MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!


Ora che gli Stati Uniti sono scampati all’ennesimo rischio di “morte per debito” con l’ennesimo innalzamento del debt ceiling, l’economia mondiale sta prendendo un sospiro di sollievo. Essendo il dollaro americano la moneta più scambiata e più utilizzata nelle transazioni internazionali, è chiaro che quello che succede in America interessa tutto il mondo. Questo è il pericolo di avere una moneta fiat come riserva.

Detto questo, a quanto ammontano queste riserve di dollari nel mondo e di quanto queste riserve sono cambiate nel tempo? Questi dati si possono ottenere dal FMI, che li registra nel COFER (Currency Composition of Official Foreign Exchange Reserves). Le valute di cui l’Fmi tiene traccia sono: il dollaro americano, il dollaro canadese, la sterlina inglese, lo yen giapponese, il franco svizzero, l’euro e il dollaro australiano. Il fondo monetario internazionale non specifica quante di queste valute sono in possesso di ogni paese, perché queste sono considerate informazioni confidenziali. Specifica però l’ammontare totale.

Le riserve valutarie sono composte da banconote estere, depositi bancari, titoli di Stato a breve termine, titoli di Stato a lungo termine e buoni del tesoro. Non includono le riserve detenute dal paese di emissione: ad esempio, le attività in euro della BCE non sono incluse, come non sono incluse le attività in dollari americani detenute dalla FED.

Apriamo con un grafico che mostra la crescita del totale delle riserve valutarie dal 1999:

l’allocazione totale delle riserve estere è cresciuta da 1.035 miliardi di dollari all’inizio del 1999, a 6.070 miliardi nel secondo trimestre del 2013, con un incremento del 486%.

Il secondo grafico mostra la crescita, sempre dal 1999, della quantità di dollari americani tenuta come riserva di valuta estera:

Il numero totale di dollari americani è cresciuto da un ammontare di 882.3 miliardi all’inizio del 1999 a 3,706 trilioni nel secondo quadrimestre del 2013, con una crescita percentuale del 320%. Di questi, 3,699 trilioni di dollari ovvero il 97,6% è in possesso delle economie più avanzate del mondo. L’ammontare rimanente, praticamente insignificante, è posseduto dalle economie emergenti.

La cosa interessante da notare è che la crescita delle riserve in valuta estera è stata superiore rispetto alla crescita dei dollari posseduti come riserva.

Infine mostriamo un grafico in cui viene evidenziata la percentuale delle riserve in dollari USA rispetto alle riserve totali, sempre dal 1999:

Tra il 1999 il 2001, i dollari americani costituivano tra 71 e 73 per cento delle riserve ufficiali di tutto il mondo. Questo livello ha cominciato diminuire costantemente dal 2002 fino al suo livello attuale che corrisponde al 61,9%. Mentre il valore totale di dollari detenuti riserve estere è aumentato del 320% dal 1999, la quota di tali riserve sul complessivo delle riserve è sceso del 15%.

Comunemente il dollaro USA è considerato “too big to fail”. I dati che abbiamo presentato ci mostrano come l’importanza del dollaro nell’arco di circa vent’anni sia diminuita in maniera significativa. Con le recenti rappresentazioni teatrali presentate dai politici americani, forse il mondo sta diventando un po’ più saggio, e si sta domandando se sia così sensato fare affidamento su una singola moneta a corso forzoso come riserva primaria.

da http://viableopposition.blogspot.it/, traduzione di Borsadocchiaperti

Aforisma della settimana
Non fare trading se non sei sicuro. Victor Sperandeo

Categories: Senza categoria

Comments are closed.

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

    "Regola n° 1: non perdere mai denaro. Regola n°2: non dimenticare mai la regola n°1" W. Buffett

    "È meglio avere quasi ragione che completamente torto" W. Buffett

    Non è importante che tu abbia ragione o torto, ma quanti soldi si fanno quando hai ragione e quanto si perde quando si ha torto. G. Soros

    Il nemico principale dell'investitore è probabile che sia se stesso. B. Graham
  • Siti

     Consulenza Vincente



  • License e Copyright

    Licenza Creative Commons

    Il blog e i relativi post sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.