MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

Semplicità. Questa è una parola che non esiste nel vocabolario dell’Eurozona, non a causa di una svista, bensì per necessità.

A chi può servire l’assenza di semplicità? 

Sicuramente a quei paesi, senza far nomi, che in questi due anni di crisi della Moneta Unica, comprando tempo, hanno potuto alleviare il peso della loro esposizione verso quelle aree, rivelatesi, tardivamente, a rischio, una volta che il virus della crisi finanziaria Usa, aveva contaminato con effetti devastanti, il Vecchio Continente. 

Interessante sarebbe fare una bella fotografia della situazione finanziaria nel 2010 e confrontarla con quella di adesso. Vedremo sicuramente che se da un lato, molti paesi sono nel bel mezzo di una depressione, con banche pressoché al limite della sopravvivenza, altri invece hanno visto un miglioramento della qualità di credito del proprio sistema bancario, oltreché della crescita economica. 

Il primo a cercare di introdurre nel vocabolario Ue, il termine in oggetto, è stato un certo Mario Draghi, in data 6 settembre.

“Semplicità” = se uno Stato, ancora attivo sul mercato, chiede aiuto, la Banca Centrale è disposta a soccorrerlo, comprando i suoi Titoli, a condizione che segua un percorso guidato per riconquistare la credibilità perduta. 

Purtroppo, nonostante l’evidente necessità, a distanza di 40 giorni, in Europa non esiste un testo che contempli questa parola.

In questi giorni la Spagna sembra essere propensa a percorrere una via intermedia, a quella suggerita dalla Bce. Si parla di una richiesta di un credito precauzionale, che ovviamente non farebbe scattare quei meccanismi ai quali alcuni paesi sembrano essere poco propensi a digerire. 

Insomma, nemmeno questa volta assisteremo ad una richiesta esplicita di aiuto, in grado di far scendere in campo la Bce in stile Fed. 

Pertanto, senza la parola semplicità, i paesi che noi tutti conosciamo, riusciranno ancora a comprare del tempo, quanto basta forse, per alleggerire ulteriormente gli effetti negativi di un’eventuale uscita dalla zona Euro, che ancora ad oggi, sembrano essere maggiori rispetto ad un’obbligata permanenza. 

Alla prossima e mi raccomando cliccate sui 2 video sopra. 

Grazie