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S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Avram Noam Chomsky (Filadelfia, 7 dicembre 1928) è un linguista, filosofo e teorico della comunicazione statunitense. Professore emerito di linguistica al Massachusetts Institute of Technology (MIT) è riconosciuto come il fondatore della grammatica generativo-trasformazionale, spesso indicata come il più rilevante contributo alla linguistica teorica del XX secolo.

La posizione di Chomsky nel campo della linguistica è tuttora quella di un innovatore radicale che ha fatto scuola in tutto il mondo, ma il suo pensiero non si è limitato alla linguistica. Chomsky è anche molto noto per le sue prese di posizione politiche, nelle quali ha duramente denunciato l’ingiustizia e la profonda immoralità su cui si fondano i sistemi di potere americani ed internazionali, la strumentalizzazione della totalità dei mezzi d’informazione statunitensi, da parte delle potenti lobby economiche esistenti in quel Paese, e la politica imperialista e militarista delle amministrazioni USA, da Roosevelt in poi (American power and the new mandarins 1969, At war with Asia 1970, Human rights and american foreign policy 1978).
Chomsky ha affermato di essere riuscito, grazie ad un minuzioso lavoro di studio e interpretazione di un’immensa mole di ogni tipo di documenti, a smascherare numerosi casi di utilizzo fraudolento delle informazioni, nonché a evidenziare la piattezza conformistica dei media.

Il meccanismo attraverso cui si attua questo livellamento, è costituito dalla “fissazione delle priorità”: esiste un certo numero di mezzi di informazione che determinano una sorta di struttura prioritaria delle notizie, alla quale i media minori devono più o meno adattarsi a causa della scarsità delle risorse a disposizione. Le fonti primarie che fissano le priorità, sono grandi società commerciali a redditività molto alta, e nella grande maggioranza sono collegate a gruppi economici ancora più grandi. L’obiettivo è quello che Chomsky definisce come la “fabbrica del consenso“, ossia un sistema di propaganda estremamente efficace per il controllo e la manipolazione dell’opinione pubblica (Manufacturing consent: the political economy of the mass media 1988, Understanding power: the indispensable Chomsky 2002).

Ecco le 10 tecniche di manipolazione che Chomsky ha individuato:

1-La strategia della distrazione 
L’elemento primordiale del controllo sociale  è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza.
Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).

es. Il caso di Avetrana, il caso di Brembate etc etc, ovvero Studio Aperto tutti i giorni

2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni. 
Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia colui che richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà. O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

es. La crisi potrebbe essere un esempio molto forte.

3- La strategia della gradualità. 
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.

es. Tassa dello 0,1% nel 2012 su quanto si ha depositato con minimo di 34 euro e massimo di 1200, del 0,15% nel 2013 con minimo di 34 euro e massimo infinito. Oppure aumento IVA di 1 punto nel 2012 e di 1 nel 2013.

4- La strategia del differire. 
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.

es. Il classico esempio è: dal 1 gennaio cambierà questa tassa e quell’altra tassa passando da X a X+1, considerato poi che la paghi magari a dicembre, hai un allontanamento nel tempo che corrisponde al meccanismo.

5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini. 
La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).

es. Questo si nota in numerose pubblicitià che si vede in tv.

6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione. 
Sfruttate l’emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un’analisi razionale e, infine, il senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.

es. Sono sereno, siamo seri, sono esempi di frasi strausate dai politici per infondere tranquillità in chi ascolta. Non sentirete mai un politici dire: sono inferocito … figuriamoci … Spesso questo viene affiancato all’uso dell’io e del noi: “Io ho fatto molto per l’Italia.” – “Noi siamo stati attaccati e noi continueremo a lottare”. Richiamare quindi gli istinti primordiali, usare gli aspetti emotivi e condire il tutto con dei “noi” messi al posto giusto, è una formula molto potente.

7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità. 
Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù.
“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori”.

es. Fare in modo che la gente parli di politica come fosse una partita di calcio, serve a mantenere il livello basso e a non far entrare nel merito delle cose perchè è più fede che intelligenza. Fare una tv di bassa qualità e un’informazione di bassa qualità, genera ignoranza e riduce lo spirito critico.

8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità. 
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti …

es. Bossi che alza il dito medio, che urla Roma ladrona; Calderoli che parla di oranghi non allo zoo …

9- Rafforzare l’auto-colpevolezza.
Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s’incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti  è l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione!

es. “Una manovra economica dura ma necessaria perchè l’Italia ha creato dei buchi di bilancio bla bla bla.” Enno caro, i politici hanno creato il buco di bilancio, mica i cittadini. Ma dicendo L’Italia ci si sente un po’ tutti colpevoli no?

10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono. 
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.

Cambiano i mezzi e le epoche, ma gli uomini sono mossi dagli stessi sentimenti, in fondo siamo comunque animali: preservazione della vita, della famiglia, della specie, della prole, nazionalismo, avidità, speranza etc etc. Il PIL italiano a furia di promesse dovrebbe essere a +10% quest’anno … ma la speranza piace e ci fa sentire meglio e costa poco dare speranza.

Pensiamo a quanto possono aver inciso le politiche monetarie della Fed sui comportamenti umani. Per questo basta osservare lo stato d’animo degli investitori 5 anni fa e confrontarlo con quello attuale. A fronte di un progresso in 5 anni del 10% in termini di Pil, l’indice Sp500 ha sfiorato un rialzo del 170%. Eppure 5 anni fa chi l’avrebbe mai detto? Sarebbe ingenuo non pensare che il centro studi della più grande banca centrale al Mondo non avesse fatto tesoro delle conoscenze fin qui acquisite dalla scienza in campo psicologico.

Quindi ricordati: allena sempre la mente ad essere elastica, impara ad avere spirito critico e informati, informati, informati (possibilmente non solo dai mainstream media ma anche da altre fonti, italiane e non) per sviluppare proprio lo spirito critico stesso. 

Credo questo sia il punto di partenza per difendersi un po’ dai metodi individuati da Chomsky e utilizzati da chi ha in mano “il volante”.

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Aforisma della settimana
“Quando la borsa scende non preoccuparti, stai facendo solo risparmio forzato.” Anonimo

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3 Responses so far.

  1. Roberto Torre ha detto:

    ……e sopratutto fare sempre l&#39;opposto.<br />Ci si arriva, non tutti. A seguire i topi si va nel burrone. Sempre.<br />Mai ascoltare i suoni del &quot;piffero&quot;. Mai e poi mai. Fate da soli.<br />Freddamente e scientificamente.<br />Sono d&#39;accordissimo con te quando affermi: &quot; informati, informati, informati &quot;.<br />Lasciami però aggiungere un&#39;ultimo consiglio dettato

  2. Anonymous ha detto:

    Ha fatto bene a citare Chomsky ed il suo pensiero. Ricordo che alcune tematiche sopra esposte sono state elaborate e discusse al tempo del famoso 68 (ricordo i giornali e i telegiornali ad es. e la fissazione delle priorità).<br />Esse erano parte importante del bagaglio culturale del movimento.<br />Si, io penso che davvero la crisi possa servire anche ad ottenere una retrocessione dei diritti

    • Roberto Torre ha detto:

      Hai perfettamente ragione.<br />Nulla avviene per caso al mondo. Dobbiamo pensare che ci sono persone che hanno tempo e denaro per pianificare gli eventi.Tutti escluso solo il clima che ci manderà il conto alla fine e salatissimo.<br />Anche le guerre rientrano nella pianificazione!La tecnologia poi ha accelerato certi processi di controllo e di indirizzo, come io li

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

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