La domanda non è “se”, ma “perché” , il Giappone vende T-Bond Usa? La banca del Giappone, con un bluff che forse passerà alla storia, oltre un anno fa, per dare l’idea di avere sotto controllo la politica monetaria, fissò un target minimo/massimo dei tassi decennali tra 0 e 0,10, in una fase in cui i rendimenti stavano sprofondando largamente sotto lo zero. In quel momento, tale mossa, sembrava restrittiva, ad oggi, invece, guardando al divario tra i tassi reali giapponesi e quelli americani, la politica della Boj non e mai stata così espansiva. Nei primi due grafici possiamo vedere il confronto tra i tassi Usa a 10y e quelli giapponesi. Cosa fa in sostanza la Boj per tenerli così schiacciati? Per una buona parte continua a stampare moneta, comprando sul mercato bond a 10 anni. Se fosse solo questa la mossa, il risultato, visto il momento, sarebbe quello di una svalutazione del cambio. Al contrario, nelle ultime settimane, ad un divario della forbice sui tassi tra Usa e Giappone è seguita una forte rivalutazione dello Yen. Questo è segno che la Boj ha rallentato decisamente l’emissione di nuova moneta, ma sta compensando il fabbisogno del debito, attraverso il ricavato dalla vendita di T-Bond. In pratica, se qualche mese fa la Boj per comprare 100 yen di bond giapponesi a dieci anni, stampava sistematicamente 100 yen di nuova emissione, ad oggi gli stessi 100 yen di nuovi acquisti, derivano 90 da nuova moneta e 10 dalla vendita di T-Bond.
Una cosa simile, e forse anche in modo più accentuato, sta avvenendo in Cina. In questo grafico possiamo capire quanto le riserve di Cina e Giappone insieme, possano incidere sulla vita del debito Usa, visto che per la maggior parte sono composte da T-Bond e altri asset in dollari. Secondo gli ultimi calcoli Cina e Giappone possiedono debito americano per una cifra pari alla metà di quello monetizzato dalla Fed. Da sole, quindi, potrebbero addirittura, innescare una guerra monetaria con forti possibilità di vittoria. Al momento, l’obiettivo di Cina e Giappone è quello di tenere i tassi bassi, in quanto i rispettivi debiti monster (considerato anche lo shadow banking) non permettono livelli più alti, onde evitare di esplodere.
Ovviamente, guardando le riserve ufficiali non capiremo mai quale sia la reale situazione, in quanto spesso le vendite avvengono mediante paesi satelliti o attraverso derivati.
E’ chiaro che una dinamica simile non potrà andare avanti all’infinito. Quando le riserve saranno arrivate a livelli di allarme ecco che la svalutazione monetaria farà il suo corso. Interessante quindi monitorare da vicino il cross Usd/Yen e Usd/Yuan.