MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

L’informazione nell’epoca moderna ha subito una trasformazione incredibile rispetto a solo quanto si poteva immaginare fino a poche decine di anni fa. Il telegrafo, poi la radio, la televisione e infine internet e la telefonia mobile hanno cambiato il modo di comunicare delle persone.

Stando nei “tempi più recenti”, per far viaggiare un’informazione, nel medioevo si usava la velocità del cavallo (erano infatti i corrieri a portare le missive).  Il il cavallo moderno (ad esempio twitter) è uno strumento di una velocità nettamente superiore rispetto al cavallo antico.

Le informazioni inoltre si sono evolute. Sono aumentate in  tutte le direzioni analizzabili: in quantità (la popolazione mondiale è cresciuta notevolmente soprattutto negli ultimi 50 anni, quindi i pensieri sono aumentati esponenzialmente), in canali di trasmissione (radio, telefono, televisione, internet, mobile) in  velocità di trasmissione (meglio twitter o una lettere cartacea?). Inoltre informazioni generano informazioni, ovvero una persona legge una notizia, la rielabora e la riposta ad esempio su facebook, per cui è facile intuire come la quantità di informazioni presente oggi sia incredibile rispetto a quella anche solo disponibile ad inizio ‘900.

A dimostrazione di questo si moltiplicano gli studi sulla quantità di dati (= informazioni) generate ogni giorno dalla popolazione mondiale sottoforma di immagini e testo per capire i trend. Erich Schmidt, CEO di Google, disse alla Techonomy Conference in LA nel 2010 che ogni due giorni venivano generate una quantità di informazioni superiori a quelle prodotte FINO al 2003 (e per fino al 2003 si intende dall’inizio della storia).

Ora inoltre “suona” tutto: lo smartphone, whatsapp, telegram, il telefono del lavoro, il fisso. La maledizione della nostra epoca sono le notifiche, un modo molto semplice di attirare l’attenzione della persona per segnalare che qualcosa è successo che può interessargli. Ma davvero è successo qualcosa di interessante? Ve lo siete mai chiesto?

Quanto tempo spendiamo per leggere notizie che alla fine sono solo rumore se valutate nel complesso. Alla fine dovremmo riuscire a scremare e tenere dei filoni, invece assorbiamo tutto quello che arriva senza pensarci due volte, interpretandolo per quello che sappiamo, possiamo, conosciamo  e riusciamo.

Tutte queste informazioni  / notifiche / rumore generano caos nel nostro cervello e portano al “sovraccarico informativo” teorizzato nel 1980 al MIT di Boston dal  Dottor Wurman, ovvero all’eccesso informativo che non permette alle persone di elaborare le informazioni importanti ma mette tutto allo stesso livello spesso causando confusione mentale. Il cervello umano elabora informazioni a 120 bit/secondo, ovvero può ascoltare massimo due persone contemporaneamente (e già questo è un successo). Ora gli viene chiesto di più. Perché di più?

 

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Perché il mondo del lavoro evolve più velocemente e continuamente, perché i fornitori e clienti di ieri non sono quelli di oggi, perché c’è l’internazionalizzazione delle aziende, perché c’è la crisi e ogni lasciata è persa, perché la competenza di oggi è già obsoleta domani, perché il mondo viaggia probabilmente troppo velocemente per l’essere umano.  Si vede perfino nell’approccio ai figli: devono fare musica, danza, basket, piscina, inglese … e questo poi ricade sui genitori che hanno già mille cose da fare a cui sommare quelle dei figli.

Sebbene il mondo sia fatto di esseri umani quindi, il meccanismo che si è creato va oltre la capacità cognitiva dell’essere umano stesso.

Tutto deve essere fatto in meno, meglio, con meno costi e a furia di ottimizzare si entra nel “thrashing”, ovvero nel fare peggio tentando di fare meglio, perché non si hanno risorse, tempo, pianificazione.

Questo vale anche nella finanza, dove le informazioni sono decine di tonnellate di caratteri ogni giorno leggibili su qualunque giornale, sito, televisione, broker ma che vanno filtrate.

Come diceva Mentana qualche sera fa da Fazio, il telegiornale si è evoluto: non è più l’appuntamento non scritto per chi lavora per sapere cosa è successo nella giornata. E’ l’appuntamento non scritto per chi lavora per sapere di tutto ciò che ha letto durante la giornata cosa è veramente importante e soprattutto (aggiungo io) con che chiave di lettura va letto.

Quando ho sentito Mentana ho capito che MoneyRiskAnalysis è anche questo. Le informazioni sono ormai accessibili a tutti, ma sono troppe e c’è troppo rumore in giro.

MoneyRiskAnalysis con la sue analisi macro e con la sua analisi giornaliera e settimanale permette di focalizzarsi su cosa davvero conta e in poco tempo  (una lettura completa di analisi giornaliera richiede 5 minuti e di settimanale massimo 15) permette di fare un enorme riassunto del timeframe associato e di cogliere cosa davvero è importante sapere senza perdere ore a leggere un’infinità di siti senza poi alla fine capire cosa è veramente importante.

Questo è un valore aggiunto fondamentale, in un’epoca in cui dopo il sovraccarico informativo, anche in finanza, rischiamo il collasso informativo.

 

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Categories: psicologia

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    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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