Vivendi (19,70 euro) è uno dei più importanti gruppi multimediali nel Mondo.
I primi anni 2000, per la società, furono fra i più difficili, a tal punto che venne rilevata la perdita più alta nella storia finanziaria francese, che ammontava ad oltre 22 mld di euro. Le cause di tale disastro erano da ricercare soprattutto nella campagna espansiva irresponsabile, fatta proprio alla vigilia dello scoppio della bolla tecnologica, che provocò successive e pesanti svalutazioni.
Da allora il gruppo intraprese una serie di dismissioni, che interessarono soprattutto il settore utilities fino ad arrivare ai giorni nostri.
Attualmente Vivendi opera attraverso le principali società:
Activision Blizzard: la società è fra i leader nel settore videogiochi. E’ quotata al Nasdaq e capitalizza circa 13,7 mld di dollari. Nei primi sei mesi del 2010 il fatturato ammonta a 1,703 mld di euro in crescita del 14%. Nel 2010 Vivendi ha portato la sua quota al 59% detenendo quindi la maggioranza assoluta.
Universal Music Group (UMG): casa discografica fra le più attive al Mondo, possedendo oltre il 25% del mercato. Nei primi sei mesi ha fatturato 1,9 mld in calo del 5,4%. I ricavi provengono principalmente dalla vendita di musica digitale (settore in forte crescita) e su telefono mobile, mentre il calo è imputabile principalmente alla diminuzione della vendita di cd. La diminuzione dell’Ebita è comunque stata compensata da una politica di contenimento dei costi e soprattutto degli oneri finanziari.
SFR: è una delle società telefoniche che opera in Francia sia su mobile, fisso che banda larga. Sul fatturato di Vivendi è la società che più incide. Nei primi sei mesi i ricavi sono ammontati a 6,248 mld in crescita dell’1,8% e ciò deve essere letto positivamente se consideriamo il taglio dei prezzi che contraddistingue il settore. Può contare su una base di 20,5 mln di clienti sulla telefonia mobile. Il settore che risulta maggiormente in crescita è quello della banda larga, dove la società ha aumentato del 12,7% i clienti, raggiungendo un bacino di utenti di 4,682 mln. Il settore in questione è visto in ottima crescita per i mesi avvenire.
Maroc Telecom: è la principale compagnia telefonica del paese il cui fatturato nei primi sei mesi è cresciuto del 5,9% a 1,382 mld di euro. La società possiede un bacino di clienti di 23,6 mln, cresciuto del 20%.
GVT: società brasiliana che offre servizi internet e trasmissione dati nonchè servizi di lunga distanza internazionale. Gtv gestisce una rete di nuova generazione (NGN) che consente la completa integrazione di voce, dati e trasmissioni di immagini. Vivendi possiede la partecipazione totalitaria. I ricavi ammontano a 444 mln di euro che a parità di cambio evidenziano una crescita del 39%. Il numero dei clienti ammonta a 3,463 mln ed è previsto in forte crescita a tal punto che Vivendi dovrebbe aumentare i propri investimenti utili al potenziamento della società.
Canal +: società che possiede canali digitali, operante in Francia e Africa. Il fatturato è fra i più importanti di Vivendi. Nei primi sei mesi i ricavi ammontano a 2,327 mln in aumento del 3,1 rispetto allo stesso periodo del 2009. La società è presente anche in Polonia e in Vietnam e continua ad investire in campo internazionale.
Nel complesso quindi Vivendi è un gruppo che nei primi sei mesi ha fatturato bel 13,982 mld di euro con un incremento a valuta costante del 4,8% rispetto ai primi sei mesi del 2009.
L’Ebita è pari a 3,243 mld contro i 2,899 del primo semestre 2009 (+10,80 a cambi costanti). Le società che maggiormente hanno contribuito all’aumento dei margini sono state: Activision Blizzard, SFR e GVT. Da quest’ultima sembrano arrivare i maggiori margini di crescita per il futuro, anche se ad oggi il fatturato rappresenta il 4% del totale di Vivendi.
L’utile netto rettificato ammonta a 1,526 mld in aumento del 4% a cambi costanti.
Dopo i primi sei mesi la società ha migliorato le proprie stime, mentre il dividendo relativo all’anno fiscale 2010 dovrebbe ammontare a 1,40 euro contro un valore del titolo di 19,60 circa. Niente male come dividendo.
Vivendi presenta inoltre un rating sul debito di BBB per Standard & Poor,s e Fitch e di Baa2 per Mooody’s. In tutti i casi l’outlook è stabile. La media del debito è di quattro anni contro i 3,9 dell’anno precedente. Il debito netto ammonta a 11,5 mld di euro, di cui 7,5 mld finanziati con bond. Rispetto all’anno precedente l’indebitamento è peggiorato di 1,9 mld a causa del consolidamento delle società al di fuori del perimetro di SFR. Per fine 2010 l’indebitamento dovrebbe scendere sotto i 7 mld per l’effetto della vendita del 20% di Nbc Universal.
Certe volte mi viene comunque da sorridere, se penso alle lacune del mercato:
Vivendi presenta un fatturato poco superiore, ma in crescita rispetto a Telecom. Debiti netti pari ad un terzo e in netto calo in proiezione. Vivendi capitalizza 22 mld di euro contro 19 di Telecom (comprese le az. di risparmio). Le prospettive di crescita sono un tantino diverse, non fosse altro che per le risorse a disposizione. Il differenziale di capitalizzazione mi sembra un pò esiguo.
Battue a parte, la società in questione, sembra appartenere ad un settore molto difensivo, ma allo stesso tempo ben posizionato sotto l’aspetto dei contenuti. Inoltre è apprezzabile l’equilibrio finanziario rispetto a molti altri competitors, forse alla luce delle esperienze vissute nei primi anni 2000. Doveroso inoltre segnalare la politica dei dividendi. La società infatti destina agli stessi il 50% degli utili netti e in tempi così magri di rendimenti vi assicuro che non è poco.
Come possiamo vedere dal grafico sopra il titolo conferma la sua natura difensiva, presentando una volatilità bassa. Il range di oscillazione degli ultimi due anni è compreso tra 16 e 20 euro, con quest’ultimo livello che sembra rappresentare la resistenza più importante. Il quadro delle medie mobili presenta una tendenza lievemente rialzista, mentre è interessante notare come vi sia stata una buona espansione dei volumi a partire dal mese di settembre. Ovviamente i prezzi segnati non tengono conto dei dividendi distribuiti nel corso degli ultimi due anni, il che non è poca cosa.
In questo grafico infatti è ben evidenziata la forza del titolo nei confronti dell’Eurostoxx50, con il quale sono stati superati punti piuttosto importanti che da molti mesi non venivano superati.
Ad oggi comunque presenta pari forza, rispetto ai principali telefonici/competitor. Mi sembra, ma correggetemi, un tantino meglio equilibrata la posizione finanziaria e le potenzialità di sviluppo di alcune società precedentemente descritte. Oltre quota 20 euro le resistenze successive sono situate a 21 e 23,70. Quota 17,90 il primo supporto.