MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

Chi pensa che i mercati azionari siano correlati al mercato immobiliare ha cannato di brutto, per questo basta semplicemente vedere la storia.
Leggo previsioni di oro a 3000, 4000, 5000 e chi le spara più grosse, con spiegazioni che non fanno altro che contraddirsi, in quanto i dati in possesso non fanno altro che confermare che l’investimento nel metallo giallo nel lunghissimo periodo (decenni) è uno dei peggiori, in quanto fanno sicuramente meglio le azioni e gli immobili stessi. Non lo dico io lo dicono le statistiche secolari.
Riguardo ai deficit statali, state tranquilli, l’inflazione alla lunga riequilibrerà il rapporto debito/pil, come la storia insegna. Evitate magari di prendere i rischi su quei paesi che non sono in grado addirittura di far fronte sul breve, ma state tranquilli, non credo che ci saranno collassi. Predico tuttavia ancora la tripla A, magari indicizzata all’inflazione.
A mio parere, chi con dati alla mano pensa di avere sotto controllo l’equilibrio monetario del Mondo può peccare di presunzione, in quanto la scienza che regola il sistema economico globabale è molto più complessa di quanto si possa immaginare.
Io da tempo affermo che il mercato, si autoregola attraverso mille variabili, riequilibrando i rapporti monetari ed economici fra i vari paese. E’ un pò come se improvvisamente si manifestassero delle buche in un oceano. Immediatamente le stesse sarebbero riempite dall’acqua, la quale livellerebbe il tutto. Questa è la macchina sempre più complessa dell’economia, secondo la mia visione. Complessità e imprevedibilità sono elementi strettamente correlati.
Nel formulare le analisi di lungo periodo, pertanto deve essere considerato un fattore x (complessità) e un fattore y (imprevedibilità/capacità di reazione agli eventi), dopo di che chiunque le formuli ne trarrà beneficio in termini di coererenza e credibilità.
Commentando il dato immobiliare di oggi non posso trascurare il fatto che le attese sono state deluse e non di poco. La vendita di nuove case a 300 mila unità è un fatto storico. Questo è sintomo di contrazione di liquidità, ma tale ipotesi trova l’apposita contraddizione nella reazione dei bond i cui rendimenti scendono nuovamente ai minimi. Come detto ieri, si preferisce vendere meno e affittare di più, visti i rendimenti sul mercato. Un calo verticale delle vendite non significa sistematicamente che i prezzi siano destinati a scendere.
Se date un occhio al grafico sopra relativo alla vendita di nuove case vi renderete conto che siamo addirittura sotto i bottom di fine anni 60 e inizio anni 80. La bolla del mercato immobiliare è esplosa ormai da tre anni e il livello di vendite sembra aver raggiunto un punto dal quale sia inevitabile una risalita, semplicemente per fattori fisiologici, come la crescita demografica e la soddisfazione dei bisogni sociali. Pertanto al momento non drammatizzarei e non mi fossilizzerei sul mercato immobiliare, al fine di giustificare crolli epocali del sistema finanziario, economico e sociale mondiale. I fattori che determineranno la fine dell’umanità saranno altri………..casomai.