MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Draghi , nella sua ultima conferenza stampa aveva detto che non vedeva uno scenario al rialzo dei tassi d’interesse.

Mi sembra di sentire le stesse parole di Trichet quando disse: “saranno guai per coloro che scommettono su un default della Grecia”.
Forse Draghi si riferiva all’Italia, fino a quando l’istituto di Francoforte acquisterà sottobanco i nostri btp, anche se sarebbe bene ricordare al governatore che sta presiedendo la banca centrale europea e non quella italiana. Quindi, casomai dovesse fare previsioni la prossima volta è pregato di considerare anche quei paesi che fino ad oggi stanno salvando la faccia all’Europa sotto il profilo della crescita. Vedasi Germania ad esempio.
Purtroppo le previsioni dei governatori sono spesso false e tendenziose, soprattutto quando il fine non è quello di informare i mercati sulla reale situazione degli scenari, bensì, attraverso dichiarazioni autorevoli si cerca di condizionarli a proprio uso e consumo.
Parole più sagge per esempio quelle del ministro tedesco Scheuble, secondo il quale, adesso che l’Europa ha ripreso a crescere, dovremmo pensare piuttosto a tenere a freno la liquidità, visto che politiche fortemente espansive andrebbero interpretate come segnali di debolezza.  Come dire: caro Draghi, è l’ora di guardare anche un po’ alla natura tedesca, piuttosto che continuare in politiche monetarie che non abbiamo mai condiviso fin dal trattato di Maastricht. La nostra pazienza sta per finire, soprattutto adesso che ci dobbiamo presentare agli elettori con le carte in regola”.
Mentre noi italiani ci stiamo gongolando per lo spread che scende, la realtà è che i tassi di mercato stanno salendo. In America sono già al 2,8 abbondante, mentre in Germania siamo ormai al superamento della soglia del 2%.
Vorrei ricordare, nonostante le mille “pippe” che ci stanno facendo mediaticamente sullo spread, che uno scenario rialzista dei tassi di interesse, va a penalizzare il paese meno virtuoso e non il contrario. La speculazione è attenta in questo e non aspetta altro di vedere i primi segnali di scricchiolio, che al momento sembrano non esserci da un punto di vista tecnico (gli unici mancanti) nonostante una situazione politica che ha raggiunto livelli tragicomici.  
In questa settimana ho avuto modo di leggere una buona parte del verbale del Fomc di luglio. Ebbene, il linguaggio è sempre molto contraddittorio, ma la sintesi è una sola:  la Fed non sa come dire al mercato che il QE non sta producendo più effetti sul ciclo economico, almeno da un punto di vista strutturale, e che è l’ora di pensare quantomeno a ridurre la miscela di liquidità da immettere, in quanto l’inflazione, prima di arrivare non ci chiamerà al telefono per avvisarci.
E’ infatti divertente come nel verbale, si dica che la qualità dell’occupazione è deludente, mentre dall’altro che i consumi potrebbero essere sostenuti grazie alla rivalutazione immobiliare e azionaria. I veri beneficiari di tutto questo rappresentano quell’1% della popolazione contro il 99%. A che servono ulteriori QE? Ad arricchire ancor più quell’1%?  E questo 1% della popolazione, quello che ha in mano il potere, mica è fesso adesso? Un’inflazione galoppante, o meglio una perdita di credibilità della moneta, rischierebbe di erodere il potere di acquisto di questa nicchia di potenti in modo poco attraente.
Questo atteggiamento meno disponibile della Fed, come abbiamo detto nei giorni scorsi, ha fatto già alcune vittime, prime fra tutte l’India, dalla quale la liquidità sta defluendo alla velocità della luce, visto che i capitali provenienti dagli Usa o meglio dal credito facile, hanno annusato per la prima volta dopo tanti anni il fattore “pericolo”.
Ma qua (in Europa e soprattutto in itaGlia) ragazzi miei stiamo al sicuro. I capitali sono tutti reali, quindi non potranno mai defluire qualora la Fed adottasse il tapering.  Ovviamente sto delirando.
Alcuni mercati emergenti, quindi,  potrebbero solo aver anticipato ciò che sarebbe per quei paesi che fino ad oggi hanno fatto della liquidità delle banche centrali la loro ancora di salvataggio.

