MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

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Il Mondo è migliore di quanto sembri. Spesso siamo bombardati da notizie negative, che inevitabilmente finiscono nelle prime pagine dei giornali per molti giorni, fino a farcele rimanere indelebili nella nostra mente.

Personalmente non guardo quasi mai il telegiornale, perché in questo modo evito di finire di malumore.

Del resto dobbiamo capire anche coloro che riportano le notizie. Una notizia negativa o un dramma riscuote senza dubbio più interesse, mentre un evento positivo passa quasi inosservato. E’ chiaro pertanto che gli addetti ai lavori tendono a catturare la notizia là dove ci sia un evento negativo per poi amplificarlo se questo appassiona gli utenti.

Pertanto, quando ci affacciamo ai media, finiamo per essere condizionati da un mondo fazioso, che sguazza nel pessimismo e nelle paure della gente. Nel Mondo c’è tanto male, questo è un dato certo, ma è altrettanto vero che il bene non solo non manca, ma è addirittura predominante. E’ solo che noi non lo vediamo, in quanto non ci viene raccontato con la stessa veemenza di una notizia triste o problematica.

 

Purtroppo quando si affrontano temi finanziari spesso ci dobbiamo scontrare non tanto con la negatività, quanto invece con la “distrazione”, fatta ad arte, allo scopo di lavare il cervello degli utenti, depurandolo da qualsiasi verità, che se fosse di dominio pubblico finirebbe per andare contro gli interessi di quella minoranza che possiede il 90% della ricchezza mondiale.

 

In questo campo è assai difficile affermare che la positività sia predominante, quando il tutto viene guardato con sottigliezza.

 

Cito due aforismi tanto per capire che stiamo parlando di una materia nella quale il bene non è di casa.

 

“Le banche hanno provocato più danni alla religione, alla moralità, alla tranquillità, alla prosperità e anche alla ricchezza della nazione rispetto al bene che possono aver fatto finora o che mai faranno.”

John Adams

 

“Non è tollerabile che una banca centrale, isolata, che non ha nessuna responsabilità né l’obbligo di spiegare quello che fa, possa continuare a creare disoccupazione mentre i governi stanno zitti.”

Franco Modigliani

 

Nelle ultime ore un certo Coeurè, ha affermato che è in arrivo un nuovo LTRO in favore delle banche allo scopo di agevolare il credito. Questo ha fatto subito balzare i mercati europei.

 

Il famoso LTRO 2 o 3 (francamento ho perduto il conto) era addirittura atteso nella precedente riunione della Bce, tanto per capire quanto fosse stato acclamato dalla stampa specializzata e soprattutto dal sistema.

 

Vorrei ricordare che nel 2011, quando fu lanciato il LTRO1 all’1% esso era perfettamente in linea con il tasso Bce. Pertanto un nuovo LTRO, secondo i parametri precedenti dovrebbe almeno essere lanciato con un tasso a zero.

Tuttavia, questa volta abbiamo una situazione un po’ diversa, visto che i rendimenti dei bond sono entrati in territorio negativo addirittura fino a scadenza a 9 anni, se guardiamo a quelli tedeschi. Sempre nel 2011 le banche potevano finanziarsi all’1% per poi comprare sul mercato bond ad un tasso leggermente superiore. La cosa era alquanto più esplicita riguardo alla situazione italiana, in quanto attraverso finanziamenti all’1% si potevano acquistare sul mercato bond ad un tasso del 5%.

 

E’ chiaro pertanto, che un LTRO efficiente dovrebbe avere un tasso addirittura negativo. In pratica la Bce riconoscerà un premio alle banche per concedere un finanziamento?

 

Nel caso l’operazione annunciata da Coeuré fosse questa, di buono ci vedrei ben poco. A parte avvantaggiare qualche banca, e soprattutto quelle italiane, infatti, questa operazione la trovo totalmente ridicola e ipocrita.

 

Sono passati solo 40 giorni dalla fine del tapering che già la Bce non sta più nella pelle per far parlare di sé.

Perché si annuncerà l’operazione LTRO a tassi negativi? Semplicemente perché il sistema non regge nemmeno la fine del tapering, figuriamoci un QTT in stile FED.

Attraverso il LTRO la Bce metterà nella condizione le banche di poter comprare a tassi appetibili (rispetto al costo alla quale si finanzieranno) i bond che la Bce non potrà sottoscrivere, ma che in qualche modo gli Stati saranno costretti ad emettere allo scopo di finanziare i nuovi deficit*.

 

*Fino ad oggi la Bce, oltre a monetizzare lo stock di debito, comprava bond a sufficienza per non inondare il mercato dalle nuove emissioni generate dai deficit. Adesso con lo stop al QE, la Bce rinnova quello che ha in pancia. Pertanto i nuovi deficit statali andrebbero ad inflazionare il mercato provocando un inevitabile aumento dei tassi. Con l’operazione LTRO quindi si creerebbe un soggetto in grado di sostituirsi alla Bce almeno per la parte di nuovi deficit. A conti fatti, l’importo del LTRO non dovrebbe quindi essere inferiore ai 300 mld annui. Nel caso la cifra fosse superiore è facile pensare che la Bce creerà il cuscinetto necessario per avviare entro i prossimi 12 mesi una forma di QTT.

 

Quindi in sostanza si compra tempo, ma la cosa scontata è che la Bce non smetterà di rinnovare i bond in bilancio fino a che non arriverà un miracolo. O forse fino a che non vinceranno i populisti alle prossime elezioni?

 

Francamente la Bce avrebbe potuto mantenere il QE ma ciò avrebbe certificato il fallimento della sua politica monetaria. Nell’altro modo invece, Draghi uscirà senza essersi preso la minima responsabilità, scaricando il problema al successore. CHAPEAU.

 

A livello economico, avremo un sospiro di sollievo nel breve termine per quanto riguarda il sistema bancario, ma niente da aggiungere riguardo al ciclo economico.

 

La cosa buffa è che i tedeschi già stavano incazzati quando i tassi erano a zero, figuriamoci oggi che sono quasi obbligati dallo stesso Draghi a comprare Btp. Chissà come valuterà Weidmann l’operazione che sta per arrivare?

 

Ovviamente non parliamo degli effetti manipolatori che certe dichiarazioni hanno sui mercati, ma questo è un altro triste capitolo al quale siamo da tempo abituati.

 

Se da un lato Bce e Fed manipolano i mercati, l’accordo USA-CINA è un ulteriore strumento per tenere sugli attenti gli operatori.

In questo grafico è raffigurata la dinamica della bilancia commerciale americana, che come vediamo è in costante peggioramento, soprattutto da quando Trump si è insediato alla Casa Bianca. L’obiettivo delle politiche protezionistiche di Trump dovrebbe essere quello in teorie di migliorare i conti con l’estero. Dubito fortemente che dalla trattative Usa-Cina possa uscire un risultato che possa avvantaggiare l’economia globale.

Facile pensare invece, che tale accordo possa riguardare un impegno della Cina ad acquistare prodotti Usa piuttosto che di altri paesi? Potremmo dire in questo caso che “non c’è trippa per gatti”. Gli accordi bilaterali finiscono per creare svantaggi a terzi paesi.

 

La Cina, rappresenta il nemico numero uno degli Stati Uniti. Improbabile che possano nascere accordi ben strutturati sul lungo periodo e soprattutto in grado di accontentare tutti

Categories: Miscellanea

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