Leggo con piacere (si fa per dire) che l’inflazione preliminare in Europa sale al 2,6 contro le stime di 2,4. Segno questo che i calcoli e i ragionamenti che avevo fatto erano più che fondati.
Penso che Trichet sia saltato dalla sedia di fronte a questo dato, mentre il mercato si appresta già a dare per scontato un aumento di 0,75 entro la fine dell’anno.
Ma cosa succede in Usa?Bernanke si ostina a trascurare l’inflazione nel suo insieme, focalizzando la sua attenzione su quella core, ossia depurata delle componenti energetiche e alimentari. Ebbene dal grafico sopra indicato possiamo vedere come in verde sia rappresentata l’inflazione complessiva, mentre in grigio quella core. E’ piuttosto evidente come nei grandi spostamenti l’inflazione core prima o poi segua quella complessiva. Solo un folle potrebbe tapparsi gli occhi adesso e pensare ad un QE3.
Forse il mercato stesso è un folle? Non sarebbe la prima volta.
Alcuni governatori di alcuni stati, hanno già detto che la liquidità sul sistema non è abbondante, bensì è in eccesso.
Pimco ultimamente ha fatto capire che sicuramente a giugno finirà il QE.
Nonostante ciò i mercati esultano ad ogni dato negativo, quasi come se lo stesso contribuisse a prolungare il QE in atto.
Nel frattempo il FMI taglia le stime di crescita. Tutto sembra coincidere con la stagflazione.
Voglio ricordare che a tutti coloro che contribuiranno al blog invierò per sabato la strategia per i prossimi tre mesi. Grazie