MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Obama vorrebbe punire la Siria per l’uso di armi chimiche, attraverso un intervento lampo, che rischierebbe di scatenare un conflitto mondiale.

Quella stessa volontà di punire, che mancò alla fine degli anni ’80 quando Saddam Hussein (a quei tempi appoggiato dagli americani) pose fine al conflitto tra Iran e Iraq, attraverso l’utilizzo di gas nervini, provocando oltre 1 milione di morti.

Personalmente sono favorevole ad una punizione esemplare, in quanto, non fare niente significherebbe legittimare in qualche modo quanto fatto dal regime siriano. Forse qualche altro dittatore, per tenere a freno le proteste del proprio popolo, si sentirebbe autorizzato ad agire nello stesso modo di Bashar al-Assad.
Se gli Stati Uniti fossero intervenuti già ai tempi di Reagan per punire il rais iracheno, ci saremmo tolti gran parte dei problemi che hanno caratterizzato gli anni ’90 e in particolare il decennio successivo.

Detto questo però, a mio modesto avviso, gli Stati Uniti sono gli ultimi ad avere le carte in regola per dare lezioni esemplari, visto i precedenti.

Sono veramente curioso di vedere come il Congresso autorizzerà un intervento armato. L’opinione pubblica americana è contraria, ma i deputati eletti, dovranno in qualche modo avere un occhio di riguardo per le lobby che hanno finanziato le loro campagne elettorali, tanto per capire cosa significhi non avere un finanziamento pubblico dei partiti (ovviamente ben controllato e regolato, non come il porcaio italiano).

Nel momento in cui il Congresso americano autorizzerà l’intervento, questo metterà gli americani, intesi come popolo, in una posizione ancora più imbarazzante nei confronti della comunità internazionale, rispetto a quanto lo sarebbe stato se Obama avesse avuto le “palle” per non coinvolgere gli altri organi dello Stato, ai quali non competeva.

Obama, da grande premio Nobel per la pace quale è stato 🙂 avrebbe potuto spendere qualche parola di meno, ma puntare soprattutto ad una risoluzione Onu, una volta ufficializzate le prove dell’utilizzo dei gas nervini. Una volta rese pubbliche le prove inconfutabili, a quel punto a trovarsi in una posizione imbarazzante difronte al Mondo sarebbe stata la Russia, qualora avesse continuato a difendere Assad.

Alla prossima




Aforisma della settimana
Non provare mai a vendere al massimo. Non è intelligente. Vendi dopo un moderato ribasso se non c’è stata una risalita. Jesse Livermore

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3 Responses so far.

  1. Roberto Torre ha detto:

    Interessanti considerazioni che però mancano della domanda di fondo sul comportamento degli Stati Uniti da oltre 22 anni a sta parte.<br />Perchè lo fanno? Dal mio punto di vista per un semplicissimo motivo.<br />Io la definisco : Sindrome da Ex-Superpotenza.<br />Sanno che il tempo e l&#39;evoluzione dei paesi &quot;ex..in via di sviluppo&quot; li porrà sul 2° se non il 3° gradino del podio fra

  2. Andrea Facchini ha detto:

    Il tuo ragionamento non fa una piega.<br /><br />La mia prima curiosità è: come farà il Congresso a votare a favore dell&#39;intervento se il 75% della gente (più povera) è contrario alla guerra?<br /><br />In caso votasse sì, se fossi americano mi troverei seriamente in imbarazzo agli occhi del Mondo. <br /><br />Vediamo se prevarrà o meno la forza delle lobby.<br /><br />Lobby: io in Parlamento

  3. Roberto Torre ha detto:

    …………..ehhhhhh………..ma i tedeschi sono i tedeschi.<br />Pensa che riescono ad esportare quello che esportano col costo del lavoro più alto di molti altri. Nel loro vocabolario esiste la parola efficienza.<br />La usano sempre. Tanto in economia, quanto in finanza e anche in politica.<br />Lo vedo tutti i giorni anche per lavoro. Pianificano tutto. Bestiale.<br />E la differenza è

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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