I cigni neri si manifestano sempre da dove meno te lo aspetti, anche se le conseguenze sono da ricercare in un cigno altrettanto nero manifestatosi nel Giugno 2016 il cui nome è Brexit.
Theresa May ha annunciato l’espulsione di 23 diplomatici russi ritenuti agenti dei servizi di Mosca sotto copertura nel Regno Unito.
La decisione è stata pienamente appoggiata dalla Ue, dalla Nato e dagli Usa. Il primo ministro britannico ha inoltre minacciato sanzioni economico-finanziarie, sospeso i contatti diplomatici bilaterali di alto livello e emesso un allerta per i viaggi dei cittadini del Regno Unito verso la Russia. La Russia ha definito quella della GB un’azione ostile, provocatoria e inaccettabile. Ad oggi l’Inghilterra rimane l’unico paese che nella storia non ha mai stretto un’alleanza con la Russia.
Chissà perché, tuttavia, al manifestarsi del caso Litvinenko nel 2006, non ci fu una reazione altrettanto forte della GB come quella vista in questi giorni, nonostante fosse manifesta la responsabilità dei poteri russi?
La questione Brexit, ha un peso fondamentale in questa vicenda. La May sta cercando di giocare le carte più importanti affinché possa strappare le migliori condizioni dall’Europa. Alzare l’asticella della tensione tra Ue e Russia per trattare al meglio.
Del resto, sapevamo da tempo, che dopo l’avvento di Trump, per l’Europa sarebbe emerso un problema sicurezza. Con gli Usa sempre più orientati a defilarsi dalla politica estera, il rischio di diventare preda del disegno espansionista di Putin, per l’Europa era più che una realtà.
L’Inghilterra, insieme alla Francia è l’unica potenza militare all’interno della Ue. Alzare il livello della tensione contro la Russia, pertanto, pone in secondo piano i numeri, così tanto amati da Bruxelles e risalta in primis l’importanza delle risorse militari, affinché l’Europa si possa definire una potenza mondiale a tutti gli effetti.
Con questa mossa la May sposta il dibattito del Brexit su un piano decisamente a lei più favorevole.
Per quanto riguarda gli Usa, più che il siluramento di Tillerson fa scalpore la nomina di Gina Haspel a capo della Cia, in quanto è stata accusata più volte per l’utilizzo di torture. Probabile che il Congresso voti contro tale nomina.
