EURUSD: nel lungo periodo è in serio pericolo
Se guardiamo al trend di lungo periodo, l’Eurusd sta nuovamente minacciando la linea rialzista di Gann. La tenuta di tale linea è stata messa in discussione solo tra il 2000 e il 2002 e tra il 2014 e il 2016. Questa volta, la rottura sembra trovare oltretutto conferma nel quadrante di Gann di lungo periodo raffigurato con le linee verdi. Una permanenza al di sotto di 1,14 costituisce un forte rischio per avvitamenti verso area 1,05/1,04, anche se il più importante traguardo sarebbe da indicare in area 0,90. Con la linea tratteggiata blu possiamo osservare lo sviluppo del trend ribassista che ormai ci accompagna da oltre 10 anni e la precisione con la quale sono stati respinti i tentativi rialzista nell’area di 1,25. Attualmente questa linea tratteggiata conferma la resistenza di lunghissimo periodo a quota 1,22.
Nel breve necessario un ritorno sopra 1,145
Accompagnato da un quadro negativo delle medie ormai da tempo, l’Eurusd, in questo grafico più ravvicinato, conferma il rafforzamento della fase ribassista, grazie alle rotture avvenute in area 1,13. In questi ultimi mesi infatti sono stati violati al ribasso sia la linea di Gann che il rispettivo quadrante. Solo il ritorno sopra quota 1,1450 darebbe un chiaro arresto della tendenza ribassista di lungo. A contribuire alla forza del Dollaro sono principalmente due fattori: FORZA ECONOMICA e POLITICA TASSI. Queste due variabili ovviamente sono strettamente legate. Parallelamente la situazione anemica europea rende la Bce alquanto espansiva, venendosi a creare un differenziale dei tassi talmente appetibile da provocare un afflusso di liquidità inarrestabile a favore del biglietto verde. Fino ad oggi la tendenza ribassista dell’Eurusd permane, nonostante l’invadenza di Trump nei confronti della Fed la quale sarà chiamata a far valere la sua credibilità, alla luce anche delle ultime dichiarazioni di Draghi. La prossima riunione della Fed è prevista per il giorno 30 di aprile e 1 maggio.