MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Come potrebbe esplodere la bolla dei bond?

Prima una piccola premessa.

E’ ormai mesi che si parla di una possibile bolla nel mondo dei Bond. I rendimenti sono bassissimi (negativi per i tripla A) e sono arrivati a livello minimi anche per i bond high yield. Lo spread tra HY (high yield) e IG (investment grade) si è ridotto (quasi dimezzandosi) da giugno 2012 ad oggi.

Ricordiamo infine con il prossimo grafico cosa intendiamo a livello di rating con HY e IG.

Di considerazioni sulla bolla formatasi ne sono state fatte a decine e quasi tutti convergono sul fatto che il “pompare” soldi nel sistema finanziario da parte dele banche centrali abbia permesso la creazione di una bolla che ormai tutti considerano come dato di fatto. Sul meccanismo di come questa bolla si sia formata e gonfiata e di come l'”amore per il rischio” che si sta diffondendo, ne abbiamo parlato nel post “Il rischio non è percepito ed è morto! W il rischio“.

Ma, dicevamo, come potrebbe scoppiare la bolla? Vediamo alcune ipotesi.

1. HY Default
La possibilità di finanziarsi con basso interesse sta permettendo alle corporate investment-grade di indebitarsi a basso costo, incamerando grandi quantità di contante per pagare i dividendi degli anni a venire, aumentare la durata dei propri debiti e migliorare le proprie finanze. Questo meccanismo permette quindi alle aziende solide di migliorare la loro situazione.

Anche le aziende HY stanno sfruttando questa possibilità, indebitandosi anch’esse a livelli insperati. Questo permette alle HY sane di sfruttare il meccanismo delle investment, ma permette a quelle non sane di incamerare soldi che altrimenti non sarebbe riuscita ad incamerare perchè non avrebbe ricevuto credito o perchè avrebbero dovuto indebitarsi a tassi non sostenibili. Queste aziende, definibili come zombie business, stanno quindi in piedi grazie ai debiti che riescono a contrarre a livelli “troppo sostenibili”. La dipartita di alcune di queste potrebbe ricordare ai creditori che è giusto cercare rendimento, ma bisogna ricordarsi anche del rischio che si corre.

2. Gov Default
Sembra una cosa ormai lontana anni luce, ma sebbene non si parli più di default di stati, il rischio non è scongiurato. Gli stati sebbene non siano aziende, a livello creditizio funzionano in maniera similare. Anche qui, stati in condizioni precarie (per precarie si intende alto indebitamento, import/export in deficit, pil in contrazione, disoccupazione in aumento … vedi Italia) si stanno finanziando a poco rispetto al buon senso. In realtà alcuni stati hanno un vantaggio rispetto alle aziende: nessuna azienda può svalutare, uno stato (vedi USA e Giappone) ad esempio può stampare moneta per aiutarsi nel ridurre i propri debiti e rendere più competitivi i propri prodotti. Qualche stato però potrebbe iniziare a scricchiolare, visto che indebitarsi a poco è comodo ma teoricamente ad un certo punto l’interesse sul debito e il debito stesso diventano comunque insostenibili anche se i tasso di indebitamento è basso. Improvvisamente i mercati potrebbero quindi ricordarsi che uno stato può fallire al di là delle banche centrali.



 


3. Fine del QE
Sembra che non sarà a breve, comunque la gara delle banche centrali a immettere liquidità potrebbe un giorno avere un vincitore (e rimandiamo al punto 5 per un perdente) e quindi uno stop dell’immissione di liquidità. Ipotizziamo che gli USA raggiungano la soglia di disoccupazione prevista, Bernanke non potrà più sostenere il QE-to-infinity che già a molti nella FED non piace. Visto che i mercati ragionano ormai in base agli stimoli delle banche centrali (come spiegato nel post “Ormai siamo in trappola“) questo potrebbe portare a un crollo del mercato dei bond e non solo di quello visto che non ci sarebbero più soldi in sovrabbondanza per rispondere alle esigenze di debito delle aziende che ne fanno richiesta.

4. Trimestrali – Ritorno alla realtà
E’ vero che la borsa sta salendo (Dax, SP500, Dow w Nasdaq nei pressimi o sopra i massimi), ma tutto è probabilmente artificio delle banche centrali e della corsa al rendimento. Sappiamo che ormai c’è una decorellazione tra borse e economia reale (mostrato chiaramente nel grafico presente nel post “Sempre a proposito di copper“), e quindi prima o poi l’economia reale chiederà vendetta nelle trimestrali che non possono migliorare all’infinito se le vendite non ci sono, visto che l’indebitamento a poco e gli artifici finanziari sono utili sul breve, non sul lungo. Questo potrebbe portare preoccupazione negli investitori con conseguenze imprevedibili.

5. Implosione del Giappone
La politica sperimentale di Abe potrebbe ad un certo punto lasciare esplodere l’inflazione, oppure potrebbe rivelarsi inefficace. A questo punto le banche centrali potrebbero rallentare la stampa di denaro vedendo che oltre certi limiti non è proficua e questo rallenterebbe l’acquisto di bond. L’opposto è che potrebbe rivelarsi efficace e quindi qualcuno potrebbe pensare di seguire Abe pompando ancora di più soldi nella finanza e quindi nella bolla, rendendola colossale.

Sono tutte ipotesi ognuna delle quali ha un suo fondo di verità e possibilità. Certo è che se la bolla scoppia, sarà il panico a farla da padrone e quando il panico la fa da padrone, spesso le situazioni si invertono completamente prima di stabilizzarsi sui valori intermedi del buon senso.

Inserite i vostri commenti! Ci fa piacere sentire anche le vostre esperienze e posizioni in merito. Ogni spunto può essere utile per dare un’informazione migliore e più completa!

Aforisma della settimana
“Quando si fa questo mestiere non ci si puó permettere il lusso di avere opinioni rigide. Occorre avere una mente aperta e tanta flessibilità.” Jesse Livermore

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