Le elezioni italiane hanno confermato un risultato completamente diverso da quello uscito in Francia circa un anno fa. Avevo sempre sottolineato il fatto, che a differenza dei francesi, gli italiani erano sempre più scettici riguardo all’Euro. Oltre il 50 percento degli italiani, non era tanto favorevole alla moneta unica, o meglio a questa UE, ritenuta (ingiustamente) la responsabile dei problemi del nostro Paese.
Ebbene, questa tendenza si è concretizzata chiaramente, se guardiamo ai consensi ottenuti da M5S, Lega e Fratelli d’Italia.
In Italia quindi c’è chiaramente una maggioranza euroscettica, della quale dovrà tener conto il Presidente della Repubblica. Le probabilità di un proseguimento del Governo Gentiloni sembrano assolutamente svanite, in quanto un inciucio, in stile 2013 non avrebbe i numeri.
In questi giorni non avremo particolari chiarimenti, riguardo alla formazione della probabile maggioranza di Governo, bensì le attenzioni saranno totalmente rivolte alla nomina dei Presidenti di Camera e Senato. E’ probabile che da questo appuntamento possa nascere un’intesa di massima tra le forze politiche che hanno vinto queste elezioni.
L’ipotesi più probabile è quella di un Governo di larghe intese che possa trovare come elemento comune l’approvazione di una legge elettorale, che ad oggi è l’unica a trionfare, visto che ha impedito, con tutta la sua stupidità, una maggioranza chiara.
Altra ipotesi potrebbe essere un governo pentastellato con appoggio della Lega.
Non ci sarebbe da scandalizzarsi se l’Italia non avesse governabilità per alcuni mesi, visti i precedenti di Germania, Spagna e Belgio. Forse lo scenario migliore per Draghi.
Molti ipotizzano anche un Governo M5S-PD, ma dopo la linea indicata da Renzi, le probabilità sono scarse. Nonostante la sconfitta, infatti, Renzi gode di un elevato numero di fedeli all’interno del suo partito.
I MERCATI hanno reagito in modo composto, come ormai siamo abituati da tempo, dopo le esperienze Brexit, Trump e Referendum sulle riforme. Del resto, sono proprio in queste situazioni che le banche centrali aprono il rubinetto della liquidità, per evitare ondate di panico. Altra cosa sarà vedere come i mercati stessi metabolizzeranno nel tempo il cambiamento politico al quale stiamo assistendo. Per questo ci vorrà almeno qualche settimana.