MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Sulla precarietà del Portogallo e sulla sua diretta correlazione con la Grecia ho già discusso nel precedente post. Quest’oggi, con la Spagna è stato il mercato più pesante, subendo una perdita superiore al 2%. A questo punto, almeno, sappiamo quali siano i mercati da evitare.
Per quanto riguarda l’Italia osservo l’impotenza dell’indice FTMIB a superare la trendline ribassista di medio periodo, situata a 23500. Segnali decisamente pericolosi arriverebbero sotto quota 22700, in quanto il target di breve successivo andrebbe indicato a 21700. In termini di forza comparativa, tuttavia, almeno per oggi, abbiamo avuto segnali di tenuta, grazie alla formidabile Fiat, ormai al centro di movimenti speculativi che poco mi attirano. Preferisco altre case automobilistiche, come ho già evidenziato qualche settimana fa, per motivi da ricercare nell’affidabilità, nella capacità di evoluzione tecnologica e solidità patrimoniale.
Voglio tuttavia soffermarmi su Fiat: Marchionne ha annunciato un piano di investimenti quadriennale. Per un attimo vi prego di guardare indietro di quattro anni per vedere come gli eventi economici imprevedibili si siano evoluti alla velocità della luce, onde riproiettarli in futuro al fine di determinare l’attendibilità di un piano così lungo.
A parte questo, a muovere il titolo verso l’alto, è stato l’annuncio dello spin off del gruppo entro la fine del 2010. Ebbene, questa è la conferma di come la “famigghia” voglia defilarsi pian piano da quel ramo importante d’azienda, che senza gli aiuti statali avrebbe chiuso i battenti già da qualche decennio.
Ma veniamo alle chicche, però mi raccomando, in questo caso non mi date di cassandra. Non è mia la colpa, se qualcosa non gira più nel verso giusto, sul fronte dell’equilibrio finanziario.
Parto da un presupposto: gli investitori istituzionali sono pieni di asset ad alto rischio. Segno questo che le “cartucce” a disposizione scarseggiano, in considerazione anche del rallentamento dei flussi. Come faccio a dire ciò? Previsioni di molte case di investimento negli ultimi mesi, alta propensione al rischio, forte ipercomprato in presenza di bassa direzionalità, sono questi elementi più che sufficienti a stabilire il grado di esposizione degli investitori istituzionali. Tutto questo mentre qualche stato sovrano deve pagare interessi all’8% in quanto è più là che di qua. Francamente non vedo nessuna differenza con il 2007, quando cioè chi aveva un atteggiamento prudente rischiava di essere chiuso in manicomio, mentre bolliva agli occhi di tutti la pentola a pressione dei subprime.
Fatta questa premessa, leggo con poca meraviglia le dichiarazioni di Roubini, in merito all’insostenibilità del debito dei Pigs. Anche oggi gli spread dei titoli greci hanno superato nuovi massimi nei confronti del Bund.
Si affacciano per la prima volta voci strane su un probabile defaul tecnico della Grecia al fine di rinegoziare il debito. Questa era per me l’unica strada da percorrere al fine di non replicare il caso Argentina, che a distanza di dieci anni è vivo nei peggiori incubi di molti investitori italiani e non. Ricordate voi il defaul della Russia nel ’98? Molto vagamente rispetto all’Argentina ne sono più che sicuro. Ecco che cosa scrivevo riguardo alla Grecia circa due mesi fa: “Discorsi a parte quindi, la Commissione Ue ha oggi approvato il piano della Grecia, secondo il quale il rapporto deficit/Pil deve ritornare al 3% del Pil nel 2012. Per ottenere questo obiettivo il deficit dovra’ essere tagliato nel 2010 del 4%, nel 2011 del 5,6% e nel 2012 del 2,8%. Il piano dico io sarà facilmente sostenibile fino a quando la Grecia non deciderà di scegliere la strada del default tecnico, rinegoziando il debito. I numeri sono facili da scrivere ma più difficili da realizzare in particolar modo quando nel mezzo ci sono i soldi. Una manovra del genere contribuirebbe ad una caduta di almeno 4 punti di Pil per l’economia greca. Si parla infatti di blocco o addirittura di riduzione degli stipendi pubblici e di aumento della pressione fiscale in un’economia ai limiti della sopravivenza. In ogni caso le strade sono ben chiare. Al momento si è scelto quella più dura, a mio avviso al solo scopo di prendere intanto il tempo per vedere se si riuscirà a placare la speculazione, che questa volta tuttavia, sembra aver indossato le vesti di San Tommaso, dopo di che….”.
Ovviamente al tema pubblico greco si aggiunge quello privato, con le banche alle prese con forti problemi di liquidità.
Guardando ai mercati è PALESE l’accentramento di flussi in direzione di Cerrrrmania, a spese dei Pigs………vi suona qualche campanello di allarme? A me più di uno.
L’indice FTSEMIB è sui minimi storici di direzionalità, in prossimità della resistenza di 23500, che più volte ha respinto i tentativi di salita. Mi attendo un recupero della direzionalità nei prossimi giorni, in modo netto…….fuori dal range 23500/22700 entro brevissimo, con movimenti successivi ben definiti. Tutto questo sta accadendo nonostante un sentiment ai massimi storici.
A casa mia vale il detto: “meglio avè paura che buscanne”.
Sul fronte delle valute è evidente come l’Euro stia soffrendo. Anche la Sterlina presenta segnali di forza…..è tutto dire. Quota 0,86 è il supporto dell’Euro sotto il quale è lecito attendersi un target di lungo a 0,80.
Basta, per stasera basta…..è che solo….guardando i grafici si conferma un’aria pesantuccia difronte alla quale mi è difficile stare zitto.
Come mi è difficile stare zitto difronte all’assenza delle vostre donazioni……….

MUOVETEVI!!!!!!
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One Response so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Mamma mia,che precisione : Volkswagen, deutsche boerse, adidas!!!! E non credo si possa classificare come fortuna e basta ! e dall&#39;altro lato Xbr e etf oro !!! Oggi, hai vinto 1000 punti! Professionalità?<br />DONAZIONI ?!?!?!!!!!!!!! aspetta che dopo si dice che sono uno di parte…<br />Stasera su Radio24 si diceva: strano che la Grecia nn usi gli aiuti di ue e fmi; è una speculazione per

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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