SETTIMANALE: Secondo la teoria del “gli eccessi prima o dopo si pagano con gli interessi”, c’è da stare piuttosto abbottonati. Soprattutto la figura assomiglia a quelle che di solito passano alla storia. Qualche settimana fa avevo comparato la fase SP500 attuale a quella del Nasdaq nel 2000. Spezziamo comunque una lancia in favore dei perma-bullish dicendo che fino alla tenuta di 2450, parlare di crolli ci sembra imprudente. Detto questo c’è comunque da stare poco allegri, in quanto anche la casalinga di Voghera, inconsapevolmente, (e sottolineo inconsapevolmente) è investita nel “Fango” (e sottolineo Fango).
Forza tra indice Growth e Value: dopo un interminabile ascesa dei titoli growth rispetto a quelli value, assistiamo ad un modesto ristringimento della forbice. Al momento il cambiamento non sembra strutturale, tecnicamente parlando, ma non possiamo nascondere certo la maggiore appetibilità dei titoli value.
Il Vix è impostato nel modo più classico dei bear-market più conclamati, se guardiamo il comportamento delle medie. Molto probabili altre impennate di Vix.
Nella seduta di venerdì l’indice SP500 ha intaccato la media a 200 gg passante a 2606 e la trendline del canale primario rialzista a 2 anni. Livelli successivi di supporto li troviamo a 2490 e 2458. Secondo Gann il supporto più importante lo troviamo solo a 2400.
Migliori e peggiori per indice MRA
Rendimenti a 10 anni Usa congestionano tra 2,80 e 3%. Il quadro è ancora lontano dal girare al ribasso, cosa che invece stiamo vedendo per i tassi in Francia in Cina e tra poco in Germania. Molti mi hanno sollecitato durante la scorsa settimana a ritenere i TBond un’occasione di acquisto irripetibile. Nella mia vita ho imparato prima di tutto a diffidare delle cose apparentemente troppo belle. Vorrei ricordare inoltre, che uno dei tanti pazzi disegni di Trump era la ristrutturazione del debito, visto che se guardo il suo curriculum è un maestro in questo campo. Del resto, mi sto domandando se gli Usa, dopo continue bacchettate a Xi Jinping, continueranno a farsi travolgere dalle vendite di T-Bond in pancia alla Cina, rischiando oltretutto di perdere le redini della politica monetaria. Come mai, nonostante il rialzo dei tassi della Fed il biglietto verde non brilla? Perché il differenziale Bund/T-Bond continua a favorire il primo? La Fed sta nascondendo qualche difficoltà a far rimanere in Usa i capitali che spesso non hanno un passaporto prettamente a stelle e strisce? Ovviamente me ne infischio dei colori politici o delle ideologie, anche se in verità ho sempre parteggiato per gli indiani, ma nel dubbio W l’oro.
Intanto i prezzi delle case in Usa sembrano accelerare, evidenziando una crescita del 6% annuo. Abbiamo inoltre delle importanti divergenze in quanto, mentre il National index è decisamente al di sopra dei massimi del 2007, il composite 20 li sta toccando adesso. Solo il composite delle 10 città principali si trova sotto. Continuo a rimanere fiducioso su questo mercato, per due ragioni: tassi sempre bassi e sistema bancario Usa ben robusto…….. le ultime parole famose.
Se guardiamo anche l’andamento delle vendite di case ci accorgiamo del forte gap apertosi tra quelle esistenti e quelle nuove. I costruttori si sono concentrati dal 2007 in poi su oggetti di alto valore, evitando di inflazionare così il mercato medio. Negli ultimi dieci anni il mercato immobiliare è sempre più nelle mani di professionisti.
ANALISI NASDAQ
SETTIMANALE: brusco rientro sotto la resistenza di 7440 come da nostre previsioni e rottura della media a 21 wk. Il supporto più importante secondo la teoria di Gann lo possiamo trovare a quota 6400. Resistenza confermata a 7440 e 7660.
Migliori e peggiori per indici MRA
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