Questa settimana le grandi case di investimento sembrano essersi svuotate, in favore di luoghi più rilassanti come località montane o balneari. Con molta probabilità le scadenze tecniche si sono consumate nella settimana precedente in coincidenza con il comunicato della Fed.
I mercati pertanto sembrano caduti in un lungo sonno, alle prese con movimento da daytrader della domenica.
Ciò comunque non ha impedito di vedere il sorpasso della Cina sul Giappone grazie al suo modello economico del quale non andrei tanto fiero. Mentre assistiamo al sorpasso e si parla di raggiungere entro 20 anni gli Stati Uniti, già stanno tuonando alcune previsioni su un probabile e imminente scoppio della bolla immobiliare cinese. Io credo che i modelli, quando sono caratterizzati da sani principi vanno avanti, in caso contrario (vedi ex Unine Sovietica) implodono su se stessi. Pertanto più che all’America o alla vecchia Europa, guarderei con una certa diffidenza i toni trionfalistici pompati dai media in questi giorni.
Fra i pochi dati usciti in questi giorni spicca il balzo della produzione industriale americana, cresciuta dell’1% nel mese di luglio, mentre a giugno è stata rivista a +0,1 dal -0,1. L’utilizzazione degli impianti è salita al 74,8, ma ben lontana dal livello prerecessione di 81. Questo significa che ai ritmi attuali sarà difficile il raggiungimento di tale livello entro i prossimi dodici mesi.
Si vedono invece i primi effetti del dollaro debole in luglio, in quanto i prezzi alla produzione hanno visto una crescita dello 0,3%. Come vi dicevo nel precedente post, in queste settimane sono le valute che determinano le variazioni più consistenti nella dinamica dei prezzi, sia alla produzione che al consumo.
Delude l’indice Zew tedesco.
Per i bullish, il mese di agosto doveva essere quello della conferma rialzista, in quanto più manovrabile. Pare che non sia così per il momento, anche se di questo mercato non mi fido di una virgola.
Mi attengo tuttavia a fare un’analisi il più precisa possibile:
Prendendo in esame l’indice FTMIB voglio segnalare che oggi è stato il quinto giorno sviluppatosi al di sotto della media a 21 giorni. Prendo in esame il nostro indice in quanto fra i più regolari fino ad oggi. Quota 20250 rappresenta un supporto rilevante sotto il quale potrebbero confermarsi movimento anche violenti.
La rottura della media a 21 per almeno 4 giorni dovrebbe rappresentare una conferma di inversione di breve periodo. Gli unici elementi che giocano contro ad oggi, sono l’assenza di direzionalità nel breve e la carenza di volumi, il che rende manovrabilissimo il mercato. La prima resistenza è da considerare a 21150.
ALL IN SHORT !!!!!