MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Penso proprio che noi italiani ci siamo persi.

Noi siamo il popolo della Divina Commedia, di Leonardo da Vinci, di Vivaldi, di Fermi.

Siamo un popolo caratterizzato da una grande cultura, siamo stati la culla della più grande civiltà di tutti tempi ovvero dei romani, siamo stati conquistatori, sognatori, partigiani, eroi.

Ed ora non siamo nemmeno in grado di dare una svolta a questo processo di degrado che sta coinvolgendo tutte le generazioni, il nostro presente e il nostro futuro, il nostro modo di lavorare, la nostra cultura e la nostra politica, il nostro Paese.

Siamo talmente persi nell’immagine, nel gossip politico, nella scaramuccia da bar che tutto è diventato una discussione tra tifosi di squadre di calcio. Non ci sono più valori, non ci sono più gli ideali, non c’è più il bene il male, ma c’è solo una sorta di fede politica e ideologica che rende tutto ciò che è fatto dalla mia fazione giusto e rende tutto ciò che è fatto dall’altra fazione sbagliato.

Inoltre entrambe le fazioni sono diventati sollevatori di polvere: nessuno entra nel merito dei problemi, nessuno si sta preoccupando di una riforma energetica, di una riforma della sanità, di una riforma del pubblico, di una riforma della scuola, di una riforma del mondo del lavoro. Come nazione ci stiamo arrabattando per raschiare in fondo al barile e trovare i pochi euro che ci servono per riuscire a campare ogni volta qualche mese in più.

Aggiungo, siamo sempre più attenti solo all’io, inteso come persona fisica o al massimo come nucleo familiare. Il prossimo diventa un problema, soprattutto se è un ostacolo a raggiungere i propri obiettivi che diventano peraltro sempre meno sogni e sempre più di base: il lavoro, il sostentamento, un minimo di tranquillità economica, il futuro dei figli.

Tutto questo processo è il risultato di due fenomeni.

Il primo fenomeno e’ costituito dai 20 anni peraltro ancora in corso di berlusconismo. La cosa a mio avviso peggiore fatta da Silvio Berlusconi non è stato tradire i liberali convinti, ma è stato programmare gli italiani in modo da ridurne gli ideali e incanalare i loro pensieri mediante il potere dei media in percorsi predefiniti. Il risultato concreto si è visto nelle ultime elezioni: 10 milioni di italiani programmati per votare Silvio Berlusconi hanno fatto quanto loro richiesto e inculcato. Berlusconi è riuscito in 20 anni a trasformare l’italiano, già peraltro furbo di suo, a pensare che essere furbo sia ganzo, che avere ottant’anni e 20 olgettine che ti girano intorno sia virile, che raccontare tutto e il contrario di tutto sia da grande statista, che cambiare partito sia come cambiare una felpa, che sia più importante apparire e saperla raccontare bene che non fare.

Il secondo fenomeno  è la crisi: la crisi ha una potenza incredibile perché è in grado di rendere normale quello che fino a qualche mese prima avrebbe scatenato l’ira del popolo, di rendere ovvio il non lamentarsi per la perdita di alcuni diritti come ad esempio quelli lavorativi perché tutto sommato sì ha un lavoro, di farci sentire fortunati quando nelle stesse condizioni qualche mese prima eravamo normali o addirittura sotto la media. La crisi è in grado di farci sentire ricchi pur essendo poveri, di riportarci alla realtà e di permettere l’introduzione di nuove forme di schiavitù senza che nessuno batta ciglio. La crisi è in grado di toglierci umanità, di renderci più attenti al nostro cortile e meno al gruppo di cui facciamo parte. La crisi è come una grande onda che ci solleva con il nostro lettino dal punto tranquillo del mare dove eravamo e ci può lasciare in un qualsiasi altro punto senza che noi possiamo farci niente.

L’unione di questi due fenomeni ha portato secondo me gli italiani a perdersi. Ci siamo persi nella politica in cui siamo nulli a livello internazionale e ci siamo persi nell’economia perché è in corso di distruzione il nostro tessuto industriale, caratterizzato da gente comune con ingegno e che con i propri mezzi apre aziende più o meno grandi dalle quali escono prodotti di qualità esportate in tutto il mondo.

Ci siamo persi anche perché non parliamo più di cose concrete, ci preoccupiamo solo di alleanze e di macro strategie come fossimo dei managers di multinazionale.

Ci siamo persi perché non siamo più nemmeno in grado una volta che ci siamo accorti della situazione di crisi del nostro paese, crisi di cultura, ideali, valori, lavoro, famiglia, di tirarcene fuori sfruttando le nostre capacità e il nostro ingegno di popolo fuori dal comune.

Ci siamo persi  perché non sappiamo più cosa sia importante per fare una grande nazione e una grande cultura e non siamo disposti a fare niente per riportare ad un alto livello internazionale la nostra povera (in tutti i sensi) Italia.

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Aforisma della settimana
“Le oscillazioni dei prezzi rispetto al valore fondamentale dell’azienda sono una misura delle oscillazioni dei sentimenti.” De Bond

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5 Responses so far.

  1. Roberto Torre ha detto:

    Articolo Amarissimo ma Verissimo!<br />Da come la vedo io il processo in corso temo durerà anni e sarà inesorabile la discesa dei cittadini verso la povertà.<br />Una sorta di MedioEvo moderno con una elite di feudatari e loro cortigiani che continueranno la bella vita e il resto della gleba a patire. Niente di nuovo nella storia già vissuta nei secoli.<br />Dopo il MedioEvo abbiamo avuto il

  2. Vincenzo Sava ha detto:

    quale crisi? dove stanno i milioni di disoccupati, perchè non scendono in piazza a sfasciare tutto? <br />Sono tutti a casa dei genitori pensionati a navigare su internet o facebook. <br />Estremizzo, ma il game changer avverrà quando finiranno i soldi per giocare sui social e si dovrà pensare a mettere insieme il pranzo. E&#39; in atto un gigantesco trasferimento di risorse, via tasse e

    • Roberto Torre ha detto:

      Nella sostanza diciamo la stessa cosa e come dico io a chi non si sofferma a capire la storia di quasi un secolo fa si può comprendere perchè in questo paese la democrazia sia gia&#39; fallita una volta.<br />Avverra&#39; ancora quando la sopportazione sarà finita.<br />E non sarà il solo paese ma altri seguiranno in cascata.<br />Noi saremo gli apripista di un processo tutto da scrivere ma già

  3. Anonymous ha detto:

    Vero!<br />

  4. MINE ha detto:

    SUMMA PERFETTA DI UNO DEI NS MASSIMI PROBLEMI: siamo sempre più attenti solo all&#39;io, inteso come persona fisica o al massimo come nucleo familiare. Il prossimo diventa un problema, soprattutto se è un ostacolo a raggiungere i propri obiettivi che diventano peraltro sempre meno sogni e sempre più di base: il lavoro, il sostentamento, un minimo di tranquillità economica, il futuro dei figli

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

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