MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Del comex abbiamo già parlato più volte in numerosi post, tra cui Comex Physical Drain Accelerates e Oro la resa dei conti è vicina.

Certo è che il comex continua a mostrare situazioni nuove che vanno monitorate.

L’ultima è il rapporto tra registered gold ounce (once fisicamente presenti al comex e che possono essere consegnate in caso di chiusura dei contratti futures) e once tradate mediante contratti.

Il rapporto è salito al seguente livello (guarda l’ultimo grafico in basso):

E’ evidente come il ratio sia 50:1, ovvero 50 contratti aperti per OGNI oncia di oro fisico. E’ come se andassimo al mercato, ci fosse ben 1 pomodoro ma le contrattazioni fossero come se il venditore ne avesse 50 e tutti quindi volessimo lo stesso pomodoro. Abbastanza surreale. Cosa questo voglia dire non è dato a nessuno saperlo, visto che è un caso senza precedenti nella storia. Certo è che la situazione a buon senso è molto anomala e può voler dire due cose:

1. questo ratio si somma alla domanda fisica in crescita e anticipa un mercato bullish dell’oro molto forte
2. questo ratio mostra chiaramente come qualcuno si stia divertendo a “giocare” con l’oro di carta (ricordi il post “Physical Gold VS Paper Gold: the ultimate disconnect): quando si finirà di giocare che succederà?

Rimane il fatto che l’oro va mantenuto ancora bene sotto i riflettori, perchè ci aspettano ancora grossi movimenti del metallo, ma non solo, visto che grossi movimenti sull’oro sono sempre indice di grossi cambiamento macro nei mercati.

Vediamo inoltre cosa dice il World Council riguardo al crollo dell’oro nel Q2 2013. Si tratta del peggior crollo da 100 anni (23%). La cosa curiosa è che la gioielleria ha aumentato le richieste del 37%, barre e lingotti del 78%, il tutto con Cina e India all’attacco con acquisti sempre in aumento. Inoltre anche le banche centrali hanno registrato acquisti in aumento (ricordiamo che le banche centrali sono diventate dal 2010 compratori “netti” di oro, mentre prima per più di 10 anni sono state venditori).

Il grosso dell’oro è quindi stato venduto da ETF e simili, fino a creare il crollo che abbiamo tutti vissuto.

Quindi l’oro fisico è in continua, crescente e silenziosa crescita, mentre l’oro di carta è in continuo, crescente (ma ultimamente non troppo) e rumoroso sell.

fonte: seekingalpha.com

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Aforisma della settimana
Per avere successo dobbiamo essere preparati a fallire. Stefano Calamita

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3 Responses so far.

  1. Andrea Facchini ha detto:

    Di per sè non significa niente il rapporto di 50 a 1, nel senso che le operazioni si dovrebbero annullare fino a raggiungere la quantità di oro fisico. Il problema sussisterebbe nel momento in cui un intermediario risultasse inadempiente…..allora l'ingranaggio potrebbe incepparsi e non di poco.

  2. Andrea T. ha detto:

    Corretto: situazioni anomale e fuori dal buon senso spesso conducono a risultati impredicibili e a rischi imponderabili 🙂

  3. fede ha detto:

    In realtà il rapporto 50:1 significa molto: intrinsecamente gli ETF lavorano a leva sull&#39;oro fisico… e che leva.<br />Molto interessante poi ragionare sullo scenario un operatore diventa insolvente (cigno grigio) e immaginarsi la reazione a catena che ne potrebbe derivare!<br /><br />E se I mercati stessero invece scontando il rischio dell&#39;effetto leva intrinseco degli ETF?

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