MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Secondo la teoria di Elliott-Fibonacci l’indice SP500 ha compiuto un’estensione ben superiore al 261% dell’onda 1, partendo da onda 2. L’estensione del Dax al momento non è andata oltre il 200%  che si trovava a quota 12997, salvo escursioni temporanee che lo hanno spinto fino a 13620 rientrate quasi prontamente.

Per intenderci, nella migliore delle ipotesi, il potenziale dell’indice SP500 era da stabilire in quota 2460, anche se il livello di 2120 (estensione del 200%) sarebbe stato in linea con gli indici europei più forti.

Pertanto, secondo la teoria del caos, sull’indice americano sono subentrate delle forzature che hanno amplificato a dismisura il movimento naturale.

Le forzature delle quali parliamo sono state piuttosto evidenti e possono essere riassunte in due parole: America First.

Politica fiscale, difesa del commercio interno e incentivi a far rientrare i capitali, hanno creato artificialmente, le migliori condizioni per accentrare gli investimenti sulla borsa americana.

In natura, è come se le forze fossero state concentrate per amplificare gli effetti di un’esplosione, senza mettere in conto le problematiche che ne deriveranno, una volta che l’onda d’urto avrà cessato il suo movimento.

Sempre osservando il grafico, ci accorgiamo come il movimento di breve (ossia quello che tiene conto degli artifizi del caso) tracciato con le linee blu, avesse come obiettivo massimo quota 2800 e successivo 3350 in coincidenza con il 423% dell’estensione di lungo.

La domanda pertanto è la seguente: la borsa americana può arrivare a 3350? La risposta è NO.

Le ragioni possono essere sia tecniche che fondamentali.

Ragioni tecniche: Sia nel ciclo di breve che in quello di lungo, l’onda 3 rispecchia alla perfezione le dinamiche, in quanto è la più lunga. Difficilmente onda 5 è la più lunga, e una rottura dei 3000 punti implicherebbe quindi un’eccezione, che solitamente appartiene alle fasi di bolla come quelle viste nel 2000. Anche in quel caso l’onda 5 non fu superiore all’onda 3, come invece accadde per il Nasdaq.

Ragioni fondamentali: Trump, nel proteggere e nel seminare zizzania nelle aree più calde (vedi Iran soprattutto), ben coadiuvato da una Fed sempre più falco, sta impoverendo il Mondo. I primi effetti possono essere riassunti nell’asimmetria tra mercati core ed emergenti. Questi sono da considerare come le prime vittime della nuova era. Nel frattempo il petrolio è raddoppiato dai minimi di due anni fa e se prima il crollo aveva provocato gli effetti di un bazooka-QE, adesso sta al lettore trarne le conclusioni. Ah dimenticavo: il tutto ben accompagnato da un mix di tassi di mercato sempre più competitivi con il mercato azionario.

Nella tabella sopra possiamo vedere come le aspettative sugli utili societari siano sempre elevate. All’osservatore, comunque, non sarà sfuggito come i dividendi, in termini di rendimento percentuale, siano diminuiti rispetto ad un anno fa, in contrapposizione invece con il rialzo di quelli obbligazionari.

Uno scenario del genere presenta molti degli ingredienti che precedono un crollo delle quotazioni azionarie.

 

Categories: Miscellanea

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