GOLD
Spread tra Grecia e Germania ai massimi, nonostante la speculazione abbia tirato qualche remo in barca venerdì pomeriggio, voci insistenti di rivalutazione da parte della Cina, situazione bond estremamente ingarbugliata.
Dovrebbero essere questi gli elementi che stanno spingendo l’oro sulla resistenza dei 1165 dollari l’oncia.
Si parla di una rivalutazione dello Yuan di un 4% massimo, che non farebbe altro che alimentare ulteriore speculazione, visto che la valuta cinese presenta una sopravvalutazione intorno al 40%.
In un precedente post ho parlato della storia dell’oro, soprattutto riferendomi allo scenario degli anni ’70, all’indomani cioè dell’abbandono della parità aurea. Scenario questo non molto diverso da quello attuale, visto che negli ultimi quindici mesi il fattore destabilizzante va ricercato nel quantitative easing e nella mole di debito pubblico formatosi dopo il crack immobiliario/bancario.
Da un punto di vista tecnico sull’oro abbiamo tutti i requisiti della direzionalità rialzista, sia sul breve periodo che sul lungo. Un superamento confermato della soglia dei 1165 punti rappresenterebbe un segnale di ulteriore accelerazione verso obiettivi a 1200/1190 e 1380 nel lungo periodo. Un supporto importante lo troviamo a questo punto sulla soglia di 1100.
CRUD OIL
In questo grafico invece possiamo osservare l’andamento del Crud oil. In questi giorni il petrolio ha fatto capolino sopra la soglia degli 84 dollari, in presenza di un quadro delle medie positivo. Anche se nel breve il petrolio presenta una forza interessante, rispetto all’oro, devo registrare ancora una bassa direzionalità. Per questa ragione il superamento della soglia degli 84 non ha prodotto gli effetti desiderati nel breve. Ciò tuttavia non è sinonimo di debolezza, ma solo di un apparente equilibrio della speculazione, scoraggiata da interventi, atti a calmierare i prezzi.
T.BOND/BUND
In questo grafico è rappresentata la forza comparativa del T.Bond 10Y nei confronti del Bund decennale. Tutto ciò nonostante la debolezza dell’area europea. Il T.Bond sta perdendo forza a tal punto che lo spread con i titoli tedeschi ha superato nuovi massimi da inizio 2009. Le cose sono due: o il mercato sta anticipando una politica restrittiva da parte della Fed, oppure i titoli americani stanno perdendo credibilità rispetto ai titoli tedeschi. Entrambi gli scenari non sono certamente favorevoli ad un investimento su Titoli di Stato a lungo termine, a meno che non decidiate di ancorare i rendimenti al tasso di inflazione. Personalmente, ripeto la mia idea di non sottovalutare la Grecia, in quanto la stessa potrebbe rappresentare l’anticamera di un problema più grosso, legato all’alto indebitamento degli stati sovrani. Attualmente è proprio la strategia del quantitative easing che consente esiti positivi delle aste. Granellini di instabilità sul fronte dei rating sovrani o di aspettative sui tassi a breve, potrebbero creare sorprese poco rassicuranti.
Vi faccio un esempio: sono un prime dealer che partecipo alle aste. Se l’emissione avviene ad un rendimento poco al di sotto di quelli di mercato, richiedo in asta quantitativi ben superiori alle mie possibilità per rivendere successivamente quanto mi viene assegnato a riparto. Questo giochetto dura fino a che non vi è un aspettativa di aumento dei tassi a breve, e su questo le autorità fanno di tutto per rasserenare il mercato, vedi le dichiarazioni degli ultimi mesi di Bernanke. Sarà pertanto interessante e problematico vedere come si comporteranno i mercati a fronte di piccolissimi, quasi impercettibili cambiamenti sul fronte delle aspettative dei tassi.
Tutto questo per dire che la salita dei tassi, là dove si manifestasse, potrebbe essere anche repentina. Sono questi i motivi per qui non vedo ad esempio di buon occhio i titoli legati al differenziale 2/10 anni. Un aumento repentino dei tassi di mercato, porterebbe oltretutto conseguenze negative sul fronte della liquidità.
