La campagna elettorale italiana in corso ormai da tempo, presenta lati di comicità che farebbero invidia anche a Vito La Qualunque.
Politici, che hanno governato per oltre un decennio, che riempiono lavagnette con numeri e percentuali, dando la soluzione ai problemi dell’Italia.
Altri che invece confidano ancora, sulla generosità dei tedeschi, che un giorno, saranno disposti a garantire i debiti altrui, con beneficio sul costo del debito italiano, come se il mercato dei tassi fosse una variabile costante per i prossimi dieci anni.
Non mancano inoltre personaggi come il Dr Jekyll, che dopo aver governato inconsapevolmente per 13 mesi nella persona di Mr Hyde, predica la necessità di una riduzione delle tasse.
Nel frattempo i consumi crollano, gli stipendi diminuiscono e i costi essenziali aumentano, in molti casi anche oltre l’inflazione.
Nessuno, a parte qualche eccezione, che possiamo ricavare solo attraverso la rete, è in grado di dire la verità, sul nostro Paese.
Fatta questa breve introduzione passiamo a parlare di mercati.
Come ormai siamo abituati dal 2010, il nuovo anno parte alla grande proprio grazie al solito settore, ossia il bancario, che nei due precedenti ha subito una sonora sconfitta, rispetto ai titoli, cosiddetti “essenziali”. Sarà interessante pertanto verificare, se anche stavolta avremo la stessa dinamica o se invece assisteremo ad un qualcosa di diverso.
Del resto nel periodo meno liquido dell’anno, gli addetti ai lavori, in questo caso le banche centrali, cercano di accelerare quel processo virtuoso al sistema bancario. Tradotto in due parole: calo spread. Il problema casomai sarà il far seguire i fatti ai valori attuali espressi dai mercati. Le stesse dinamiche le abbiamo viste anche l’anno scorso. In aggiunta, al virtuosismo descritto, in questi giorni, le banche centrali hanno sparato altre munizioni, quali l’allentamento del trattato Basilea 3. Insomma, un vero e proprio trionfo, per chi fino a qualche mese fa stava per essere dichiarato fallito.
Come non mi stancherò mai di dire, l’analisi tecnica è l’unico strumento per fare valutazioni sullo stato di salute dei mercati. Focalizzarsi su singole variabili, benché non trascurabili, rischia di mandarci fuori strada.
In questi giorni il nostro indice, come potete osservare, sta muovendo al di fuori di un importante triangolo, mentre la resistenza è oggi rappresentata dai massimi del lontano marzo 2011, a quota 17200 circa.
Il target più importante, nel caso di esito positivo della resistenza descritta è situato a 19200.
Le probabilità di rottura della resistenza di 17200 sono ad oggi molto elevate se guardiamo al quadro delle medie e degli oscillatori. Inoltre, possiamo osservare una forza interessante sul breve periodo nei confronti dell’indice Dax.
La bisca pre-elettorale è iniziata?