MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Il mondo finanziario era sospeso sull’orlo del baratro ma democratici e repubblicani con uno strattone l’hanno salvato. Nessun problema: “it’s over”, tutto risolto, dicono gli americani, con quel fare da “ghe pensi mi” che li caratterizza.

I politici americani ormai sono soliti presentare situazioni melodrammatiche per poi alla fine accordarsi last minute nel teatro della politica. Risultato: andare avanti ancora un po’. Qui siamo maestri noi italiani nel 2013, anno in cui abbiamo spostato numerosi problemi sempre più avanti nel tempo prima di doverli affrontare (buona parte sono ancora nella corsia dello spostare avanti indubbiamente). Così stanno facendo gli USA: non risolvono, procrastinano.

Ma fino a quando “it’s over”? Solo fino al 15 Gennaio data in cui potrebbe iniziare un nuovo shutdown e dal 7 Febbraio avere un nuovo problema di default.

Quindi problema solo rinviato, tetto del debito alzato (da livello monster a livello monster+), shutdown scongiurato (come detto lo shutdown quando finisce si cancella con un colpo di spugna) e tutto risolto.

Ma quali sono i veri risultati di tutto ciò?

1. gli USA ne escono più deboli visto che da 17 anni lo shutdown non veniva attivato e che arrivare all’ultimo giorno prima del baratro lanciati a massima velocità per poi tirare il freno a mano all’ultimo secondo dicendo “tutto ok” non aiuta certo gli investitori a stare tranquilli. In questa occasione sono anche stati graziati dai mercati, che non hanno fatto la voce grossa cominciando a perdere terreno. Certo questo in parte è stato voluto da Obama che ha rifiutato accordi precedenti sapendo di poter contare sulla debolezza dei Repubblicani: l’essere collegati alle grandi lobbies della finanza che non hanno nessuna intenzione di rovinare l’ascesa dei mercati da cui ricavano miliardi di $ per un accordo politico non raggiunto.

2. il dollaro ne esce più debole, come conseguenza dell’in-credibilità dell’agire della politica americana

3. si è perso qualche decimo di punto di pil, con lo shutdown, in fondo anche il governo fa pil, noi italiani lo sappiamo bene

4. il debito pubblico americano viene nuovamente alzato, fino ad arrivare a circa 80-85% del PIL (a cui va sommato il 25% di debito intragovernativo, per un totale di debito pubblico del 110%). Va bene che siete gli USA, ma io comincerei se fossi americano a preoccuparmi soprattutto visto i grafici sotto.

E se fossi cinese comincerei anche in quel caso a preoccuparmi visto che sono i massimi possessori di bond americani.

e della parte Foreign Investors chi ne ha di più, riferendoci al debito “bondizzato”?
Ma tutto questo debito chi l’ha fatto?

Quindi Obama l’ha alzato da 11305 a quasi 17 trilioni di oggi, per un increase del 49%. In parte non per colpa sua ma per eredità di Bush, ma tant’è.

Per quanto potrà continuare così? Forse per molto visto che il debt ceiling è stato alzato più di 50 volte nel solo ventesimo secolo, ovvero fino a che i mercati avranno voglia di credere in uno stato che ha un debito monster e una valuta sempre più stampata. O fino a che non si suiciderrano i politic non alzando il debito per qualche furbata lobbistica, o fino a che Cina e Giappone non scaricheranno quintali di bond americani.

A completamento sotto si trova la variazione dei cds nei pressi delle decisioni in merito al debt ceiling.  Interessante notare come l’impennata di questa volta abbia raggiunto valori assoluti più bassi: della serie, si mi copro le spalle, ma a poco prezzo tanto la risolvono …

(dato aggiornato al 08.10.2013)

Aforisma della settimana
Non fare trading se non sei sicuro. Victor Sperandeo

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3 Responses so far.

  1. Faustino ha detto:

    Se la storia ama fare la rima chissà se Obama verrà sacrificato come Carter?

  2. Faustino ha detto:

    Questo è ciò che è visibile oggi ma……. per risalire la china un partito indebolito potrebbe giocare la carta più rischiosa, far collassare il tutto e dare la colpa al troppo welfare democratico. Non lo sappiamo ma come la storia insegna le criticità prima o poi deflagrano poi i risultati saranno anche diversi dal preventivato ma una crescita infinita del debito forse non è tollerabile da

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