Ci siamo.
Ormai siamo a pochi passi dal fatidico punto critico dell’oro: 1146 dollari/oncia.
E’ un po’ la linea sul Piave dell’oro: spieghiamo perchè.
Sono stati trapassati il supportone a 1400 (a seguito del crollo di Aprile) e il supporto a 1320 (dopo le dichiarazioni di Bernanke).
1146 è l’obiettivo di Fibonacci del trend di medio periodo.
E’ il punto dove ci si aspetta un rimbalzo consistente per mantenere il trend bullish.
In effetti c’è ancora il 1125 che è l’obiettivo di Fibonacci del trend di lunghissimo, ma quello è proprio il limite da ultima spiaggia, sotto abbiamo solo il vuoto fino a 1000, limite psicologico e sotto ancora l’abisso.
Settimana scorsa i futures sono arrivati a 1179 dollari/oncia, avvicinandosi al limite indicato di 1150 per poi avere un forte ritracciamento a seguito delle chiusure del semestre (o forse cammuffando l’inizio del rimbalzo nelle chiusure).
Tutti gli oscillatori sono negativi (macd, rsi in ipervenduto, adx in ipertrend ribassista)
I media danno solo notizie negative.
I grandi investitori parlano solo di momento bearish, mentre sotto speculano sulle gold miners (vedi il post Gold Bug Hedge Funds Collectively Report Over 183mm Dollar In New Call Option Positions On Miners) e forse, dico forse, accumulano oro.
Le banche centrali silenziosamente accumulano oro.
In caso di risalita, i supporti trapassati diventano resistenze, quindi in ordine: 1320, 1400 e 1530.
Allarghiamo le valutazioni inoltre ad un post fatto a suo tempo “O l’oro scoppia o addio al pane” e aggiornato ad oggi che mostra quanti grammi di oro servono per comprare un chilogrammo di pane. Più il valore è basso, più l’oro “costa”. La stima attuale è stata fatta considerando 3.9 euro/chilo per il pane (media nazionale) e il costo dell’oro in negozio.
E’ già stata fatta una correzione del 60% rispetto al valore calcolato sempre da Borsadocciaperti nel 2011 di 0,071! Il pane è salito del 17% e l’oro è sceso del 40% circa.
Aggiungiamo poi quanto segue (fonte zerohedge.com):
Inoltre ci sono le seguenti notizie:
JPMorgan : ai minimi l’oro nei suoi caveaux.
Per chiudere ricordiamo infine che a 1200 dollari/oncia siamo vicini a margine zero o negativo per le gold miners, che hanno necessità di vendere l’oro per sostenere il loro business. Il World Gold Council inoltre proprio in questi giorni ha varato con la SEC un nuovo metodo di calcolo dei costi di produzione che non è più basato sul net cash cost, ma a questo somma i costi di esplorazione, deprecation etc etc (all-in costs o sustainable costs) in modo da rendere più trasparente il vero costo dell’estrazione di un oncia di oro che prima faceva riferimento solo ai costi di miniera.
Vediamo che si passa da 598 $/oncia di media a 1092 $/oncia di media, con aziende sopra i 1200 $/oncia che quindi lavorano a zero o sottocosto ai prezzi attuali dell’oro.
A dimostrazione di questo Barrick Gold (ABX) (la più grande Gold Miner dell’elenco, impegnata anche nell’estrazione di rame e argento) ha già iniziato i licenziamenti, nonostante non sia nemmeno tra le peggiori negli all-in costs.
Cosa succederà? Alle prossime settimane (forse giorni) l’ardua sentenza.
Ricordiamoci solo, come dice l’aforisma della settimana in fondo al post, che per ogni venditore c’è un compratore, quindi anche nei momenti di massimo sell-off, c’è qualcuno che fa buy altrimenti il sell non sarebbe possibile.
Inserite i vostri commenti! Ci fa piacere sentire anche le vostre esperienze e posizioni in merito. Ogni spunto può essere utile per dare un’informazione migliore e più completa!
Aforisma della settimana
“Per qualcuno che vende, c’è sempre qualcuno che compra.” Anonimo
Io credo che si potrebbe pensare ad iniziare ad acquistare. Almeno io mi sto risolvendo a questo. Non credo che nel lungo periodo si starà sempre a livelli costantemente più bassi di questi. Naturalmente non esponendosi troppo con le quantità, per evitare di perdere treni di successivi ribassi. D'altronde forse gli affari si fanno andando un pò controcorrente.