Come potete vedere nel grafico a fianco, l’indice Eurostoxx ha intaccato in modo impercettibile la media a 200 gg, passante a 2857 (chiusura 2849), dopo un tentativo di ripresa nei giorni scorsi che sembrava realizzarsi sopra 2900. La debolezza del settore bancario, i timori su una ristrutturazione del debito greco (ipotizzata anche dal presidente dell’Eurogruppo Juncker) e il ciclo economico che non vive la fase migliore degli ultimi due anni, sembrano iniziare a prevalere, almeno per il momento.
Ci avviciniamo così alla parte bassa del canale rialzista degli ultimi dodici mesi, il cui supporto è adesso situato a 2780.
Anche il Macd sta dando segnali poco incoraggianti.
Gli indicatori direzionali sono prevalentemente negativi ma non entrati in fase di allarme rosso.
Entro la fine di questa settimana sarebbe necessaria una reazione sopra quota 2900, onde evitare un peggioramento poco simpatico.
Al momento i titoli legati al petrolio sembrano accodarsi al trend negativo dei bancari, anche se non registriamo vere e proprie rotture, salvo titoli di scarso flottante.
Che dire? Siamo in presenza di un primo allarme, niente più. L’importante sarà monitorare l’evoluzione dei prossimi giorni. Il prossimo supporto per l’indice Eurostoxx credo sia da indicare a quota 2830. Una rottura dello stesso porterebbe il livello di allert da 3 a 4 in scala da 1 a 5.
Altra nota: gli indici espressi in termini di oro non sono esaltanti, mentre i mercati emergenti dovrebbero aver terminato di sottoperformare.
Alla prossima