad una maggioranza repubblicana) della Corte Suprema che andrà a sostituire il precedente defunto.

Questo per dire che il nuovo Presidente sarà tutt’altro che una figura manipolabile, come i più superficiali credono di far apparire.

Oltre al distacco dalla società, ci colpisce il modo con cui gli stessi media (nella maggior parte), dopo aver tifato a lungo per la Clinton, riservando a Trump le peggiori etichette, cerchino in qualche modo di salire sul carro del vincitore, cancellando le preoccupazioni, dopo aver sentito il primo discorso di facciata del nuovo Presidente con il “semo americani e volemose bene”. E che avrebbe dovuto dire? Premesso che non ci è sembrato un discorso con il quale tendeva la mano al Messico, al Canada o alla Cina.

Anche se Trump è il nuovo Presidente non possiamo dimenticare la sua campagna elettorale.

Gli Stati Uniti, a prescindere dal buonismo di facciata del post elezioni, hanno scelto la strada del protezionismo, del maggior deficit, della lotta all’immigrazione e del “vaffa” al trattato ambientale internazionale di Kyoto.

Protezionismo e populismo, faceva notare l’Ing. Carlo De Benedetti, hanno portato sempre al nazionalismo.

Per dargli un’etichetta originale potremmo definire Trump un Bush junior al cubo, con tutti gli effetti che ne deriveranno in termini di tensioni geopolitiche.

La mano tesa alla Russia benché apparentemente possa sembrare cosa buona, andrà ad indebolire l’asse Nato e l’area orientale, mentre il protezionismo alimenterà il malcontento dei paesi emergenti in generale, particolarmente Korea e Cina.

Benvenuti quindi nel Mondo dei Trump, degli Erdogan e dei Putin. Questo è semplicemente il frutto della scomparsa della classe media, sprofondata ormai ai confini della povertà.

Del resto negli Stati Uniti viene chiamata democrazia, quella somma di 7 miliardi di dollari finanziata dalle lobby, attraverso i quali, si arriva a presentare due candidati impresentabili.

Ai mercati, ovviamente, tutti questi discorsi non sembrano minimamente interessare, specie quando gli stessi vivono alla giornata.

Dopo lo shock mattiniero con il future Sp500 sotto di quasi il 5% l’indice ha chiuso con ben +1,6%. Sempre nella mattina le possibilità di rialzo dei tassi a dicembre erano scese al 50% dal 70% precedente per poi risalire a quasi l’80%.

Per non parlare dell’escursione valutaria con l’eurusd balzato a quasi 1,13 dopo l’elezione a sorpresa di Trump per poi chiudere a 1,092.

A guidare i rialzi dell’indice Sp500 sono stati principalmente le biotech, i farmaceutici, difesa e l’acciaio, mentre venduti a piene mani i titoli delle energie rinnovabili, alla faccia di Kyoto.

S&P 500 INDEX

La reazione di ieri ha testato la linea di trend indicata dalla griglia di Gann. Attualmente osserviamo una diminuzione della direzionalità giornaliera, che rende il mercato altamente instabile e pericoloso. Dall’indice non vediamo l’escursione effettiva avvenuta mediante i future, aperti 24 ore no stop.

Osserviamo di seguito quanto è avvenuto effettivamente.

FUTURE S&P 500

Escursione di 140 punti tra minimo e massimo, pari a quasi il 7%. Anche in questo caso possiamo osservare il riavvicinamento alla trendline passante adesso a 2180. Solo sopra quel livello assisteremo ad accelerazioni. Ribadiamo ancora una volta l’instabilità del momento. Il mercato ancora non ha le idee chiare mentre i tassi stanno salendo………. E la liquidità è tutto.

IL T-BOND SCENDE FINO A TESTARE IL SUPPORTO DI 128. TASSI SALITI DI 40 BPS IN 4 MESI.

ANDAMENTO EURUSD NEI PERIODI A PRESIDENZA REPUBBLICANA E DEMOCRATICA.

Ci scusiamo se nella giornata precedente non siamo usciti con la daily, ma credevamo che qualsiasi commento a caldo fosse del tutto superfluo e poco costruttivo.

In questi casi meglio ragionare a freddo, anche se sono passate poco più di 24 dalle elezioni.

PS…. Se siete Musulmani e volete andare a farvi un giro negli Usa potreste a breve avere qualche problemino. Almeno stando alla campagna elettorale………. In caso contrario il Presidente sarà da considerare credibile?

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  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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