EURO
Segnali di ritiro contro Euro? Il grafico a fianco è il cross tra Euro e Zar. La linea situata a 9,66 è un obiettivo a lungo termine che avevo programmato già da tempo, anche se negli ultimi mesi ho preferito utilizzare altri veicoli per sfruttare la debolezza della nostra moneta. Ebbene, osservo reazioni significative da punti altrettanto importanti della nostra moneta. Ciò non significa che vi siano le premesse per credere in una rivalutazione dell’Euro in ottica di lungo, ma che sul breve sono iniziate chiusure della speculazione, ragione per la quale sembra arrivata l’ora di puntare su altro.
Nei prossimi giorni mi aspetto un ritorno in rialzo dell’Euro contro Dollaro in prossimità dell’area di 1,37 per poi assistere ad un consolidamento. Non mi attendo inversioni di tendenza per il momento. I mercati azionari emergenti, per vostra conoscienza hanno performato decisamente in Euro tra il 12 e il 15% dall’inizio dell’anno, mentre in valuta locale il rialzo si comprende tra il 2 e il 3%. Questo per fotografare la perdita della nostra moneta contro tutte le altre. Probabile quindi che nelle prossime settimane vi siano prese di profitto che aiuteranno la nostra moneta, salvo complicazioni ulteriori sulla Grecia, ma non credo, visto la solita storia di Biancaneve, che ripetutamente ci viene raccontata.
DIREZIONALITA’ DAX
Non so se vi ricordate questo grafico. Non è l’andamento della borsa tedesca, bensì la sua direzionalità in ottica settimanale e quindi di lungo periodo. Un valore basso della curva in nero rappresenta una fase di congestione, mentre nel caso di posizione elevata viene confermata la presenza di trend definito. Tra la fine di Febbraio e l’inizio di Marzo avevo sottolineato buone probabilità di reazione di tale indicatore, in quanto lo stesso aveva raggiunto la linea nera orizzontale, rappresentata dal minimo degli ultimi quindici anni. Così è stato, in quanto l’indicatore ha intrapreso una salita grazie e soprattutto ai nuovi massimi segnati dall’indice Dax. La linea orizzontale segnata in azzurro, invece rappresenta il livello di accelerazione del trend. Un superamento di questo livello sembra ancora piuttosto lontano ma non impossibile. Ho preso in esame il Dax perchè lo stesso costituisce l’indice europeo avente maggiore direzionalità. Figuriamoci quindi il resto. Nel resto del Mondo i mercati più in direzione sono quelli anglosassoni. Ci dicono che da più parti non ci siano rischi di bolla. Credo piuttosto che a breve ci sarà un’esplosione di volatilità. Negativa? Positiva? Il Nasdaq dista dai massimi del 2007 solo del 10%, il Dow Jones del 20%, lo Sp500 del 23% e il Dax del 24%. A piccoli passi quindi ci stiamo riavvicinando a dei livelli ritenuti impensabili fino a qualche mese fa. La prossima settimana inizieranno le trimestrali, mentre gli oscillatori settimanali si sono riportati in posizione di forza entro tempi a dir poco brevi. Le grosse banche, quelle che cioè hanno sempre avuto il coltello dalla parte del manico, in questi giorni si sono sforzate nel pronosticare utili record anche per il trimestre in corso. La campagna dei dividendi si sta sempre più avvicinando, attirando con sè altri risparmiatori, che preferiscono accettare un rischio non tanto distante dai debiti sovrani per sfruttare lo stacco cedola.
Da un punto di vista tecnico non posso non confermare la presenza di forti divergenze ribassiste su tutti gli indici di momentum sia sul breve che sul lungo. In tale situazione preferisco attendere correzioni anche violente, valutando successivamente nuove opportunità.
A mio modestissimo parere i mercati stanno scontando risultati a dir poco eccezionali per le prossime trimestrali. Piccole delusioni sul fronte degli utili potrebbero tramutarsi in vere proprie corse a realizzi. Il livello di ipercomprato di alcuni titoli in ottica di lungo è a dir poco eccesivo. Ecco qui una lista dei titoli i cui livelli di ipercomprato, rappresentano un ostacolo non trascurabile per ulteriori salite. Ho selezionato per voi titoli la cui rsi a 14 settimane supera il livello di 75. E’ vero questo significa forza, ma allo stesso tempo grandi possibilità di realizzo.