E nel frattempo, mentre sto scrivendo, i mercati continuano a masturbarsi a fronte di dati negativi, come la vendita di nuove case, sperando quindi in Bernanke, ma trascurando che ormai siamo da tempo dentro una trappola di liquidità.

Da un punto di vista tecnico i mercati sono caratterizzati da un basso livello di direzionalità. Le borse europee stanno salendo a piccoli step, ma senza avere trend ben definiti da tempo.
Tendenza più definita nel breve per la borsa di New York, con l’indice SP500 che sembra aver fallito chiaramente il superamento della resistenza dinamica indicata nel grafico. La tendenza di lungo rimane ancora intatta al rialzo.

La media più importante è situata a 1660 e per il momento la tendenza di breve sembra trovare arresto. La presenza di direzionalità ribassista tuttavia invita alla massima prudenza. Solo una rottura di quota 1685 darebbe luogo a nuovi acquisti.

Situazione negativa conclamata per i mercati emergenti. Questo è l’etf che descrive chiaramente le difficoltà del momento. Siamo ritornati vicino ai minimi di giugno, mentre la media a 200 gg ha un’inclinazione negativa da tempo. Non accadeva dalla seconda metà del 2011.
Forse è il caso di iniziare un piano di accumulazione? Sicuramente questa è la strategia migliore per sopportare eventuali sorprese negative, qualora le difficoltà finanziarie del momento non fossero esaurite.
Sicuramente non ci sono i presupposti per azzardare.

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Aforisma della settimana
Non permettere che un profitto diventi una perdita. Anonimo

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4 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Non posso che chiederti del Bund,visto che la mia posizione è arrivata in pari,cosa mi puoi consigliare ?sul grafico noto che se romperà il supporto ci sarà spazio fino ai 120????<br />oppure pensi che in questo livello rinbalzerà come dai precedenti?<br />Ruingrazio Paolo

    • Andrea Facchini ha detto:

      Il ritorno sopra quota 140,30 rappresenterebbe un segnale di tenuta che allontanerebbe ricadute verso i traguardi in cui speri. A quei livelli significherebbe tassi prossimi al 4 o quasi, non oso pensare in tal caso dove sarebbero i periferici. Il quadro di lungo comunque non si sta delineando favorevolmente. <br />

  2. Anonymous ha detto:

    se non ho capito male l&#39;azionario europa secondo voi sarebbe a rischio…ma se i soldi escono dai bond lunghi e pure dalle azioni dove dovrebbero andare i soldi in un contesto di ripresa dell&#39;economia (presupposto della fine della politica espansiva di FED e BCE) ?<br />grazie

    • Roberto Torre ha detto:

      Te lo dico io forte di 33 anni di &quot;seghe&quot; numeriche e grafiche come controller (extra-finanziario)che ha maturato però l&#39;esperienza e la sintesi necessaria a capire come muoversi senza l&#39;aiuto di nessuno ma solo con la testardaggine e il tempo libero(si fa x dire)dedicato a capire.Ad analizzare freddamente il passato e l&#39;umore umano.<br />RESTA

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

    "Regola n° 1: non perdere mai denaro. Regola n°2: non dimenticare mai la regola n°1" W. Buffett

    "È meglio avere quasi ragione che completamente torto" W. Buffett

    Non è importante che tu abbia ragione o torto, ma quanti soldi si fanno quando hai ragione e quanto si perde quando si ha torto. G. Soros

    Il nemico principale dell'investitore è probabile che sia se stesso. B. Graham
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