MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Presentiamo in questo post la traduzione di un articolo di Tyler Durden
pubblicato su zerohedge.com il 12 Luglio 2013. 


L’inflazione è troppo bassa? Ci stai prendendo in giro Bernanke?

Il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke ha detto qualche giorno fa che l’inflazione negli Stati Uniti deve essere più alta. Sembra quasi che Bernanke stia cercando di prendere in giro e colpire la classe media. Mercoledì scorso, Bernanke ha dichiarato alla stampa che “entrambi gli aspetti del nostro mandato, stanno dicendo che dobbiamo essere più accomodanti”.

Naturalmente si riferiva al doppio mandato della Fed che comprende mantenere bassa la disoccupazione e mantenere bassa l’inflazione, ma Bernanke ha un’interpretazione molto particolare di quest’ultimo mandato. Secondo Bernanke, l’inflazione negli Stati Uniti è ormai “troppo bassa”. Il tasso ufficiale di inflazione è attualmente a circa l’1 per cento, e Bernanke insiste sul fatto che un così basso tasso di inflazione non è un bene per l’economia. Avrebbe preferito che il tasso di inflazione fosse intorno al 2%, e egli spera che l’essere più “accomodante nella politica monetaria” aiuterà a spingere l’inflazione verso questa soglia.

Ma quello che Bernanke non ammetterà mai è che il tasso di inflazione ufficiale è una farsa totale, (come del resto in Italia, nota di Borsadocchiaperti). Il modo in cui l’inflazione è calcolato è cambiato più di 20 volte dal 1978, e ogni volta che è stato cambiato l’obiettivo perseguito è stato quello di far sembrare l’inflazione più bassa di quello che è.

Se il tasso di inflazione fosse stato ancora calcolato nel modo in cui lo era nel 1980, sarebbe di circa l’8% in questo momento e tutti si starebbero preoccupando dell’inflazione.

Invece, Bernanke può farla franca affermando che l’inflazione è “troppo bassa”, perché i numeri ufficiali del governo gli danno ragione.

Naturalmente molti di noi già sanno che l’inflazione è fuori controllo, senza nemmeno guardare i numeri. Stiamo spendendo molto di più rispetto a qualche anno fa e lo vediamo nella vita quotidiana.

Per esempio, quando Barack Obama è diventato Presidente la prima volta, il prezzo medio di un gallone di benzina era di $ 1.84. Oggi, il prezzo medio di un gallone di benzina è quasi raddoppiato. I dati ufficiali dicono che sia a 3,49 dollari, ma quando ho fatto l’ultimo pieno ho pagato circa 4,00 dollari al gallone.

E, naturalmente, il prezzo della benzina influenza il prezzo di quasi tutti i prodotti nel paese, dal momento che quasi tutto ciò che compriamo deve essere trasportato in qualche modo.

Ma questo è solo un esempio.

Anche le nostre bollette mensili sembrano continuare a crescere ad un ritmo molto veloce.

Le bollette dell’energia elettrica negli Stati Uniti sono aumentate più velocemente del tasso generale di inflazione per cinque anni di fila, e secondo USA Today le bollette dell’acqua sono triplicate nel corso degli ultimi 12 anni in alcune zone del paese.

Non c’è inflazione vero Ben?

Che dire  allora dell’assicurazione sanitaria?

Dal 2010, i premi della cassa sanitaria sono aumentati in media tra l’8 e il 9 per cento l’anno.

Allora,  la bassa inflazione di cui tutti parlano dov’è?

Certamente non può essere trovata nelle tasse universitarie. Dal 1986, il costo delle tasse universitarie negli Stati Uniti è aumentato del 498%.

Che dire allora del supermercato?

Andiamo tutti a comprare cibo. Saremmo tutti contenti se l’inflazione fosse bassa.

Purtroppo, chi va a fare la spesa quotidianamente sa benissimo che i prezzi dei generi alimentari sono aumentati. E alcuni aumenti sono veramente notevoli.

Basta controllare l’elenco sotto ( aumenti dal 2002 al 2012)…

Uova: 73%
Caffè: 90%
Latte: 26%
Una pagnotta di pane bianco: 39%
Spaghetti e maccheroni: 44%
Succo d’arancia: 46%
Mele Red Delicious: 43%
Birra: 25%
Vino: 60%
Elettricità: 42%
Margarina: 143%
Pomodori: 22%
Carne: 61%

Come fa quindi Bernanke a dire che l’inflazione è bassa? Ah giusto, lui non va a fare la spesa … o forse è pazzo?

