Prima di passare alla descrizione tecnica, cerchiamo di fare chiarezza su alcuni aspetti di natura
matematico finanziaria.
Ad oggi, il valore reale dell’oro, che a inizio 2019 era di 1430 dollari è diventato di 1550,
applicando semplicemente la variazione in termini assoluti del CPI INDEX USA.
Applicando un tasso composto del 2,30 percento, che non è altro che l’inflazione media attesa a 5
anni, otteniamo le seguenti proiezioni:
VALORE REALE GOLD A 5 ANNI 1773
VALORE REALE GOLD A 10 ANNI 2030
Quindi a 10 anni l’oro sta quotando un rendimento teorico di circa l’1,04%, mentre a 5 anni il tasso è addirittura negativo dello 0,60% annuo. Questi dati si ottengono dalla differenza tra il valore reale dell’oro atteso e quello attuale, ossia 1830. Compro oro oggi a 1830? Se il valore reale tra 10 anni sarà di 2030, grazie ad un’inflazione media del 2,30, in teoria avrò ottenuto un tasso dell’1,04.
Adesso confrontiamo tali rendimenti con quelli offerti dai Bond Usa a 5 e 10 anni:
Applicando al valore reale attuale (1550) i tassi di mercato (e non il tasso di inflazione medio atteso a 5 anni), ossia quelli offerti da Bond Usa a 5 e 10 anni, il valore dell’oro prospettico sarebbe il seguente:
1632 a 5 anni
1786 a 10 anni
La domanda quindi è
Perché l’oro apparentemente presenta una sopravvalutazione?
Che cosa stanno scontando le quotazioni dell’oro?
La differenza di tasso infatti deve essere ricercata tra quella che è l’inflazione media attesa indicata
dalle fonti ufficiali della Fed e quella che invece è la reale aspettativa di mercato.
In sostanza il mercato sta scontando un’inflazione media a 5 anni del 4% ossia 2,30 (tasso inflattivo medio previsto a 5 anni) +1,70 (differenziale tra bond a 5 anni e tasso di mercato a 5 anni sull’oro) e a 10 anni
del 2,68 (2,30+0,38).
Ci troviamo quindi in presenza di un mercato che sta quotando aspettative inflattive ben più alte.
Da un punto di vista tecnico l’oro sta affrontando la neck-line di un importante testa e spalle, situata
a 1835. La rottura di questo livello darebbe luogo ad un target in area 1880 nel breve. Ricordiamo
inoltre il set-up del 18 di novembre, a ridosso del quale solitamente si presentano movimenti decisi che danno luogo a tendenze definite nel tempo.
In sintesi, sulla base dei dati disponibili, le quotazioni dell’oro non sono sottovalutate, ma
rispecchiano allo stesso tempo le forti incertezze sulla possibilità che l’inflazione sia solo
passeggera, oltre al fatto di certificare l’eccesso di liquidità provocata dalle banche centrali.
In questo contesto le obbligazioni indicizzate all’inflazione rimangono senza dubbio più interessanti
a quelle a tasso fisso.
In questo grafico possiamo osservare l’andamento dell’etf XGIU con il quale vengono impostate
operazioni short sui fixed income e long su titoli inflation linked. Attualmente le quotazioni si
trovano a ridosso di un’importante resistenza, rimanendo impostate decisamente al rialzo. Una dinamica rialzista di questo etf ci indica che il mercato sta rivedendo verso l’alto l’inflazione attesa.
Se vuoi approfondire l’argomento tieniti aggiornato abbonandoti a MRA