TITOLI IN IPERCOMPRATO | Ultimo | Mercato | Codice | ISIN |
AKAMAI TECHNOLOGIES I | 33,21 (c) | Azioni NASDAQ | AKAM | US00971T1016 |
ALTAREA | 122,74 (c) | EuroNext Parigi | ALTA | FR0000033219 |
AMPLIFON . | 3,9200 (c) | Azioni Italia | AMP | IT0004056880 |
APPLE INC. – COMMON ST | 241,79 (c) | Azioni NASDAQ | AAPL | US0378331005 |
BANCA IFIS | 7,5300 (c) | Azioni Italia | IF | IT0003188064 |
BASICNET | 2,6675 (c) | Azioni Italia | BAN | IT0001033700 |
CSP INT IND CALZE | 1,0300 (c) | Azioni Italia | CSP | IT0001127874 |
DECKERS OUTDOOR CORPOR | 142,40 (c) | Azioni NASDAQ | DECK | US2435371073 |
ESSILOR INTL. | 47,50 (c) | EuroNext Parigi | EI | FR0000121667 |
F5 NETWORKS INC. – CO | 64,76 (c) | Azioni NASDAQ | FFIV | US3156161024 |
FRESENIUS SE VZ O.ST O | 57,20 (c) | Azioni Germania | FRE3 | DE0005785638 |
HENKEL AG+CO.KGAA VZO | 41,055 (c) | Azioni Germania | HEN3 | DE0006048432 |
INFINEON TECH.AG NA O. | 5,206 (c) | Azioni Germania | IFX | DE0006231004 |
PPR | 104,000 (c) | EuroNext Parigi | PP | FR0000121485 |
PRYSMIAN | 15,8100 (c) | Azioni Italia | PRY | IT0004176001 |
SAFRAN | 19,650 (c) | EuroNext Parigi | SAF | FR0000073272 |
SAIPEM | 29,4900 (c) | Azioni Italia | SPM | IT0000068525 |
SAVE | 7,6000 (c) | Azioni Italia | SAVE | IT0001490736 |
SNAM RETE GAS | 3,7975 (c) | Azioni Italia | SRG | IT0003153415 |
SOGEFI | 2,3550 (c) | Azioni Italia | SO | IT0000076536 |
TERNA | 3,1875 (c) | Azioni Italia | TRN | IT0003242622 |
VALLOUREC | 156,050 (c) | EuroNext Parigi | VK | FR0000120354 |
WHOLE FOODS MARKET IN | 38,80 (c) | Azioni NASDAQ | WFMI | US9668371068 |
ZODIAC AEROSPACE | 37,990 (c) | EuroNext Parigi | ZC | FR0000125684 |
MAIRE TECNIMONT
Non mi sembra di essere stato un catastrofista. Là dove vedevo delle opportunità micro non mi sono mai tirato indietro dall’analizzarle. Il titolo topo aver formato una base interessante tra 2,20 e 2,40 ha reagito oltre le aspettative, portandosi in breve tempo sulla resistenza di 3,30. La società presenta un portafoglio ordini molto ricco, mentre maggiori dettagli li trovate nel post ad essa dedicato. Anche in questo caso il livello di ipercomprato non è tracurabile. I fattori che aiutano il titolo sono sicuramente da ricercare, nella buona diversificazione del portafoglio ordini, ma soprattutto nella crescita dei prezzi petroliferi. Dai livelli attuali mi attendo correzioni anche violente con area 2,90/2,85 utile a nuove impostazioni. Il dividendo dovrebbe aggirarsi intono al 2,5%. I rischi che invece possono penalizzarla sono da ricercare nella capacità di spesa di alcuni stati sovrani, i quali potrebbero rallentare lo sviluppo delle commesse acquisite.
Come avete visto anche titoli quali Snam o Terna, le cui premesse erano la redditività in termini di dividendi, rapportati ai tassi di interesse di mercato, non sono al momento immuni da rischi, in considerazione di un livello di ipercomprato clamoroso. Vi lascio e vi aspetto puntuali al prossimo post.
Ho deciso da oggi di dare un valore teorico in termini di donazione ad ogni post, per meglio orientarvi, sul tempo che dedico a questo blog. Grazie.
VALORE TEORICO DEL POST
5 euro
Credo che chi ha messo sempre in guardia i risparmiatori da possibili e grossi ribassi in borsa non abbia capito che era cambiato comunque qualcosa rispetto al passato; chi sta al timone sa bene quali sono i rischi e li sa prevenire. Sicuramente non è da tutti comprendere i cambiamenti e riuscire a cavalcarli. <br />Edgardo
Concordo e purtroppo al timone non ci siamo noi. Dobbiamo stare sulla barca stretti e accovacciati, altrimenti alla prima onda ci mangiano i piranja.