Se volete vedere un buon esempio dell’impatto che l’inflazione ha avuto sulla nostra economia negli ultimi anni, basta guardare questo grafico che mostra quello che le politiche sconsiderate di Bernanke hanno fatto sui prezzi delle materie prime durante il suo mandato.

Nel frattempo, gli stipendi non sono aumentati allo stesso ritmo dell’inflazione. Anzi, il reddito medio delle famiglie degli Stati Uniti è sceso per quattro anni di fila. Nel complesso quindi, è diminuito di oltre 4.000 dollari durante quel lasso di tempo.

Quindi, il costo della vita continua a aumentare, ma la classe media ha meno soldi di prima.
Questa certamente non è una buona notizia.

Uno dei motivi che spiega questo è che la qualità dei posti di lavoro in America continua a diminuire costantemente. Solo il 47 per cento degli adulti ha un lavoro a tempo pieno e il 53 per cento di tutti i lavoratori americani guadagnano meno di 30.000 dollari l’anno.

La maggior parte delle famiglie faticano ad arrivare a fine mese, e Bernanke ha la faccia tosta di dire che l’inflazione deve aumentare.

Bernanke forse dovrebbe preoccuparsi di più di allineare anche gli stipendi, visto che altrimenti è un po’ difficile pagare la “tassa d’inflazione”.

Ma lui non si preoccupa.

Sembra però che i cittadini inizino a preoccuparsi, visto che il numero di americani che stanno perdendo il posto di lavoro sta aumentando. Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione è salito a 360.000 la scorsa settimana.

Questo ci permette di avvicinarci alla soglia di 400.000 di cui vi avevo parlato in altri post.

La classe media negli Stati Uniti si sta restringendo ogni giorno che passa, e Bernanke sembra assolutamente disinteressarsene.

La sua risposta a ogni problema economico sembra essere: stampiamo più soldi. Per fortuna, circa 1,8 trilioni di dollari di quel denaro stampato è stato messo da parte in Fed e non è ancora uscito nell’economia reale.

Ma il giorno che quel denaro uscirà dell’economia reale, si creerà un’inflazione paralizzante.

Purtroppo, Bernanke non sembra essere troppo preoccupato per le montagne di denaro che le grandi banche hanno parcheggiato presso la FED. Lui si accontenta di essere felice che la sua stampa di denaro sconsiderato ha pompato il mercato azionario a nuovi massimi storici.

Che bernanke si goda questo piccolo periodo di euforia, finchè può, perché questa bolla scoppierà come tutte le bolle finanziarie non supportate dall’economia reale.

E quando questa bolla scoppierà saranno palesi la follia di Bernanke e della Federal Reserve.

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Aforisma della settimana
“Le oscillazioni dei prezzi rispetto al valore fondamentale dell’azienda sono una misura delle oscillazioni dei sentimenti.” De Bond

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3 Responses so far.

  1. Roberto Torre ha detto:

    Un paio di considerazioni:<br />Le banche centrali hanno le spalle al muro. Devono sperare nell&#39;inflazione per annacquare il debito. Nella realtà come si evince nell&#39;articolo lo stanno già facendo da anni. E in ogni paese , chi più chi meno. Quando il &quot;reale&quot; incamererà tutta la carta bloccata nei forzieri centrali saranno dolori. Ma molto seri.<br />Ma non per i 1000 che

    • Antonio Nieddu ha detto:

      Questo è quello che penso anch&#39;io, ma il bello è: ma questo qualcuno chi è e soprattutto … quando caspita arriva!!

    • Roberto Torre ha detto:

      Quello è il bello!<br />Ogni epoca è diversa dalle altre e chi mai pensava che nel 1922 un romagnolo avrebbe combinato quel che ha combinato gli anni dopo.<br />Poi pensa in Germania con l&#39;inflazione al cubo quale piega ha preso negli anni 30. Certo ora è impossibile prevedere il futuro, ma una cosa è certa, quando la maggioranza starà veramente male le cose cambieranno. E&#39; sempre stato

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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