La libertà è una cosa su cui non si scherza. Buona parte della libertà delle persone deriva dall’informazione, perchè essere informati vuol dire poter pensare avendo elementi per costruirsi un’idea di cosa sta succedendo ed essere quindi più liberi di pensare. Non per niente nei regimi totalitari la prima cosa che si controlla è l’informazione.
Internet è diventata il centro dell’informazione, di parte o non di parte, ma comunque è una vetrina dove ognuno può dire la sua senza grossi problemi, nel bene e nel male. Colpire un sito internet fa scalpore, ma per 30 secondi. Uccidere delle persone invece fa scalpore per magari 1 settimana.
La libertà e quindi la libertà di informazione non può essere limitata dalla religione. In fondo professare una religione va nelle profondità dell’animo umano e lo stesso fa la libertà di espressione: l’uomo nasce per essere proteso verso un qualcosa di grande che trascenda se stesso, e del resto ha anche bisogno di esprimersi.
Perfino l’ateo nega qualcosa, quindi perlomeno ci pensa. Il caso di CH è una chiara violazione della libertà di informazione generata da un fanatismo religioso. E’ un gesto da condannare indubbiamente. Il messaggio probabilmente era corretto, ma le modalità sono state completamente sbagliate. Mi spiego: la satira, definita come “genere della letteratura e di altre arti caratterizzata dall’attenzione critica alla politica e alla società, mostrandone le contraddizioni e promuovendo il cambiamento” , è un nobile esercizio della libertà di informazione, forse il più grande secondo alcuni. Quando scade però in offesa a certi credo/sensibilità/buon senso, è solo un canale per fare quello che si vuole e dire quello che si vuole mascherandolo da satira.
Non so quanti di voi abbiano guardato le copertine di CH anche solo del 2014. Devo ammettere che alcune superano la mia sensibilità umana e cristiana. Con questo, prima di essere tacciato di buonismo (non sono buonista) o di estremista (non sono estremista), concludo dicendo che la libertà è un diritto fondamentale di ogni persona, la libertà di informazione è un diritto di una società e delle persone, l’omicidio come risposta è da condannare.
La libertà di informazione però va esercitata con etica professionale e attenzione alle sensibilità del pubblico: non è informazione mettere in tv alle 19 al tg una decapitazione (cosa peraltro fortunatamente non fatta dai nostri giornali) come non è informazione ma nemmeno satira fare copertine come quelle che potete facilmente vedere qui:
Quello è solo sensazionalismo e, a mio avviso, cattivo gusto.
La satira è invece “una delle forme più alte di libertà e democrazia” G. Forattini (che di satira se ne intende) e si può fare satira con estrema classe raggiungendo comunque gli obiettivi voluti.