MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Quante rotture di scatole, quante falsità, quante discussioni …

Pro o contro?
Esercito a difesa, gli ecologisti contro, i no-tav all’attacco.

Ma i francesi che ne pensano?

Nel mese di agosto la Gazzetta Ufficiale francese ha pubblicato un decreto che dichiara di pubblica utilità la TAV Torino-Lione ma la rinvia nel tempo di almeno una generazione (solo per gli espropri necessari viene concesso un tempo di 15 anni prima dei quali non si apriranno i cantieri) fino a far parlare di un sostanziale congelamento dell’unica grande opera che in Italia viene rappresentata come prioritaria.

Nel rapporto “Mobilité 21″ redatto dalla commissione guidata dal deputato socialista  Philippe Duron la Tav era stata infatti esclusa dalle opere prioritarie, alla luce delle ristrettezze finanziarie. Il rapporto infatti aveva indicato alcune opere ad Alta Velocità da costruire con i fondi disponibili da qui al 2030, e tra queste non c’era la Torino-Lione. A pagina 57 del documento, gli autori del rapporto Duron rimarcano come la saturazione della linea, la condizione per la costruzione della Tav di collegamento tra Italia e Francia, potrebbe non verificarsi prima del 2035 o del 2040. Di conseguenza, l’opera viene classificata come non prioritaria, e come tale potrebbe non ricevere fondi per la sua realizzazione nei prossimi anni. Senza fondi e con lavori propedeutici spostati fino alla fine del 2029, la Francia pare aver accantonato la Tav.

Quindi riassumendo: la Tav è una linea metà italiana e metà francese, che si fa scavando da entrambi i lati. Noi ci rompiamo i maroni con Tav si, Tav no mentre i francesi non scavano e non lo faranno per almeno una generazione.

Benché i lavori sul versante francese non siano ancora iniziati  il fronte dei “TavSì” cercano di smentire il tutto in questo articolo: I NoTav e la favola del disimpegno francese.

La realtà è che anche queste motivazioni sono insufficienti, visto che la Francia deve addirittura avviare la procedura di esproprio.

Personalmente ho la sensazione, che tutta questa fretta sia fortemente condizionata dalla volontà di ottenere al più presto il “cash” dell’Unione Europea. Del resto in tempi di magra come quelli attuali la modica cifra di 10/12 mld di aiuti fa comodo a tutti, in particolare a chi dovrà spartirsi la torta dei lavori. Il passato inoltre ci insegna che le previsioni di spesa, una volta terminato i lavori, hanno sempre peccato per difetto.

Da buon italiano e senza ambizioni, che vadano a nuocere gli interessi del vicino di casa, mi accontento del trasporto via mare, che oltretutto ha un impatto ambientale decisamente minore. Eppoi fra 10/15/20 anni chissà: il treno potrebbe essere anche un mezzo di trasporto obsoleto.

Scherzi a parte, credo che l’Italia debba preoccuparsi di sciogliere i nodi al suo interno piuttosto che guardare a evoluzioni commerciali espansionistiche ad un prezzo troppo elevato per le proprie gambe.

La cosa buffa è che i politici ci hanno inculcato l’importanza della Tav Torino-Lione come se il nostro Paese fosse nella stessa posizione geografica del Tibet.

Una volta fatto il buco tutti i problemi dell’Italia saranno risolti………………..Pensassero a tapparli i buchi, quelli di bilancio, sarebbe meglio………………ma fatemi il piacere.

Aforisma della settimana
Se non puoi battere il mercato alleati ad esso. Anonimo

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2 Responses so far.

  1. marcello ha detto:

    bravo, dimostri ancora una volta, anche se non ce ne era bisogno, come tu ragioni senza preconcetti, ma con i fatti.. io non sono contro ma leggendo qua e là, senza ascoltare vespa, tg1, alfano, etc, devo dire che le ragioni x un si tav sono sempre di meno… 🙁

  2. Antonio Nieddu ha detto:

    L'articolo è ottimo come sempre. Soprattutto è centrato questo (che è l'unica cosa che fa muovere la TAV): "…la modica cifra di 10/12 mld di aiuti fa comodo a tutti, in particolare a chi dovrà spartirsi la torta dei lavori." E' solo per spartirsi la torta che lo stanno facendo, aderendo ovviamente alla solita cultura italiota (che però ci sta portando alla rovina). Cultura

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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