Periodo florido per la borsa italiana. Era da tempo che il mercato domestico non aveva una forza così elevata nei confronti degli altri indici stranieri.
A guidare le sorti del nostro indice sono in ordine i seguenti titoli: Enel, Generali, Mediobanca e Telecom.
Qualcosa sembra ruotare attorno a quest’ultima. Tempo fa i rumors davano per probabile una fusione con Telefonica, ma sono solo voci atte a rivalutare un pò le quotazioni di una società il cui rapporto fatturato/debiti è improponibile e che soprattutto è nei portafogli del cosiddetto salotto buono della finanza italiana.
Ma quanto sta accadendo sul nostro indice in termini di forza è giustificato?
Tutto in analisi tecnica trova una giustificazione, in particolar modo se considero i grafici a lungo periodo.
In questo caso ritorniamo sulla terra.
Se guardo infatti la forza di lungo periodo, il Mib rimane in una configurazione perdente nei confronti dei principali indici.
Sulla forza di lungo periodo non si scherza. Andare contro di essa, le probabilità di soccombere nel seguire il breve, sono troppo elevate.
Faccio un esempio: il 18 febbraio la borsa di Atene chiudeva la seduta con un bel +5%, dando segnali di inversione di forza sul breve. Ad oggi chi avesse seguito tale segnale, sarebbe già sotto del 12% e credo che non sia finita.
Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia (sui quali non escluderei sorprese a breve) e Spagna, sono tutti paesi che ad oggi non possono invertire o accelerare la tendenza al rialzo per i seguenti semplici motivi:
- Crescita anemica
- Impossibilità di incentivi fiscali
- Ma soprattutto esigenza di frenare i deficit attraverso maggiori entrate e minori spese.
- Spesa pubblica e quindi crescita destinate a diminuire.
Tutto comunque è possibile, ma la logica mi dice di stare da altre parti e caso mai di rimandare il tutto a tempi migliori.
Quanto di questo "boom" è dovuto all'assorbimento inflazionistico delle iniezioni dovute al quantitative easing delle banche centrali? Quasi tutto. Gli stock hanno dentro il 70% di moneta digitale, tutto crollerà assieme al risparmio asiatico ad ondate, la prima è questa primavera.