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S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Presentiamo in questo post la traduzione di un articolo di M. A. El-Erian
pubblicato su cnnmoney.com il 17 Giugno 2013

Tutti gli occhi sulla Fed quando dovrebbero essere sul G-8

E’ sul vertice del G8 che dovrebbero essere puntati i riflettori della finanza questa settimana.
Purtroppo, non sarà così, ma saranno puntati sulla Fed. Ecco cosa aspettarsi da entrambi gli eventi.

Dei due grandi eventi che si verificano questa settimana – il vertice del G8 in Irlanda del Nord e la riunione della Federal Reserve degli Stati Uniti – che cosa dovrebbe attirare di più l’attenzione nei circoli di politica economica e dei mercati? Chiaramente il G-8 dovrebbe essere l’evento più importante, invece probabilmente non sarà così. Sarà quanto dirà la Fed a catalizzare l’attenzione.

Capire il motivo di tale cosa la dice lunga sul mondo in cui viviamo oggi.

Il G-8 dovrebbe essere più importante, dopo tutto, questi vertici non succedono spesso, soprattutto se confrontati con la frequenza delle riunioni della Fed.

Esso riunisce i paesi più potenti del pianeta rappresentati dai loro governanti.
L’incontro come punto di partenza ha la decisione da parte di 7 degli 8 potentati che possano assumere una visione comune per l’economia globale.

Eppure c’è una differenza oggi tra ciò che dovrebbe accadere, e che cosa è probabile che accada. E quando si tratta di prevedere cosa potrebbe accadere, il vertice è probabile che sia meno prevedibile rispetto a quanto potrebbe dire la Fed.

Parte di questo è dovuto a risultati passati. Come il primo ministro britannico David Cameron ha osservato pochi giorni fa, i vertici G-8 hanno la tendenza  a rilasciare grandi proclami che finiscono concretamente nel nulla. Da qui la sua saggia decisione di optare per “un programma modesto” che è, qualcosa di meno grandioso del solito, ma che ha più probabilità di essere efficace.

Eppure anche questa correzione di rotta astuta e concreta rischia di morire sul nascere quando si tratterà di discutere di risultati economici concreti e di manovre reali.

G8: questioni concrete?

Senza dubbio, la crescita economica costantemente anemica del mondo (soprattutto in Occidente) e il ritorno di volatilità dei mercati finanziari richiedono un coordinamento migliore della politica globale. Eppure, l’attuale G-8 apparentemente è senza la giusta composizione di paesi per parlare di progresso significativo. (Del resto il G-20, mentre includeva molto meglio le economie emergenti, si è però dimostrato troppo grande e non completamente strutturato per essere efficace).

Comunque, l’agenda del vertice potrebbe essere dominato da due questioni importanti in cui le differenze sono già sotto gli occhi di tutti.

La prima probabilmente sarà – e deve essere – discutere di cosa fare per l’enorme tragedia umana che si sta svolgendo in Siria, e associare un’analisi dei relativi cambiamenti geopolitici regionali. Qui, importanti differenze politiche sono già emerse tra alcuni paesi del G-8  anche prima dell’inizio del vertice.

La seconda è che questa settimana iniziano degli importanti negoziati commerciali tra l’Europa e gli Stati Uniti, con prospettive di medio termine. Eppure questa incoraggiante iniziativa è già minata da alcuni atteggiamenti prevenuti dei componenti del G-8.

Così, nonostante gli sforzi del primo ministro Cameron, i più si aspettano che, soprattutto quando si tratta di questioni economiche, questo vertice sarà di nuovo una grande serie di proclami, e rischi di essere in gran parte inefficace quando si tratta invece di misure immediate che fanno la differenza sul campo.

Non così per la Federal Reserve dove anche un risultato blando può fare la differenza.



 


I tassi di interesse: le ragioni reali per cui sono in aumento

Le banche centrali occidentali in generale, e la Fed in particolare, sono stati in prima linea negli sforzi per rilanciare la crescita economica, creare posti di lavoro e mantenere la stabilità finanziaria.

Hanno dovuto fare questo perchè è mancato il supporto delle entità politiche, e quindi hanno coraggiosamente assunto importanti obiettivi politico/economici con strumenti imperfetti e altamente sperimentali.

Quindi, vi è una reale incertezza oggi riguardo la futura evoluzione della equazione costi-benefici delle politiche economiche attuate, e non è chiara la volontà dei banchieri di proseguire e se queste politiche continueranno ad essere efficaci oppure no.

Oltre ad ascoltare quanto dirà la Fed per capire gli sviluppi economici e le prospettive del suo operare, molti guardano a mercoledì per tre questioni specifiche:

1.se la Fed dichiarerà davvero di ridurre il supporto eccezionale che fornisce ai mercati e all’economia
2. cosa i funzionari della Fed pensano circa i “rischi e costi” del loro operare
3. che effetti negativi globali stanno registrando a seguito del loro operato

Ho il sospetto che la Fed farà un passo indietro riguardo a quanto ha detto relativamente al tapering (affusolamento) del QE, cercherà di  minimizzare i danni collaterali e le conseguenze non volute della sua sperimentazione economica , e dirà che gli effetti negativi saranno pressoché minimi.

Ho anche il sospetto che, nel comunicato ufficiale o nelle osservazioni che seguono, i funzionari saranno nuovamente costretti a richiamare il sostegno dei governi e della politica. E la grande ironia sarà che questa chiamata avrà come seguito un comunicato deludente dal G-8.

Questa settimana sarà probabilmente un’altra conferma dello squilibrato mix tra politica ed economia delle banche centrali. Le banche centrali si sono impegnate al meglio, ma hanno strumenti parziali, imperfetti e camminano su terreni inesplorati. Coloro i quali dovrebbero dare il supporto ai banchieri centrali per fare passi avanti a livello politico, sono i governi che sono politicamente vincolati sia a livello nazionale che a livello sovranazionale.

Fino a quando questo gap non verrà colmato, la crescita mondiale e l’occupazione saranno inferiori a ciò che è necessario e possibile, e ai mercati mancheranno nel loro percorso le basi dei fondamentali.

Mohamed A. El-Erian is the CEO and co-chief investment officer di PIMCO.

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Aforisma della settimana
“Osservare tutto il giorno lo schermo e seguire ogni piccolo movimento del mercato causa una forma ipnotica di confusione mentale.” Anonimo

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