MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

La verità è che  quando i politici si mettono trovano delle soluzioni che sono ai confini della genialità. Se ci fosse meriterebbero il Nobel per la fantasia.

Ma veniamo ai fatti: Alitalia è un’azienda che è in perdita da anni, del cui fallimento si parlava già nel 2011. All’epoca si era parlato di un acquisto da parte di Air France (che ne ha preso delle quote successivamente), poi si è parlato di diverse cordate che potevano rilevarla, tutte guidate da sherpa che lungo la strada si sono persi e non hanno mai raggiunto il tavolo della trattativa o se l’hanno raggiunto ne sono scappati.

Adesso Alitalia è una società che come unica opzione aveva portare i libri di tribunale. Questo avrebbe causato il suo sfacelo, ma soprattutto avrebbe lasciato a casa migliaia di persone e messo in difficoltà migliaia di famiglie. Il problema non è da poco, anche se è noto da tempo ed è stato risolto all’italiana: lasciamo tutto com’è e speriamo che me la cavo.

Stavolta però la politica ha tirato fuori dal cilindro un numero di alta magia, degno del miglior David Copperfield. Siccome il salvataggio statale in un periodo di grosse difficoltà economiche come questo avrebbe generato malumori e scandalo, considerato che la CDP non poteva intervenire perché non può investire in società in perdita per regolamento (cosa peraltro molto sensata), considerato che un aumento del deficit e del debito non pè possibile per questi scopi, i politici hanno pensato bene di verificare quale società statale era nelle migliori condizioni e di utilizzare capitali di questa società per aiutare Alitalia. Questo anche perché di privati che volevano mettere soldi in Alitalia non è che se ne vedessero molti. Alitalia era a una passo dal baratro (la stessa ENI partecipata per il 30% dal tesoro l’ha messa in ginocchio dicendo che avrebbe fermato il rifornimento di carburante dal 12.10) e quindi qualcosa andava fatto, subito.

Ma dicevamo, guardate qua, guardate qua, occhio alle mani occhio alle mani e cosa esce dal cilindro: poste italiane. Poste italiane quindi darà un buon numero di decine di milioni di euro sf Alitalia, diventandone socio. Questo serve a due cose:

1. salvare Alitalia per un tempo definito. Se non si cambia management, se non si fanno tagli o si cambia l’assetto societario anche con una ricapitalizzazione non cambierà Alitalia. Semplicemente si posticipa il problema più avanti sperando che la ripresa economica permetta ad Alitalia di generare meno perdite o addirittura utili, cosa che non sembra molto probabile.

2. fare un salvataggio di Stato mascherato, utilizzando però non i soldi dello Stato ma i soldi dei cittadini che hanno depositato i loro risparmi sui conti correnti postali di Poste. Quindi il salvataggio lo stanno facendo i poveri cittadini che sono convinti di mettere i soldi al sicuro sui libretti delle poste perché le poste italiane sono un’azienda solida. Peccato che la storia insegna che i cattivi investimenti, le cattive partecipazioni e le cattive acquisizioni possono distruggere anche aziende dalla rinomata solidità, o comunque crear loro problemi.

La vera magia quindi è stata quella di salvare un’azienda colma di debiti e in perdita senza un intervento dello Stato, senza chiedere tasse, senza alzare debito o deficit, ma facendolo pagare direttamente ai cittadini senza che loro se ne accorgono.

Sicuramente il vantaggio sarà che la consegna della posta diventerà più veloce, perché le buste letteralmente voleranno.

Nobel alla fantasia 2013 assegnato.

PS
Avrebbero vinto anche quello del 2014 per manifesta inferiorità del resto del  mondo se avessero portato avanti l’ipotesi di un bond alitalia sottoscritto dal governo … ma hanno avuto la decenza di non perseguire questa strada.

Aforisma della settimana
Psicologicamente si tende all’overtrading, ma la corretta soluzione è l’ undertrading. Anonimo

Categories: Senza categoria

One Response so far.

  1. Antonio Nieddu ha detto:

    Mah … più che genialità si tratta di grande faccia di qlo (ancora una volta), dato che comunque la gente queste cose viene a saperle, ai giorni d'oggi. Più che altro un'altra dimostrazione dell'arroganza di questi signori (??) nei nostri confronti. Spero solo che Poste Italiane (che pure dovrebbe conoscere bene cosa sta facendo) si sia fatta bene i conti …..

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

    "Regola n° 1: non perdere mai denaro. Regola n°2: non dimenticare mai la regola n°1" W. Buffett

    "È meglio avere quasi ragione che completamente torto" W. Buffett

    Non è importante che tu abbia ragione o torto, ma quanti soldi si fanno quando hai ragione e quanto si perde quando si ha torto. G. Soros

    Il nemico principale dell'investitore è probabile che sia se stesso. B. Graham
  • Siti

     Consulenza Vincente



  • License e Copyright

    Licenza Creative Commons

    Il blog e i relativi post sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.