MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Nelle precedenti settimane vi avevamo illustrato una serie di tabelle di dati ufficiali, dei paesi che compongono l’Eurozona. Dalle stesse risultava che, sia Francia che Italia, fossero i paesi con la minore sostenibilità del debito, mentre la Germania presentava una situazione completamente opposta, avendo già da qualche anno, un surplus pubblico di circa l’1% del Pil. Secondo alcuni studi, il ritmo del QE attuale, sarebbe in grado di azzerare i titoli tedeschi in circolazione entro il Giugno del 2018.

Nel grafico a fianco (fonte Il Sole 24 ore) possiamo osservare, come dai primi mesi del 2017, la Bce stia bluffando rispetto a quanto stabilito dal piano iniziale di acquisti di bond. In sostanza il nostro Draghi annuncia una misura, ma poi nella realtà agisce come meglio crede, anche a costo di violare le regole stabilite nei trattati. Anzi, a dire il vero, prima si agisce e poi si ufficializza con il board.

Ebbene, sono già cinque mesi che la Bce sta acquistando molti più bond francesi e italiani, rispetto a quelli tedechi. Il grafico descrive chiaramente la distorsione tra gli acquisti reali e la tabella di marcia prestabilita. Personalmente definisco questo scenario una vera e propria vergogna, in quanto se da un lato si ha l’ufficializzazione dell’insosteniblità di alcuni debiti pubblici (in particolare l’Italia), dall’altro è giusto chiederci con chi abbiamo a che fare. Con il titolo di questo articolo ho voluto riassumere la cruda realtà.

Sono ben cinque mesi che Draghi fa pressioni sui tedeschi per cambiare le carte in tavola del QE, senza ricevere una risposta positiva. Nonostante ciò si continua ad agire come se non esistesse un board o delle regole da rispettare. Vorrei sottolineare che l’unico mandato della Bce, stabilito nel mandato di Maastricht e ancora saldamente in vigore, è quello di controllare l’andamento dell’inflazione europea, mentre vi è assoluto divieto riguardo a finanziamenti di un singolo paese. Se poi la stessa inflazione si manifesta a macchia di leopardo, quello che dovrebbe riguardare la banca centrale è quella media, confidando nella politica locale del Paese maggiormente in difficoltà.

 

E’ chiaro quindi a tutti che il mandato di Draghi è andato ben oltre a quanto stabilito dai trattati, sulla cui efficacia potremmo discutere a lungo, ma non certo sul fatto di doverli rispettare.

 

Cosa aspettarsi quindi dalla conferenza di Draghi di oggi?

 

Sulla carta il governatore, dovrebbe annunciare, come già anticipato nella precedente riunione, la costituzione di un comitato di studio, il cui obiettivo sarà quello di partorire il così tanto atteso tapering a partire dal 2018. Si parla oltretutto di un patto tra Draghi e Weidmann riguardo a concludere il QE (tapering compreso) entro settembre 2018.

 

L’obiettivo sarà quello di legalizzare una già modificata ripartizione degli acquisti.

Se guardiamo alla dinamica degli spread degli ultimi 3 mesi, il mercato quindi, si aspetta più acquisti di bond Italia e Francia e meno di bond Germania.

 

Ciò significherà di fatto andare verso una condivisione del debito pubblico europeo. Germania permettendo.

Categories: Miscellanea

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